Violenze per la scuola ma si potevano evitare

Violenze per la scuola ma si potevano evitare Mancano ancora aule e professori Violenze per la scuola ma si potevano evitare Ogni anno la stessa musica; le autorità: "Siamo stati sorpresi dall'aumento della popolazione scolastica" - E le deficienze diventano un pretesto per le manifestazioni di protesta La polizia carica gli studenti, tre arresti A circa due mesi dall'inizio delle lezioni, l'anno scolastico si trascina fra scioperi dei professori e degli studenti, fra ricerca affannosa di locali per sopperire alle aule mancanti, disordini, agitazioni e proteste. L'inquietudine regna in un ambiente che dovrebbe essere educativo ed invece è un esempio di disorganizzazione. Le cose non vanno meglio all'Università dove alla cronica carenza edilizia e di personale si aggiungono i difetti di una didattica antiquata e di una ricerca ridotta alle corde. Il quadro della scuola e sconsolante. Ci sono istituti che attendono le aule (Baldracco. Ga- | lileo Ferraris), e altri dove è ancora in funzione l'orario ridotto perché mancano i professori. Gli iscritti nelle scuole diurne e serali sono 177 mila, il 5060 per cento sono accolti in locali di fortuna o fanno i doppi turni, sono pochissime le classi che rispettano il limite massimo di 25 allievi. Le autorità accusano l'incremento troppo rapido degli iscritti. Ma fino a che punto è valida questa giustificazione? Da anni ormai ad ogni inizio di scuola il Provveditorato per le nomine degli insegnanti, il Comune e la Provincia per le necessità logistiche, spiegano che le carenze sono dovute « all'imprevedibile aumento degli studenti ed alle leggi arretrate ». Eppure sarebbe sufficiente? un minimo di efficienza per predisporre un piano che comprendesse la sistemazione dei promossi entro agosto rinviando a settembre quella dei giovani che devono sostenere gli esami lrpspmi ! sectj pdiviputrcoledul'opochhubplea1 dautunnali. In questo modo, ad Dottobre la macchina della saio- Nla. anche se rugginosa, potrebbe I oprendere l'avvio. Invece ogni voi- ' lta è il caos. La risposta di chi i snella scuola è costretto a vivere I aè il mugugno o la manifestazione di protesta, talvolta violenta. Nei giorni scorsi ci sono stati scontri fra studenti in sciopero e polizia. Ieri l'ennesimo episodio è culminato con tre arresti. Pro. venienti da diversi istituti (Avogadro. Artistico, Peano. Birago, Gioberti, Alfieri, Castellamonte, nnGalileo Ferraris i giovani, ?h7 i tra l'altro sscondo i promotori intendevano manifestare la solida- 1 rietà con ì metalmeccanici, si so- I no concentrati davanti al Quinto Liceo Scientifico di via Juvarra per invitare i compagni alla manifestazione. Di fronte alla cancellata chiusa si sono armati di sbarre e cric per farsi strada. La polizia è intervenuta in forze. Dalle finestre un gruppo ha cercato di allontanare gli agenti con il lancio di oggetti di ogni tipo: dai panini per la colazione ad una sedia. Ma gli agenti sono avanzati con scudi j e manganelli alzati. I dimostranti hanno ripiegato in corso Palestra. Sono volati due sassi. A questo punto è stata ordinata la ca- | rica: parecchi giovani sono stati colpiti, ma tutti hanno rifiutato di farsi medicare in ospedale per | timore di rappresaglie. Nel parapiglia la polizia ha arrestato due ragazze Eleonora Aro- ; mando, di 17 anni; Giorgina Vi. sconti di 16 e Maurizio Poggio, di 17 anni. Dovranno rispondere di oltraggio, resistenza, istigazione a delinquere. Più tardi i dimostranti si sono riuniti nel palazzo delle facoltà umanistiche. In assemblea hanno denunciato « l'aggressione poliziesca ui compagni inermi e la caccia all'uomo per colpire gli studenti inermi ». -*r Un altro esempio di scontento sfociato in una manifestazione collettiva. Da tre giorni i genitori degli scolari che frequentano la elementare Pestalozzi, succursale di via Ceresole, tengono a casa i figli per protesta contro la sistemazione edilizia: 260 bambini sono costretti a frequentare in un magazzino adibito ad aule, dispongono di sei servizi igienici. In questo spazio esiguo si svol- gono le lezioni, le attività del tem- 'po pieno e del doposcuola. L'agi- fazione a cui hanno aderito i mae- stri, proseguirà ad oltranza se non verranno presi provvedimenti adeguati. " Da parte loro i professori han- no fatto una serie di scioperi: le lezioni sono state sospese o ri- dotte per un paio di settimane, Un'altra agitazione di categoria in campo regionale è mdett'a dalle organizzazioni autonome per ve- nerdì. Spiegano: «La legge de/e- ga sullo stato giuridico è peggio- rata rispetto al passato. Non pos- siamo accettarla. Essa delude le speranze della scuola e rende va- na la lumia attesa di un'equa so- luztone dei problemi morali, giuridici ed economici ». Gli insegnanti hanno un altro problema: l'assegnazione dei posti (che a causa delle rinunce provocate dal blocco dei trasferimenti non è ancora ultimata) ed i corsi abilitanti. Questi interes- sano 12 mila persone in Piemonti' e sono molto diversi dai vecchi concorsi arretrati e selettivi con- tro i quali la categoria ha lottato per anni. Sltuazione tesa all'Ateneo. Da tre giorni i docenti aderenti al Comitato Nazionale Universitario non tanno esami, dal 1" dicembre sospenderanno gli appelli anche i professori di ruolo aderenti all'Anpur. Protestano contro il progetto di legge che dovrebbe prelu- dere alla riforma. D'ora in poi non ci saranno più gli esami men sili, diventati ormai una consue tudine, ma soltanto le sessioni di luglio, ottobre, febbraio. Nella carica una ragazza è rimasta ferita, una scena che non vorremmo vedere mai

Persone citate: Alfieri, Artistico, Avogadro, Baldracco, Birago, Ferraris, Gioberti, Maurizio Poggio, Peano

Luoghi citati: Castellamonte, Dottobre