Il cittadino dimenticato

Il cittadino dimenticato Lo straniero in Italia Il cittadino dimenticato Per essere un Paese che i;pge così poco (solo 24 persone su 100 leggono uno o più libri all'anno), l'Italia dà una straordinaria importanza ai documenti. Mi è avvenuto di pensare questo mentre leggevo delle critiche al famoso ripristino del fermo di polizia. Posso rendermi conto delle obiezioni di molti italiani per questa misura: prima di tutto, quella che, se la proposta diventerà legge, sarà ancora più probabile essere arrestati per errore. Avverto anche un moto di sentimenti offesi per il fatto che in un momento in cui il Paese è moralmente depresso il governo abbia proposto un provvedimento che molti potrebbero trovare umiliante, quasi un colpo inferto al rispetto di se stessi. Almeno è così che io interpreto la risentita risposta al progetto del governo. A faccia a faccia La mia prima reazione dopo la lettura del testo del provvedimento è stata quella ch'esso suggerisce una certa mancanza di umanità, non perché il provvedimento in se stesso sia inumano, ma perché non porta rispetto alla personalità umana. In Gran Bretagna — e non voglio cercare di portare a modello il mio Paese perché siamo ben lontani dalla perfezione — abbiamo lo stesso periodo di 48 ore dopo l'arresto in cui deve intervenire l'autorità giudiziaria. In effetti, questo è un aspetto essenziale del sistema britannico valevole per qualsiasi tipo di detenuto, non solo per una persona sommariamente arrestata per un preteso reato o perché era chiara l'intenzione di commettere un crimine. Ma la persona arrestata in Gran Bretagna compare davanti al magistrato entro 48 ore; viene fisicamente portata faccia a faccia con il magistrato che esigerà di sapere dalla polizia per quali motivi la trattengono in arresto. Nel progetto governativo italiano si legge: «L'ufficiale che ha eseguito il fermo o al quale il fermato è stato presentato deve darne notizia, non oltre le quarantotto ore dal fermo stesso, al procuratore della Repubblica o, se il fermo avviene fuori dal comune sede del tribunale, al pretore del luogo, indicando il giorno e l'ora in cui il fermo è avvenuto ». Questo significa che invece d'un incontro faccia a l'accia tra il fermato e il magistrato, si compilerà un documento circa l'arresto che raggiungerà poi il tavolo del pubblico ministero: una procedura assolutamente inumana, in cui alla personalità e al comportamento del fermato viene effettivamente disconosciuta qualsiasi rilevanza. Sono sicurissimo che questa procedura non è stata prevista per essere inumana. In ogni modo mi trovo d'accordo con Corrado Alvaro il quale scrisse: una volta che gl'italiani perdono la loro umanità, tutto è perso per loro. Ed ecco il caso in questione: perche, mentre la personalità umana signilica così tanto nella vita italiana di tutti i giorni (e questa è la caratteristica che rende il Paese così interessante) essa viene messa da parie nella vila ufficiale, dove nulla c più fuorilegge dell'umanità'.' "Pubblica sicurezza" E' difficile lare un paragone Ira le istituzioni di Paesi che hanno tradizioni completamente differenti. La Gran Bretagna non ha una l'orza di polizia nazionale. Il Parlamento e l'opinione pubblica hanno sempre mostrato di nutrire i più grossi sospetti circa un ampliamento dei poteri della polizia e il concetto di « pubblica sicurezza » è qualcosa che io non ho mai trovato in Gran Bretagna. L infatti la Commissione reale sulla polizia del 19b2 ha dichiarato con grande franchezza: « Il Parlamento sembra aver temuto meno i visibili pericoli dell'insicurezza... che la minaccia alla liberta ravvisata in un'effettiva forza di polizia». Questo atteggiamento è mollo più importante della legge sM'habeas corpus che rappresenta uno dei fondamenti del nostro sistema di libertà personali. Naturalmente quest'atteggiamento trova ora maggiore opposizione di quanto non ne abbia mai trovala in passato a causa dell'aumentato numero di delitti; ma ciò non ostante è profondamente radicato nelle opinioni del cittadino medio. I poliziotti inglesi non sono gli agenti del governo centr:ile, ma della legge stessa. Non sono loro slessi al di sopra della legge e un cittadino può sporgere denuncia contro la po1 /:a per aver arrestato qualcuno « senza un motivo giusto e sufficiente», per aver usato violenza non necessaria a un de¬ tctdcnrfqnsrdcmdrItgznqtniscmva tenuto o a qualsiasi persona con cui sia potuta venire a contatto nello svolgimento dei suoi doveri e per inciviltà verso un cittadino. Naturalmente non sono armati e possono usare il loro sfollagente solo per autodifesa o per riportare l'ordine quando tutti gli altri sistemi non hanno funzionalo. Per quanto perfettamente cosciente della difficoltà di cercare di paragonare istituzioni fondamentalmente diverse, devo confessare che l'ho fatto automaticamente quando ho letto della decisione del governo di ripristinare il fermo di polizia. In questo senso: è stato un altro passo che ha ancora maggiormente aumentato le distanze tra il modo di essere italiano e quello anglosassone. E questo per me è l'aspetto più triste del provvedimento. Ma non voglio dire che il sistema italiano debba copiare l'anglosassone o viceversa: sto semplicemente dicendo che in un momento in cui stiamo tutti diventando parte di un'Europa allargata, mi rattristano tutte le iniziative che servono ad allontanarci ulteriormente gli uni dagli altri su un argomento così fondamentale come quello delle libertà personali. Avevo sempre immaginato una forte cooperazione tra la Gran Bretagna e l'Italia nell'ambito dell'Europa. Per il momento questa speranza è molto meno forte a causa di azioni intraprese o non intraprese da una parte o dall'altra. Ma è stato in questo contesto dell'Europa che io ho automaticamente giudicato questa misura. Forse la Comunità europea dovrebbe avere qualche organismo incaricato di dare un aspetto europeo ai provvedimenti presi dai singoli governi su problemi così importanti come le libertà personali, la giustizia sociale, la libertà religiosa e così via. Non mi piace pensare che diventeremo tutti uguali; ma ugualmente ho paura che tutti noi stiamo tendendo sempre più a diventare peggiori in modi differenti. E dove vi sono delle crescenti somiglianze, esse riguardano sempre dei punti che non rappresentano certo il meglio di noi stessi. Peter Nichols Corrisponderne di «*Tlic Times» ai documenti.

Persone citate: Corrado Alvaro, Peter Nichols