A Novara le elezioni comunali dopo anni di "crisi" politica

A Novara le elezioni comunali dopo anni di "crisi" politica Attesa nella seconda città del Piemonte A Novara le elezioni comunali dopo anni di "crisi" politica Per lunghi periodi la vita della città è stata affidata a gestioni commissariali - La de chiede un successo che, senza escludere il Centro Sinistra, non Io renda l'unica soluzione - Psi : il Centro Sinistra "è la sola alternativa" - Le posizioni di psdi, pli, pri e pei (Dal nostro inviato speciale) ' Novara, 18 novembre. I novaresi, domenica prossima votano per il Consiglio comunale. Poiché hanno superato i 10(1 mila abitanti, dovranno nominare 50 consiglieri, invece dei -10 dell'assemblea precedente. Come grandezza si tratta della seconda città del Piemonte r il risultato di queste elezioni è atteso con un certo interesse, non soltanto negli ambienti regionali ma anche a Roma. Lo prova il fatto che quasi tutti i massimi esponenti nazionali dei singoli partiti sono impegnati nella battaglia elettorale novarese: il segretario della democrazia cristiana, Porlani, ha parlato mercoledì 8 novembre; domenica 12 si è avuto il contrastato comizio del missino Aimirante: ieri sera il punto di vista dei liberali è stato illustrato dal segretario generale Bignardi. Domani, domenica, alle ore 10, nel Teatro Coccia, parlerà il presidente del Consiglio, Andreotti. Per la prossima settimana, entro venerdì, giorno di chiusura della propaganda, sono in programma discorsi del segretario del pei, Berlinguer; del leader socialista De Martino, del ministro del Tesoro, Malagodi per i liberali e del ministro della Difesa, Tanassi, per i socialdemocratici. I repubblicani, mercoledì 22, terranno una manifestazione pubblica al Borsa con l'intervento di Giorgio La Malfa e dell'assessore regionale Gandolfi. Che cosa si attende dalle eiezioni di Novara? I cittadini sperano che questa volta esca dalle urne un'amministrazione stabile, più che mai necessaria se si considera che negli ultimi 12 anni la vita della città è stata affidata, almeno per un terzo del tempo, a gestioni commissariali. L'ultimo commissario, Ignazio Maratta, è in carica da due anni. I partiti contano di poter trarre dal voto probanti indicazioni politiche. Per i liberali non ci sono dubbi: « I novaresi — ha detto l'on. Alpino — sono chiamati a dare un avallo alla formula politica che regge le sorti della nazione ». I democristiani I '— memori delle aspre dispute con i socialisti, che hanno portato all'attuale gestione1 commissariale — nel loro manifesto ufficiale si rivolgono agli elettori in questi termini: « Dateci più forza per fare di più. Avanti al; Centro con la de». I socialisti — che attribuiscono alia de la responsabilità del commissario — nel loro manifesto auspicano: « Un Centro Sinistra che tenga conto delle istanze dei novaresi, e che rappresenta oggi l'unica alternativa alla svolta centrista in atto nel sdspnMtfofltnaGtRjjaese ,, eI comunisti dimostrano di ' inon apprezzare questo rinno-, mvato « desiderio di Centro Si- i nistra » espresso dai sociali-1 sti. Il segretario della federazione comunista, Alberto Pacelli, ha dichiarato: « E' assurdo pensare dì far politica sommando i seggi con-1 siliari. Nel 1970 il Centro \ Sinistra contava 24 seggi su 40. eppure naufragò in po- \ chi mesi. Ora qualche dirigente socialista torna a prò- j porlo, ma per fare che cosa? j Per quale politica? ». I comunisti ripetono il loro slogan, « nuove maggioranze », e « svolte » capaci di portare j « altre forze, come quelle della sinistra cattolica, ad assumere le proprie responsabilità ». Il sottosegretario all'Interno, Franco Nicolazzi, ha affermato che per i socialdemocratici « è essenziale ri- ' cuperare il tempo perduto con la gestione commissariale, formulando un programma valido su cui si intendano le forze democratiche disponibili, in una intesa posta al di fuori delle alleanze politiche precostituite ». I re-1 pubblicani dedicano molta attenzione alle cose concrete del programma. Dopo le elezioni amministra.tive del giugno del 1970 (che portarono alla nomina del Consiglio comunale ora j sciolto) ci sono state le votazioni politiche del maggio di quest'anno. I partiti hanno provato a fare dei calcoli e, in base ai suffragi ottenuti il 7 maggio dalle varie liste, i 50 seggi del futuro Consiglio comunale di Novara verrebbero cosi ripartiti: 18 seggi alla de (con un resto di 1174 voti); 15 seggi al pei, compreso lo psiup (con un resto di 1173 voti); 7 seggi al psi (resto 1198 voti); 3 seggi al psdi (resto 1122 voti); 3 seggi al pli (resto 1146 voti); un seggio al pri. (resto 1200 voti); 3 seggi al msi (resto 1209 voti). All'ottava lista presente nella scheda elettorale, quella dei marxisti-leninisti, in! base ai voti del 7 maggio, non andrebbe nessun seggio. Ri-1 spetto alle elezioni politiche del maggio scorso non si pre-sentano più i disciolti social- proletari, il Manifesto, Rin-novamento democratico e il Movimento politico lavora- tori, Se il Consiglio comunale fosse quello ipotizzato in ba- se ai risultati delle politiche di maggio, il Centro Sinistra avrebbe una larga maggio ranza, con 29 seggi su 50 (18 de, 7 psi, 3 psdi, 1 pri). La formazione di centro di sporrebbe della metà dei seg- gi, cioè 25 su 50 ( 18, de, 3 psdi, 3 pli, 1 pri). La sinistra, l infine, avrebbe 22 seggi su | 50 (15 pei. 7 psi). I democristiani — ed anche gli altri partiti del centro — puntano alla realizzazione di un risultato elettorale che, s( ìza escludere il Centro Sinistra, non lo renda l'unica soluzione possibile. Il capolista della de, senatore Lu-ciò Benaglia, dice: «Per usci | re dalla spirale della ingover| nobilita non si può essere schiavi delle formule. Se ci fosse un'alternativa al Centro i Sinistra i socialisti dovrebbero fare bene ì loro conti. Puntiamo ad avere a disposizione anche la soluzione di centro. I voti che il 7 maggio sono andati al msi ci toglierebbero Questa possibilità ». Sergio Devecchi 4. l | | | i | ! | : I

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