In orbita il satellite destinato a rivelare il segreto delle superstelle che esplodono

In orbita il satellite destinato a rivelare il segreto delle superstelle che esplodono Dopo il perfetto lancio dalla base San Marco nell'Oceano Indiano In orbita il satellite destinato a rivelare il segreto delle superstelle che esplodono E' il "Sas-B" (Small astronomy satellite): reca a bordo uno speciale telescopio e una camera dì scintillazione in grado di registrare le radiazioni gamma provenienti dal cosmo - Intenso programma di attività del poligono italiano del Kenya per i prossimi mesi, gravi difficoltà finanziarie Ngwana Bay, novembre. Con un lancio perfetto che ha illuminato di una luce accecante un largo tratto dell'Oceano Indiano di fronte alle coste del Kenya, è stato posto in orbita dalla piattaforma «San Marco» — all'I,14 locale (23,14 italiane) della notte tra mercoledì e giovedì scorsi — il satellite americano Sas-B (Small Astronomy Satellite), destinato a raccogliere nuove informazioni sui raggi gamma provenienti dallo spazio. La limpida notte africana ha consentito a quanti hanno assistito al lancio dalla piattaforma logistica « Santa Rita » e dal campo-base sulla riva (situato 150 chilometri a nord di Mombasa) di seguire distintamente l'accensione dei diversi stadi del razzovettore Scout, per l'occasione potenziato con un primo stadio Angol III che gli ha conferito una spinta iniziale di 130 mila libbre, 30 mila in più rispetto ai lanci precedenti. Dopo 10 minuti e 27 secondi, il quarto stadio dello Scout inseriva il satellite — che da quel momento assumeva il nome ufficiale di Explorer 48 — sulla sua orbita equatoriale circolare a 555 chilometri di quota. Le prime conferme che il satellite aveva imboccato la giusta rotta giungevano dalle stazioni di rilevamento della Nasa situate sull'isola di Ascensione, sulle isole Seychelles e a Quito, nell'Ecuador. Ma soltanto 96 minuti dopo il lancio — quando il satellite tornava nel cielo del Kenya dopo aver compiuto la sua prima rivoluzione — il prof. Broglio poteva annunciare il pieno successo dell'operazione. Dal momento che il poligono « San Marco » si trova a circa 3 gradi a sud dell'equatore, per immettere il satellite su un'orbita perfettamente equatoriale è stato necessario procedere ad una leggera correzione della traiettoria di lancio mediante l'accensione dei piccoli razzi direzionali a perossido d'idrogeno del terzo stadio dello Scout, una manovra che in gergo tecnico viene definita «dog legging». L'orbita equatoriale evita così.al satellite di attraversare un'« anomalia» del campo magnetico terrestre esistente al di so- pra dell'Oceano Atlantico meridionale, dove l'alta densità di protoni ed elettroni ne danneggerebbe i delicati strumenti. E' stato questo il quinto satellite artificiale lanciato dalla piattaforma « San Marco», il terzo messo iti orbita per conto degli americani in base all'accordo firmato tra i due governi il 30 aprile 1969. E si è trattato del ventiseiesimo lancio consecutivo dello Scout coronato da successo, una serie-record per un razzo americano: ecco la ragione per cui i rappresentanti della Nasa e della Ltv Aerospace Corp. di Dallas — principale appaltatrice dello Scout — hanno voluto consegnare una targa-ricordo al prof. Luigi Broglio e alla sua équipe del Centro Ricerche Aerospaziali dell'Università di Rc?na. L'Explorer 48 pesa 186 chili, ha una forma cilindrica con un diametro di 76 centimetri e un'altezza di 129 centimetri, ed è circondato da quattro pannelli di cellule solari disposti in croce. Dopo Z'Explorer 11 (lanciato nel 1961). è il primo satellite interamente destinato allo studio dei raggi gamma, un settore di ricerca relativamente recente al quale la Nasa ha assegnato un elevato ordine di precedenza nel suo rapporto «priorità per la ricerca spaziale 1971-1980». In effetti, i raggi gamma (radiazioni elettromagnetiche con energie 200 mila volte superiori a quelle della luce visibile) possono rappresentare una «chiave» per tentare di ricostruire alcuni dei principali fenomeni energetici dell'universo: dall'esplosione delle « supernovae » all'equilibrio dinamico del nostro disco galattico. Il nuovo satellite americano è in grado di registrarli mediante uno speciale telescopio e una camera a scintillazione, consentendo anche di rilevarne — nel corso della sua « vita » attiva prevista in 1-2 anni — l'intensità, la energia e ia direzione. Lo strumento — inserito in un contenitore a cupola ad una estremità del satellite — ha una sensibilità dieci volte superiore a quella di qualsiasi altra apparecchiatura del genere finora impiegata a bordo di un veicolo spaziale. L'Explorer 48 è stato progettato e costruito dal Goddard Space Flight Center di Greenbelt (Maryland) sotto la direzione di mrs. Marjorie R. Townsend — una simpatica signora di 42 anni, sposata e con quattro figli, di professione ingegnere elettronico — presente anch'essa sulla «Santa Rita» assieme ai suoi collaboratori. Il lancio dell'Explorer 48 è stato affidato al Centro Ricerche Aerospaziali in quanto il poligono « San Marco » — per la sua felice posizione geografica — rappresenta un impianto ideale per rimettere un satellite su un'orbita equatoriale, consentendo di poter utilizzare vettori a bassa potenza e quindi meno costosi. La spesa per la missione dell'Explorer 48 è stata preventivata in 11 milioni e 50 mila dollari, di cui 9 per il satellite, 1 milione e 450 mila per il vettore e 600 mila dollari quale rimborso-spese al C.R.A. Nel calendario delle attività future del nostro poligono sono già previsti altri tre lanci di satelliti «stranieri»: uno inglese (forse nel prossimo aprile) e altri due americani della serie Sas. Rimane invece fermo — almeno per il momento — il programma dei satelliti nazionali: il prototipo del San Marco 4 è pronto, ma mancano i fondi necessari per costruire il satellite vero e proprio. Il prof. Broglio e i suoi assistenti sperano che il Parlamento possa vararne al più presto il finanziamento, del resto contenuto in limiti assai modesti. Come hanno potuto constatare « de visu » gli stes screngtslcmicmfeidsiviSi parlamentari giunti qui in Kenya in rappresentanza del governo il progetto San Maico è un vero modelle.di eco-1nomia in campo spaziale: in otto anni è venuto a costare appena 12 miliardi. Come dire, il massimo risultato con la minima spesa. Fabio Pagan fk-11 l lllwnila di Iik-ic Come appare nello spazio il satellite Sas-B lanciato dal poligono San Marco

Persone citate: Broglio, Fabio Pagan, Goddard, Luigi Broglio, Marjorie R. Townsend, Small Astronomy Satellite, Space

Luoghi citati: Kenya, Maryland, Quito