Il prezzo della diminuirà con luce l'Iva

Il prezzo della diminuirà con luce l'Iva L'ha detto il ministro Valsecchi Il prezzo della diminuirà con luce l'Iva La riduzione (l'unica di proporzioni consistenti) dovrebbe essere del 27,2 per cento - Leggeri ribassi per la carne - Altri effetti della nuova imposta illustrati dal responsabile delle Finanze (Nostro servizio particolare) Roma, 23 novembre. Dal primo gennaio il prezzo della luce diminuirà del 27,2 per cento scendendo a 38,05 lire per chilovattora rispetto alle attuali 52,30. E' un merito, non l'unico ma il solo di così ampie proporzioni, deH'cntrata in vigore dell'Iva, che appunto dal primo gennaio verrà a sostituire l'Ige, tutte le sue addizionali c il dazio comunale sui consumi. La notizia della diminuzione del prezzo della luce (sarà meno ampia la diminuzione del prezzo dell'energia elettrica per usi « domestici »: frigo, televisore, eccetera), è stata data oggi dal ministro delle Finanze Valsecchi nel corso della prima di varie trasmissioni che la radio ha organizzato per spiegare meccanismi di applicazioni ed effetti finali sui prezzi dell'imposta sul valore aggiunto. L'on. Valsecchi ha reso note alcune altre variazioni, studiate dai suoi uffici per l'ambito territoriale di Roma. Difatti il dazio comunale varia da città a città, ma in ogni caso a Roma il dazio non tocca mai i massimi, perciò gli esempi fatti dal ministro possono risultare più favorevoli in molti altri comuni. Per la carne di vitello a Roma le tasse al consumo dal primo gennaio scendono, comportando una diminuzione del 3,4 per cento sul prezzo finale. Sempre a Roma il peso fiscale scenderà di 5-6 lire il chilo per le carni ovine e suine, aumenterà di 21 lire per quelle caprine, mentre non vi saranno variazioni per il pollame. Per le calzature nella capitale ci sarà una diminu- zione del 3,75 per cento nel prelievo fiscale e del 5,21 per cento per le confezioni. Se si spenderanno in dicembre 50 mila lire di vestiario, in gennaio se ne devono quindi poter spendere 47 mila 400. L'incidenza fiscale, dato inatteso, diminuirà persino sulle pelliccie di lusso: dell'I,81 per cento, per l'esattezza. Una pelliccia di lusso che costi, ad esempio. 5 milioni per un regalo di Natale, costerà 4 milioni 910 mila lire per un regalo dell'Epifania. Ne avanza di che fare, con la differenza in meno, anche un bel cenone familiare al ristorante. Per le pellicce « comuni », invece, la differenza fiscale in meno sarà del 7,75 per cento. Di meno, sempre fiscalmente, costerà anche la chincaglieria (oggetti ornamentali, dice la legge), esattamente dello 0,22 per cento; altra diminuzione (—4,73 per cento) ci sarà per i cosmetici. Al contrario i profumi avranno un maggior aggravio fiscale dello 0,58 per cento. Sempre in rapporto ai dazi comunali romani non vi saranno variazioni per gli elettrodomestici, mentre diminuirà della metà l'imposizione fiscale sul caffè e invece passerà da 0 a 1 per cento l'imposta sul pane. Quello a prezzo controllato dal Cip, che a Roma è di 230 lire, dovrebbe salire a 232,3 lire: che cosa sarà deciso, di lasciarlo inalterato o d'arrotondare in su a 235 lire? Un dato d'interesse generale è che, come sanno benissimo gli esperti, non ancora i negozianti, il prezzo libero di vendita potrà essere sempre contrattato con il cliente. Resta intatta la possibilità di sconto: l'Iva, infatti, non si applica ai prezzi scritti sui cartellini, bensì a quelli effettivamente'pagati dal cliente. Lo « sconto », dunque, resta in vita, anche se costringerà il cliente a farsi i conti, a scanso di pagare di più, g. m.

Persone citate: Valsecchi

Luoghi citati: Roma