Storditi e poi uccisi l'amante e il marito della giovane donna che s'è avvelenata? di Francesco Fornari

Storditi e poi uccisi l'amante e il marito della giovane donna che s'è avvelenata? Si infittisce il misterioso "giallo,, di Casatenovo nella Brianza Storditi e poi uccisi l'amante e il marito della giovane donna che s'è avvelenata? Gravi rivelazioni della moglie in ospedale: interrogati i parenti L'autopsia ha accertato che i due uomini erano ancora in vita quando sono finiti l'uno sotto il treno e l'altro nel fiume con l'auto - Non sono state però spiegate le lesioni sui cadaveri, provocate forse con un corpo contundente - La donna dice: "Mio marito uscì stravolto e disse: Te l'uccido" - I familiari delle vittime hanno "sospetti, quasi una certezza" fDul nostro inviato speciale) 1 Casatenovo. 18 novembre. Si infittisce il mistero sulla morte di Andrea Pulici, trovato nell'auto affondata nelle acque dell'Adda vicino al ponte di Paderno, e di Giancarlo Corbetta, decapitato dal treno nei pressi di Ronco Briantino, Le autopsie eseguite stamane non hanno . iu^f}9 . 1 numerosi dubbi: moltl interrogativi sono an «ora senza risposta. Un solo | Particolare di una certa un-1 portanza e stato accertato: 1 contrariamente a quanto si supponeva ieri, alla luce -dei primi labili indizi, i due uo- j mini erano ancora in vita SCS**, «22 552. ^""f.."?1 \ j j j ' 1 j . ! 1 fiume, l'altro sotto il treno Cade così il sospetto che siano stati soppressi altrove e poi portati sul luogo del ritrovamento per simulare la disgrazia o il suicidio. Vivi, I dunque, ma l'esame necrosco-1 Pico non ha potuto stabili-1 re, e forse non lo potrà mai, se erano in stato di incoscienza. Lesioni riscontrate sui cadaveri, specialmente sul corpo del Pulici, sembrerebbero avvalorare questa ipotesi. Aggrediti e storditi, i due uomini potrebbero essere stati portati a Paderno e Ronco | dall'omicida che avrebbe architettato la macabra mes-1 sinscena. A tarda sera la moglie del Pulici avrebbe fatto gravi ri- j velazioni aìla sorella Santina Mutti. Dopo essersi consultata con i familiari, a notte inoltrata la donna, accompagnata dal fratello Giuseppe, 27 anni, infermiere, si è recata nella caserma dei carabinieri di Missaglia per fare una deposizione. Da Como e arrivato il colonnello Schettino, comandante della legione. L'interrogatorio è ancora in corso. Sembra che la donna abbia confidalo alla sorella che martedì sera a! litigio col marito, in seguito al quale, secondo le prime dichiarazioni della Pulici. l'uomo sarebbe uscito in pantofole e canottiera, era presente anche il Corbetta. Questo particolare getta una nuova luce sulle indagini. Accennando alla possibilità di un duplice omicidio, sinora si era parlato dell'assassino come di una terza persona. Adesso invece pren de consistenza l'ipotesi che sia stato commesso un solo delitto. Uno dei due uomini avrebbe ucciso l'altro, poi. per :1 i';:'rimorso, si sarebbe tolto lai vita. Siamo ne! campo del- ; i le supposizioni. Prima di riesaminare ì l'atti, veniamo alla cronaca di ' oggi. La giornata avrebbe do; vuro essere decisiva al fine delle indagini, ma ha lascia to tutto come prima, aggiungendo altri dubbi, infittendo il mistero. Alle 10, nel cimitero di Paderno, il prof. An: tonio Fornati, direttore dell'Istituto di medicina legale di Pavia, ha fatto l'autopsia ' della salma di Andrea Pulici. Un'ora dopo la perizia era conclusa. « Il Pulici è morto i per annegamento nella notte fra il 14 e il 15. Per ora non è possibile stabilire l'ora. Le ferite alla testa non sotto determinanti per la morte », ha ! dichiarato il magistrato pri- Adapsdpma di andar via. «Annegato», ii ha ribadito il prof. Fornari. ; Ad una nostra precisa domanda sulla gravità delle ferite alla teittL, ha risposto: « Non possono aver provocato la morte. Potrebbero aver causato una temporanea perdita di conoscenza ». Non è stalo invece in grado d: stabilirne la causa. « Forse con un corpo contundente, forse nell'urto contro il parabrezza dell'auto nel momento dell'incidente, quando la vettura è precipitata in acqua ». Il parabrezza della « 500 » presen ta due fratture. Più o meno alla stessa ora. nel cimitero di Ronco Briantino, distante circa cinque chilometri, il prof. Ritucci, dell'Istituto di medicina legale di Milano, accompagnato dal sostituto procuratore di Monza, dott. La Mattina. eseguiva l'esame necroscopi- co sulla salma di Giancarlo Corbet!o. E' stato stabilito, senza ombre di dubbio, che il giovane quando è stato decapitato dal treno era vivo. Riesaminiamo quello che è accaduto la notte di martedì, in 1 .iS3 alle dichiarazioni dei parenti delle vittime ed alla luce degli ultimi avvenimenti. Andrea Pulici, racconta la moglie, al ritorno dal cinema ha un violento litigio con lei e se ne va, in pantofole e canottiera. Si allontana sulla « 500 » verso la chiesa. I carabinieri stabiliscono che la vettura è caduta a filo dell'argine. Cioè, non è finita nel fiume in velocità. Inspie ndromdpdnrasinPhg«atEibile come il sedile destro ! go e è . e , e possa essere uscito dalle guide. Non per effetto dell'impatto con l'acqua. Qualcuno deve averlo sfilato volontariamente. Forse per fare più posto all'interno dell'auto. « Per poter mettere il cadavere di nostro fratello ». dice Angelo Pulici. I familiari non hanno dubbi: Andrea è stato assassinato. Anche la scelta del luogo appare strana. E' forse il meno indicato per chi vuole uccidersi: l'acqua è poco profonda, vi sono arbusti e massi che potevano trattenere la vettura. Una disgrazia, allora? Ne parliamo con i fratelli. « Impossibile. Andrea non sarebbe mai andato in un posto simile. A fare che cosa'.' ». Forse, in preda all'ira dopo il litigio con la moglie, può aver fatto una passeggiata distensiva. Facendo manovra nella stretta strada, è piombato con l'auto nel fiume. « No — ribattono i fraI telli — se voleva sfogarsi, se I era tanto arrabbiato, sarebbe venuto da noi ». Delitto dun-, ! que, secondo i parenti. « Noi abbiamo sospetti — dice An- j ; gelo Pulici — quasi una ceriezza. Ma non sta a noi parlare. La verità finirà col ve-1 nire a galla, siatene certi ». Giancarlo Corbetta, invece, quella sera si era ritirato alle 23,30. A mezzanotte, dice una sorella, era già a letto. | - Alle 5,30 la donna ha senti 1 to i fermava davanti a casa tgcil rumore di un'auto che I fermavadavanti a 0». - « Una "500", ne sono sicu- j ra ». Pochi minuti dopo, i passi del fratello lungo le I scale, poi il portone che ve-1 chiuso. «Giancarlo è Iuscito a quell'ora. Ne sono Icela Sonu venuti a pren- iderlo per ammazzarlo». An-1che i Corbetta hanno dei so-1spetti, ma non vogliono par-ìlare. :Il cadavere del giovane vie-1 ne trovato alle 7,15 (meno di due ore dopo) sulla ferrovia per Bergamo, a 400 metri dal passaggio a livello di Ronco Briantino. E' decapitato: la testa è a 64 metri di distanza. Il corpo è rannicchiato sui binari, fra le rotaie. Angiolina Mutti, che si è avvelenata con i barbiturici e s'è tagliata i polsi, è stata interrogata dai carabinieri. Pallida, gli occhi segnati, ha ripetuto quello che aveva già detto decine di volte. « Quella sera io e mio marito abbiamo litigato. Lui è uscito, in pantofole e canottiera. Era quasi l'una ». Poi ha ag¬ giunto: « Andrea era stravol- to. Prima di andarsene ha gridato: " Vado là e te lo uccido ". Io ero terrorizzata ». Francesco Fornari I 1 1 | 1 j Casatenovo. Angiol ina Mutti. la donna del « triangolo »