Ferito da ladri in fuga, 40 giorni d'ospedale incriminato per calunnia: si sparò da solo?
Ferito da ladri in fuga, 40 giorni d'ospedale incriminato per calunnia: si sparò da solo? Avviso di procedimento contro un brigadiere della Mobile Ferito da ladri in fuga, 40 giorni d'ospedale incriminato per calunnia: si sparò da solo? Nel dicembre scorso una "volante" della polizia inseguiva nella nebbia un'auto sospetta - I fuggitivi ebbero un incidente e scapparono a piedi - La polizia li accusa di aver sparato per primi ferendo il sottufficiale - Invece in base alla perizia medica il magistrato ha iniziato la nuova inchiesta Iti vlccbrlgadicre e due agenti della squadra mobile hanno ricevuto l'avviso tll procedimento a loro carico. L'accusa e di calunnia per tutti: di lesioni gravissime per uno dei tre. Reati che al minimo della pena prevedono rispettivamente da 2 a 6 anni e da 6 a 12 anni di reclusione. Una sparatoria avvenuta 11 23 dicembre '71 c il fallo centrale di cui si occupa la magistratura: un uomo che scappava dopo l'intimazione di fermarsi fu ferito alla colonna vertebrale; un sottufficiale ebbe il pollice destro spappolato. Come si svolsero i fatti? Quella notte, verso le 4, la «volante» del vicebrlgadlere Baraschi-no, con a bordo l'appuntato Pirazzi e la guardia D'Arrigo, percorrevia Chiesa della Salute. Una spessa nebbia avvolge la città, non ci si vede a 10 metri. Da una via trasversale sbuca ima « Giulia » con due persone. La «volante» le si affianca e intima l'ttalt» per un controllo. Il guidatore invece accelera, éerca di fuggire. Ma la scarsavisibilità non gli permette di an-dare lontano. La «Giulia» urta contro un marciapiede, si mettedi traverso alla via. Gli occupanti balzano a terra e fuggono. La «volante» sopraggittnge in quel punto. Da un lato scende il vicebrigadìere Baraschino. dall'altro l'agente D'Arrigo. Baraschinomette mano alla fondina per estrarre la pistola. Mentre è in quella posizione lo raggiunge un colpo. La pallottola si infila allaradice del pollice destro, esce accanto all'unghia, dopo avergli maciullato il dito. «Afi hanno colpito», grida. Un attimo dopo D'Arrigo spara nel buio due colpi, in di-rezione dei fuggitivi. Fa pochpassi di corsa verso la «Giulia»trova sull'asfalto un uomo rantolante. Sulla vettura abiti nuovi ac catastati, è il bottino di un furto I Pcr 15 milioni. | Baraschino viene ricoverato al | Maria Vittoria. Guarirà in 40 giorni. L'altro ferito è identificato: Marcello Sturaro, 31 anni, via della Basilica 1. E' grave: 16 giorni dopo il fatto e operato dal professor Fasano che gli estrae il proiettile dalla spina dorsale. Rimarrà con le gambe paralizzate. Il suo complice è arrestato il giorno successivo alla sparatoria e rinchiuso alle Nuove. Si chiama Marco Padalino, 24 anni. Ripete: «7o non ero armato, non ho sparato, non c'entro con questa storia». La notte del fatto quattro bossoli erano stati raccolti e «repertati»: due calibro 9, due calibro 7,65. Questi ultimi sono indicati come «probabilmente sparati dal Padalino». la cui pistola non sarà mai trovata. La magistratura apre l'inchiesta, che va avanti fino a pochi giorni fa. A questo punto il fatto nuovo: il magistrato spedisce gli avvisi di cui abbiamo detto. Una perizia avvenuta un mese e mezzo fa ha convinto il giudice Isruttore, dottor Tinti, a compiere tale passo. E' di un medico legale, che ha visitato il Baraschino. Attenua: «La ferita alla mano destra potrebbe essersela procurata da solo». Sparandosi un colpo da pochi centimetri, cioè. Impugnando la pistola con la sinistra. Fosse l'esatta versione, bisognerebbe trovare una giustificazione logica a questo comportamento. I tre «prevenuti»' non hanno precedenti, se cosi si può dire, di gratuita intimidazione. Il 9 dicembre del '69, dopo una corsa a 100 all'ora per le vie della città, proprio il Baraschino e il Pirazzi avevano catturato tre banditi che da! lunotto infranto della vettura inseguita li bersagliavano con un fucile e una pistola. Feriti (il vicebrigadiere guari in 25 giorni, l'appuntato in due settimane) continuarono a tallonare i malviventi, finché li raggiunsero. Con una furiosa lotta riuscirono a immobilizzarli. Il coraggioso comportamento valse loro una promozione, voluta dal capo della polizia. Anche per questo, la notizia degli avvisi di reato ha suscitato amarezza negli ambienti della questura. Tutti sono convinti che la vicenda dev'essere chiarita, senza il minimo tentennamento. «Dobbiamo rischiare tutti i giorni | la pelle nella lotta contro la malavita — dice un funzionario di polizia —, quando su qualcuno dei nostri cade un sospetto, è ovvio che si rischia di frenare lo slancio con cui lavoriamo al servizio della collettività. La fiducia senza riserve che nutriamo nella giustizia I non viene mai meno, per fortuna, i | Anche in questo caso sappiamo \ | che salterà fuori la verità». Gli avvocati Dal Piaz e Balestra, I difensori dei poliziotti, hanno chiesto al magistrato una contro- perizia sulla vecchia ferita del Ba- raschino. Dicono: «Come si fa a I sostenere che può essersi sparato 1 da solo? Perche avrebbe dovuto giovargli la mulilazione e a chi 'giova questa tesi incredibile?». 1 | I ] | I j L'agente Pirazzi ed il brigadiere Baraschino - Marcello Si unirò è rimasto paralizzato - Il complice Marco l'adulino
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