Il pri chiede che il governo spieghi gli elevati stipendi

Il pri chiede che il governo spieghi gli elevati stipendi Dopo la registrazione della corte dei conti Il pri chiede che il governo spieghi gli elevati stipendi "La questione ha significato politico ed è giusto che la competenza a giudicare torni al Parlamento", ha detto Bandiera - Se n'occuperà la Corte costituzionale? (Nostro servizio particolare) Roma. 7 dicembre. Il decreto che riordina gli alti gradi dell'amministrazione statale e ne aumenta gli stipendi in misura considerevole, sarà pubblicato presto sulla «Gazzetta Ufficiale» ed entrerà in vigore il giorno dopo, ma solo sulla carta. In pratica, cioè, nelle buste paga dei grandi burocrati, gli effet-1 ti si faranno attendere alcuni | mesi, quanti ne occorreranno alle singole amministrazioni per «riqualificare» i rispettivi I dirigenti in base alle nuove norme e controllare l'anzianità di ciascuno, agli effetti dei | tre scatti retroattivi previsti: gennaio 1971, luglio e dicembre 1972. A più breve scadenza, in ve- ì ce, probabilmente entro la settimana prossima, la Corte dei conti trasmetterà al Parlamento la copia della delibera che motiva la registrazione «con riserva» del decreto: in sostanza, l'aver esso preceduto, anziché seguito, il riordinamento generale dell'amministrazione dello Stato. Alla ! | Camera e al Senato se ne oc: raperanno le commissioni Affari costituzionali, che dovranno esaminarlo entro un i mese e votare una proposta di risoluzione, a meno che non decidano d'investirne le rispettive assemblee o che sia il governo stesso a chiederlo. , In ogni caso, il giudizio del Parlamento avrà rilevanza politica, ma non giuridica, sul decreto, le cui norme potrebbero essere modificate solo con una nuova legge. Solo in vista di un'eventuaI lità del genere si può, quindi, parlare di un rinvio al Parlamento del decreto sulle retribuzioni degli alti dirigenti dello Stato. E' quanto sostie: ne il repubblicano Bandiera quando afferma: «La questione aveva, e maggiormente ha ora, un significato politico ed è giusto che, in ultima istanza, la competenza a giudicare torni al Parlamento, dato che, secondo autorevoli pareri, il governo non ha giustamente interpretato la legge di delega per la riforma burocratica». Il deputato aggiunge: «E' nella sede parlamentare che il governo dovrà motivare la propria decisione e chiarire i suoi programmi in merito al¬ ; la riforma burocratica». Bandiera ricorda che i re-i pubblicani ne avevano fatto cuna questione non solo di merito, ma di opportunità. «Infatti, la concessione di aumenti ai superburocrati, per quanto con scarsa incidenza sulla spesa pubblica — egli dice — avrebbe alimentato le rivendicazioni di altre categorie, spingendo ulteriormente il processo di settorializzazione e corporativizzazione della \ nostra vita nazionale che è alla base radice della grave crisi del Paese». Angelo Visocchi, segretario generale del Sindacato nazio-1 ndtssded mento». naie dei funzionari direttivi dello Stato, dopo aver notato la non rilevanza giuridica sia della registrazione «core riserva» del decreto da parte della Corte dei conti, sia di un eventuale giudizio negativo del Parlamento, aggiunge: «Tutto ciò non esclude, però, che il parere di non conformità del decreto delegato, ribadita dalle sezioni riunite dell'organo di controllo, possa portare la Corte costituzionale ad annullare il provvediin. s.

Persone citate: Bandiera

Luoghi citati: Roma