Il marito forse fu stordito con l'etere prima di annegare in auto nel fiume

Il marito forse fu stordito con l'etere prima di annegare in auto nel fiume Verso una svolta il "giallo,, di Casatenovo in Brianza Il marito forse fu stordito con l'etere prima di annegare in auto nel fiume Lo avrebbe provato la perizia sul corpo di Andrea Pulici - Il magistrato ha ordinato una nuova autopsia sull'amante della donna, trovato ucciso da un treno - Le ipotesi si intrecciano: l'ora della morte delle due vittime dovrebbe essere decisiva - Nella stanza da letto del Pulici sarebbe stato trovato un pomello sporco di sangue: è l'arma del delitto? E' servito all'amante per colpire il rivale? - Angiolina Mutti: sa, ma non parla (Dal nostro inviato speciale) Casatenovo. 20 novembre. Improvvisa svolta nelle indagini sulla morte del marito e dell'amante di Angiolina Mutti: il magistrato che dirige l'inchiesta, dott. Tommaselli, sostituto procuratore della Repubblica di Lecco, ha ordinato la riesumazione della salma di Giancarlo Corbet-1 ta per un'ulteriore perizia necroscopica. La nuova autopsia'sarà eseguita domani nel cimitero di Rogoredo dal professor Ritucci, dell'Istituto di medicina legale di Milano. Nelle ultime ore la posizione della giovane donna, sopravvissuta ad un tentati-1 vo di suicidio e ricoverata al-1 l'ospedale Niguarda di Mila no, si è aggravata. Ieri era I stata interrogata dal magi-1 strato per chiarire i motivi che l'avevano spinta a cercare la morte. Un interrogatorio lungo e faticoso, che si è protratto per oltre quattro ore. Ad un certo punto, il dott. Tommaselli l'ha sospeso. « Perché erano emersi fatti in base ai quali non potevo continuare ad interrogare la donna. Correva il rischio di compromettersi. Come prescrive la legge, l'ho invitata a scegliersi un legale. Il nostro prossimo incontro avverrà alla presenza dell'avvocato ». Sinora il magistrato non ha preso alcun provvedimento contro di lei. Ma qualcosa l'ha messo in sospetto. Angiolina Mutti è forse l'unica persona in grado di risolvere il mistero che circonda la morte dei due uomini. « E' più che un testimone », affermano gli inquirenti. Le indagini sono entrate nella fase più delicata. Secondo indiscrezioni, nella camera da letto di Andrea Pulici sarebbe stato trovato un pomello del letto sporco di sangue. Il Corbetta l'avrebbe impugnato per stordire il marito di Angiolina; poi avrebbe fatto aspirare etere al ferito, l'avrebbe caricato sull'auto e gettato nell'Adda. Nella cantina di casa Pulici sarebbero anche stati trovati gli abiti (camicia, cravatta, giacca, cappello) che mancavano al cadavere quando ven- ne trovato sull'auto. Sarebbe anche stato accertato che la stanza da letto, dove si suppone sia avvenuto il delitto, venne lavata: forse per pulire le tracce di sangue. Tutte le ipotesi sono però valide. Lo stesso magistrato lascia intendere che non è possibile escludere nulla. Neppure che si tratti di un doppio omicidio. Neppure la presenza di una quarta persona sulla scena del delitto. « L'unica cosa certa è che non ci troviamo di fronte a due suicidi, come si era detto all'inizio delle indagini »; dice il maggiore Schettino, comandante della legione carabinieri di Como, che dirige l'inchiesta. Le indagini avevano segna- n a . n e e a- o i iri o ma e o a a Si an le a a a n", 50 di e, na nuao, ro m to il passo fino a sabato notte, quando una sorella della donna, Santina Mutti, si era presentata nella caserma dei carabinieri di Missiglia per fare rivelazioni. Frenando a stento le lacrime, la donna, che era accompagnata dal marito e dal fratello Giuseppe, ha detto al maggiore Schettino che Angiolina, in un momento di crisi, le aveva fatto « terribili confidenze ». Che cosa ha rivelato Angiolina Mutti alla sorella? «Quella sera, al ritorno dal cinema, io e mio marito ci siamo incontrati col Corbetta. Hanno litigato, si sono picchiati». Null'altro,- ma sufficiente per dare un nuovo sviluppo alle indagini. Questo era il primo fatto sicuro: Andrea Pulici, il marito, e Giancarlo Corbetta, l'amante, avevano avuto un litigio poche ore prima di morire annegato nell'Adda il primo, decapitato dal treno il secondo. A questo punto è sin troppo facile pensare che uno dei due uomini abbia ucciso il rivale, si sia disfatto de; cadavere cercando di simulare una disgrazia o un suicidio e, infine, colto dal rimorso, terrorizzato per quanto aveva fatto, si sia tolto la vita. Ma vi sono elementi che contrastano con questa ricostruzione dei fatti. Non è ancora stato possibile determinare l'ora esatta della morte dei due uomini. Chi è morto per primo? Il marito o l'amante? E, di conseguenza, se quella ricostruzione rispondesse alla realtà, chi dei due è l'assassino? Soltanto fra una decina di giorni sarà possibile conoscere l'esito degli esami istologici sui reperti prelevati dai cadaveri e stabilire, con una ildctltlsfiqmcerta sicurezza, l'ora dei de-1 cessi. Infine, nessuna delle j morti sembra presentare le 1 caratteristiche di un suicidio. Andrea Pulici è stato trovato nella sua « 500 », affondata nell'Adda, in meno di due metri d'acqua, con le ruote affioranti alla superficie. Una delle porte, la sinistra, era aperta. Il sedile anteriore destro, tolto dalle guide, era rovesciato. Sopra, il corpo sdraiato dell'uomo, in pantaloni e canottiera. Due ferite: la \ una alla fronte, profonda cireluca tre centimetri, l'altra al naso, fratturato. Lesioni precedenti alla morte, non letali (l'ha affermato il perito settore prof. Fornari), sufficienti però a determinarne lo svenimento. Sembra anche che il Pulici sia stato stordito con qualche anestetizzante. Forse etere. Questo è un nuo-1 tvo elemento emerso durante \ sl'autopsia, ma non ancora ' suffragato da prove concrete. ì nComunque gli inquirenti non | nlo escludono. i sGiancarlo Corbetta, invece, I ucrmEdcè stato stritolato da un treno, a 400 metri dal passaggio a livello di Ronco Briantino. La testa staccata dal busto, un braccio stroncato. Altre lesioni sul corpo, in particolare sul cranio. La nuova autopsia dovrà accertare se qualcuna di queste lesioni è precedente alla morte. Ed ecco il particolare sconcertante: quando il cadavere è stato trovato, sdraiato fra le rotaie, era nudo. Gli indumenti erano sparpagliati lungo la massicciata. Intatti il giubbotto e il maglione, lacerati i pantaloni. Vista la posizione del corpo e le condizioni dei vestiti è difficile credere che l'uomo sia stato spogliato dal treno, come avviene qualche volta in casi analoghi. Gli abiti avrebbero dovuto essere a brandelli. Giubbotto e maglione, inoltre, avrebbero dovuto avere almeno una manica tagliata. Quella del braccio amputato dalle ruote del convoglio investitore. Delitto, dunque, come per il Pulici? Gli inquirenti non lo escludono. Come non escludono neppure la possibilità che anche il Corbetta sia stato drogato, addirittura avvelenato. Sembrano ipotesi fantastiche, ma in questo « giallo » dove i colpi di scena si susseguono tutto è possibile. Col passare dei giorni la figura di Angiolina Mutti acquista un'importanza determinante. Ricoverata all'ospedale Niguarda, non è possibile avvicinarla. Perché vole-va uccidersi? Paura? Rimorso? Di lei gli inquirenti che l'hanno interrogata dicono rcgnmtalstscz ti. stanchezza, sta. Quali le cose appurate si nora? Dal maggiore Schetti no apprendiamo che quella sera la donna è andata in un cinema di Lecco col ma- che è una donna di carattere forte. Risponde alle domande senza esitare, sicura. E' caduta in qualche contraddizione: quando se n'è accorta ha accusato stordimendolori di te- 1 e o I rito. Al ritorno si sono incontrati col Corbetta, il suo giovane amante. La relazione durava da oltre un anno e mezzo. Sei giorni prima della morte dei due uomini. Il giovane avrebbe strappato alla donna la promessa di fuggirà insieme. Questo avrebbe scatenato l'ira del marito, la sua decisione di incontrarsi col rivale « per una spiegazione ». L'incontro viene fissato? O è casuale? A questo punto la Mutti incomincia a diventare vaga. Lei vi assiste? In un primo tempo dice di si, « col bimbo fra le braccia ». Poi nega, e afferma di aver visto' qualcosa « dal buco della serratura ». Che cosa ha visto? Di nuovo la memoria sembra vacillare, non ricorda più. C'è stata una zuffa? Lo ammette, poi si contraddice, cambia ancora una volta versione. Le indagini sono a questo punto. La versione apparentemente più probabile, ed è in questa direzione che lavorano gl'inquirenti, è che il Corbetta abbia aggredito il Pillici, stordendolo con un colpo alla testa, vibrato con un oggetto pesante, ed al naso. Poi avrebbe caricato il corpo dell'uomo, svenuto, sulla « 500 » e sarebbe andato a gettarlo nel fiume, con l'auto, per simulare un suicidio o anche soltanto ritardarne la scoperta. Per essere certo che non rinvenisse, l'avrebbe addormentato con dell'etere. Al ril"»rno, sconvolto dalla gravità del suo gesto, si sarebbe gettato sotto il treno. ptmnLFrancesco Fornari 1 1 1 I 1 (ttncFv Casatenovo. Giuseppe Mutti, fratello di Angiolina (Tel.)

Luoghi citati: Casatenovo, Como, Lecco, Milano, Ronco Briantino