Hanno assassinato un galantuomo che difendeva dai rapinatori i denari appartenenti ai concittadini di Renato Rizzo

Hanno assassinato un galantuomo che difendeva dai rapinatori i denari appartenenti ai concittadini Profondo sdegno a Montanaro per il delitto davanti alla stazione Hanno assassinato un galantuomo che difendeva dai rapinatori i denari appartenenti ai concittadini Malato da 15 anni, aiutava la moglie nel suo lavoro alle dipendenze delle Poste - Il sindaco: "Ha tutelato gli interessi della collettività" - Gli amici e compagni di leva: "Chiediamo che si faccia di tutto per catturare i banditi" - "Perché lo hanno ucciso? Faceva tanta paura un uomo con una pietra in mano?" (Dal nostro inviato speciale) | Montanaro, 8 dicembre. Adesso a Montanaro lo sgomento e diventato mestizia, le decine di persone che Ieri era- i no Terme agli angoli delle strade c sulla piazza dove è stato j ucciso Vincenzo Minetti, passa- ; no lente oggi davanti alla sua casa. Un corteo di gente addolorata: uomini, donne, In maggioranza anziani che parlano a bassa voce come per non turbare l'atmosfera dolente. Minetti e ancora all'ospedale di Chivasso: dal suo corpo freddo, dalla sua aorta recisa, medici e periti tentato di ricostruire tecnicamente il delitto. L'unico proiettile uello che ha provocato un'emorragia inarrestabile e mortale, sembra si sia fermato contro una vertebra: un pezzetto di piombo che pesa non più di tre grammi, ormai appiattito come una piccola medaglia. Degli assassini, ancora nessuna traccia. Le « Giulie » dei carabinieri percorrono instancabili tutta la zona: da Montanaro si può raggiungere in breve Torino, Ivrea e la Valle d'Aosta, il compito di rintracciare una « 1750 » scura divenga sempre più difficile. Su tutto il circondario piove e grava la nebbia, la stessa foschia che ieri ha impedito agli elicotteri d'alzarsi in volo subito dopo la tragica rapina. In paese c'è mestizia ed una rabbia impotente. « L'hanno assassinato come un malfattore, a colpi di pistola. Minetti era l'uomo più gentile ed innocuo di Montanaro, una figura d'altri tempi ii. C'è ancora chi lo ricorda dopo la malattia che l'aveva colpito 15 anni fa. « Da allora non si era più ripreso completamente. Ma la vita è dura anche in un paese: non poteva più lavorare e per aiutare la famiglia, per non sentirsi inutile, ha cominciato ad aiutare la moglie nel disbrigo delle incombenze postali. Lui ed il suo carrettino con i sacchi di corrispondenza: usciva ogni giorno alle 14,30 dall'ufficio postaXe». I:rl tre banditi lo hanno assa- | lito ed ucciso. Tre pistole contro le pietre che un invalido lanciava per difendersi. Una nuova malavita. Ragazzotti che userebbero la rivoltella per rubare ad un bambino, che uccidono senza necessità, presi dall'orgasmo, dalla paura, forse dall'euforia che un'arma trasmette a chi la stringe in pugno. Poche settimane fa due adole- j scenti hanno spaccato il cuore con un colpo di pistola al tabaccaio Giovanni Pane in via Cigna. Erano entrati per rubare il magro incasso d'una privativa di periferia: ne sono usciti correndo, senza un soldo di bottino, lasciando in una pozza di sangue il corpo d'un uomo. Ancora un episodio di folle violenza l'altro giorno a Plossasco: tre giovani hanno assaltato una banca dopo avere abbattuto con 11 calcio del mitra l'agente di servizio, hanno terrorizzato 30 clienti trascinando l'uomo svenuto e imbrattato di sangue nel salone. E' un miracolo se non è successa una strage mentre, presi da un'improvvisa pazzia, i banditi scalciavano sedie e scrivanie facendo roteare le armi. La rapina di Montanaro anche se avvenuta in pieno giorno e fra le case ha colto tutti alla sprov- , vista. « Ero in cucina — dice Gina Ferraris, gerente di un bar sulla piazzetta Frola —, ho sentito alcuni scoppi ed ho pensato: "Ragazzacci, sparano petardi come se fosse già Carnevale". Sono passati alcuni secondi prima che udissi le grida disperate della moglie ». Maria Minetti, portalettere comunale : « Al mattino sì svegliava per primo e mi portava il caffè Anche se ammalato, era sempre il capofamiglia: buono ma deciso u. « Preciso, puntiglioso, amante t':l lavoro — dice di lui il sindaco Michele Ponchia —, )ia tentato di difendere a costo della vita la sua mansione ed il suo incarico. Ha tutelato gli interessi della collettività, i nostri interessi, contro la prepotenza ed il sopruso. Un esempio, un monito ». Ma molti a Montanaro non si limitano a constatare la morte coraggiosa di uno di loro. « Quando li prendono quei tre dovrebbero darli a noi. altro che processo », commenta un uomo anziano in un bar sulla piazza principale. Ha la stessa età di Vincenzo Minetti, lo vedeva ogni giorno per la partita a scopa da almeno trent'anni. « Perché ucciderlo — aggiunge Caterina Urban, gerente del locale —, perché accanirsi così? Non bastava pren¬ dere il denaro e fuggire? Faceva tanta paura un vecchio con le mani piene di pietre? Una donna che implorava? ». Adesso nel punto dove Vincenzo Minetti è caduto c'è una sagoma disegnata col gesso che la pioggia a poco a poco cancella. Altri cerchietti bianchi indicano i fori dei proiettili andati a vuoto. Qualcuno ieri sera ha lasciato un mazzetto di fiori. Renato Rizzo ! Gli amici del bar e compagni di leva: tra loro c'è un doloroso vuoto - Il sindaco di Montanaro geom. Michele Ponchia

Luoghi citati: Ivrea, Montanaro, Torino, Valle D'aosta