Chieste condanne da 3 a 6 anni per scontri ad un comizio msì

Chieste condanne da 3 a 6 anni per scontri ad un comizio msì Firenze : processo a quattro studenti Chieste condanne da 3 a 6 anni per scontri ad un comizio msì Vennero lanciate "micidiali" bombe molotov - Un sacerdote, in base a quanto ha appreso in confessione, ha scagionato uno studente - Protesta di cento docenti per la lunga carcerazione preventiva (7 mesi) (Dal nostro corrispondente) \ Firenze, 17 novembre. ic.b.l Quattro giovani, tutti studenti, sono processati a Firenze in seguito agli incidenti avvenuti il 2 maggio a Rifredi (la periferia operaia della città), dopo un comizio del movimento sociale. Sono Stefano Ruzante, 21 anni, di Padova; Alberto Giacomelli, 22 anni, Livorno; Patrizio Lloyd, 23 anni, Firenze; Massimo Milazzo, 20 anni, Firen- ze. C'erano altri due imputati ma le loro posizioni sono sta- —dedup te stralciate: Gina Calzolari — accusata di istigazione a delinquere — perché non le era stato consegnato l'avviso di procedimento; Gandolfo Di Prima, perché trattandosi di un minorenne non si era provveduto alla citazione del padre. Le accuse (a ciascuno per la sua parte) sono di radunata sediziosa, lancio di ordegni micidiali, oltraggio, lesióni, turbativa di comizio. Gli ordigni micidiali erano, secondo le perizie, delle «molotov» di tipo particolare: bottiglie piene di carburante chiuse dentro a sacchetti di plastica contenenti polveri in grado di provocare in pochi attimi il divampare improvviso di alte fiammate (un passante nel corso dei tafferugli fu avvolto dal fuoco e guarì dalle ustioni in un mese; anche un funzionario rimase ustionato). Durante l'interrogatorio nella prima udienza, i quattro imputati hanno respinto tutte le accuse: passavano per caso e si erano messi a correre per sfuggire alla mischia. Questa all'incirca la loro versione. Sono in carcere da sette mesi e in loro favore si sono schierati cento docenti universitari, che hanno lanciato un appello contro questa carcerazione preventiva. Una carcerazione assai lunga e, a loro giudizio, anche immeritata. Fra i testi, stamane, è stato ascoltato anche un sacerdote, Alfredo Nesi, che ha parlato a favore dell'imputato Giacomelli. Ha escluso che Giacomelli abbia lanciato delle «molotov». La certezza gli veniva da quanto aveva saputo in confessione. Il pubblico ministero ha chiesto che la te stimonianza del sacerdote non venisse ammessa, ma il tribunale, accogliendo la tesi della difesa, ha consentito al sacerdote di continuare nella sua deposizione. Alfredo Nesi ha aggiunto: «Dai fatti appresi in confessione posso escludere con certezza che Alberto Giacomelli abbia mai lanciato bombe "molotov" durante il comizio. Non posso aggiungere altro, non posso neppure dire se chi mi ha fatto la confessione è il vero responsabile del lancio delle bombe». Stasera, a conclusione della requisitoria, il pubblico ministero, Guttadauro, ha fatto le seguenti richieste: Giacomelli sei anni e sette mesi; Ruzzante tre anni e due mesi; Lloyd tre anni e dieci mesi; Milazzo quattro anni e sei mesi.

Luoghi citati: Firenze, Livorno, Milazzo, Padova, Rifredi