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La Gran Bretagna bloccata dallo sciopero ferroviario Non hanno lavorato 29.000 macchinisti La Gran Bretagna bloccata dallo sciopero ferroviario (Nostro servigio particolare) Londra, 23 novembre. Lo sciopero di 24 ore dei 29 mila macchinisti del sindacato dei ferrovieri «Aslef» ha gettato nel caos l'Inghilterra. I treni sì sono fermati alla mezzanotte di ieri e riprenderanno servizio alla mezzanotte di oggi. Le ferrovie britanniche sono state interamente paralizzate. Su 1000 convogli ferroviari, uno solo è arrivato a destinazione, a Londra. Stasera, Rag Buckton, capo della «Aslef», ha dichiarato che «ci potrebbero essere altri scioperi». Buckton ha detto che l'agitazione odierna è «il frutto di due anni di frustrazioni nei egoziati per stabilire una uova struttura salariale per macchinisti dei treni veloi». Il sindacato, però, ha inetto lo sciopero in seguito d un banale incidente: due i ispettori sì erano permessi di far percorrere 800 metri al j nuovo «super-treno» a Derby, \senza l'autorizzazione della nrm-Ldprstn«Union». Comunque, il 30 novembre, riprenderanno i ne- ] goziati tra le ferrovìe britanI niche e la « Aslef ». : Oggi, il disagio per il pub, blico è stato immenso. E' prò j babilc che anche domani i ser1 vizi ferroviari saranno scon-1 | volti. Circa un terzo dei pen-1 ; dolori che vengono a lavorare - a Londra in treno sono rima ; sti a casa. Le strade che cono i ducono alla capitale erano in- tasate di automobili. Al mafa j tino, ne sono arrivate HO mii\ la all'ora. Le code di vetture e \ erano lunghe, alle porte della a : città, sino a 13 chilometri, c-, La consegna della posta. i-\ nel sud di Londra, subirà rin [tardi di almeno 24 ore. Nei e | tribunali, molte cause sono e ol state rinviate o ritardate per | l'assenza dei giudici. Tuttavia, ii datori di lavoio si sono dir-1chiarati soddisfatti del nume o.ro di impiegati e di operaile i che è riuscito ugualmente ad rà \ arrivare negli uffici c nelle i-, fabbriche. Ogni giorno, con i r-\ treni della sola regione meri- a \ dionale, arrivano a Londra - 304 mila pendolari. Oggi, so- no stati costretti a raggiungere i posti di lavoro con altri mezzi o sono rimasti a casa. Renato Proni 1-