Perché Israele colpisce i siriani

Perché Israele colpisce i siriani Dure perdite in 2 settimane per il regime di Assad Perché Israele colpisce i siriani Vuol costringere Damasco a rispettare la tregua e non aiutare i "fedayn" - Infine, dissuadere i russi dal continuare a rifornire d'armi convenzionali e missili la Siria (Dal nostro inviato speciale) Tel Aviv, 23 novembre. Gli israeliani hanno duramente attaccato i siriani martedi, « per mantenere freddo » il fronte Nord e costringere la Siria a rispettare la tregua. « La tregua significa che i siriani debbono astenersi dall'aprire il fuoco contro i nostri kibbutzim, e che non debbono aiutare i fedayn a compiere azioni contro i nostri villaggi di frontiera », ha detto il ministro Israel Galili. In realtà, gli israeliani avrebbero attaccato, come già fecero il 9 novembre e prima ancora, subito dopo Monaco, avendo di mira un obbiettivo più sostanzioso: assestare un colpo mortale al potenziale bellico siriano. Al tempo stesso le azioni di Israele tenderebbero a dimostrare (come, del resto, ha dichiarato il generale Yitzhak Uniti, comandante del (.ulani «che l'esercito e l'aviazione siriana non hanno compiuto alcun progresso » malgrado gli aiuti sovietici. Distruggendo o mettendo fuori uso per parecchio tempo il materiale, anche sovietico, che giunge dalla Russia in Siria (a partire dallo scorso settembre i mediante il ponte aereo Odessa-Damasco, gli israeliani si riprometterebbero di scoraggiare Mosca dal proseguire in questa «sterile» operazione. La «strategia della dissuasione» avrebbe dunque due scopi: l'uno dichiarato, l'altro no. Il primo punta a convincere Damasco che l'aiuto ai fedayn non solo non paga, ma può essere causa di seri disa¬ stri. A furia di reagire, cogliendo pretesto da ogni azione dei guerriglieri — come la posa di mine in qualche parte del Golan occupato — gli israeliani presumono di poter arrivare agli stessi risultati conseguiti in Giordania e in Libano. (Hussein massacrò i guerriglieri nel settembre 1970; a due anni esatti di distanza l'esercito libanese ha praticamente messo i fedayn in quarantena). Esista o no un secondo scopo, quello, cioè, di assestare colpi tremendi al potenziale bellico siriano per fiaccare il regime di Assad, non v'è dubbio — se i bollettini di Tel Aviv sono esatti — che nel giro di sole due settimane le forze armate israeliane abbiano inflitto perdite gravissime al nemico. Un centinaio di uomini uccisi; diverse postazioni Sani-; (missili terraaria di fabbricazione sovietica) bombardate a più riprese: 8 Mig-21 abbattuti (con un totale di 39 aerei siriani perduti dalla « guer¬ ra dei sei giorni» ad oggi). Inoltre, due quartieri generali dell'esercito, una postazione radar, tre basi di guerriglieri, 20 batterie di cannoni, obici, mezzi antiaerei in numero imprecisato, 15 carri armati d'assalto del tipo T. 54 e T. 55 distrutti dagli israeliani. I siriani affermano di avere inflitto agli israeliani danni ingenti: tre aerei abbattuti, 14 tanks e cinque batterie d'ar-tiglieria distrutte o danneg giate, un comandante di mezzi blindati e altri ufficiali uccisi. Ammettono solo la perdita di 2 aerei e l'uccisione di sei militari e dieci civili. Il generale israeliano Elazar ha replicato dicendo che l'annuncio di Damasco sulle perdite subite è soltanto ridicolo, e le «bugie» siriane provano la se- verità delcolpo accusato. La Jerusalem Post, scrive che i russi debbono rendersi conto che gli armamenti da loro forniti a Damasco corrono il rischio di andare in rovina «affidati come sono a degliincapaci». Igor Man c a t r, r o

Persone citate: Assad, Elazar, Golan, Igor Man, Israel Galili, Jerusalem, Yitzhak Uniti