Herrera a Torino fa il misterioso
Herrera a Torino fa il misterioso Mentre il presidente Anzalone piange ancora sul derby ta d'incontrare uno squadrone, abbiamo perso, in maniera stupida. Chi sta in paradiso ora è la Lazio, — conclude il presidente dei giallorossi. Come la metterete con il Torino? « Ora si giocherà con la rabbia in corpo, come del resto faranno i granata. Auguriamoci però che i nostri avversari stiano ancora pensando alla sconfitta di Bergamo. Per noi è indubbiamente la settimana più diffìcile dell'anno. Io metterei subito la firma se i ragazzi riuscissero a pareggiare con gli uomini di Giagnoni ». Sono parole dette per non « caricare » l'avversario o discorsi schietti? Pensiamo che Herrera e lo stesso Anzalone s'esprimano con franchezza. Anche i giocatori temono la gara di domani. Mentre compare il granata Masiello a salutare l'amico Scaratti, Spadoni dice: « Il Torino è una grossa squadra, grintosa; la Juventus del resto ne sa qualcosa... ». Per voi e una partita determinante? «No, direi importante. Ci sarà da combattere. Torino e Roma vengono da due sconfitte che bruciano. Noi ci aspettavamo molto dal derby. Ci è andata male. Con il Torino la Roma imposterà un incontro prudente, ma non rinunciatario ». Spadoni assicura d'essere in buone condizioni fìsiche, di poter recitare una parte di rilievo. « I tifosi aspettano la nostra riscossa — afferma Franzot. — Il match con i granata è molto importante — continua l'attaccante — per non rimanere, distanziati dalle prime in classifica, per rifarsi dal derby. E' significativo insomma per il nostro cammino in campionato. Il Torino è sempre stato per noi un " cliente " diffìcile, ma noi dobbiamo dimostrare veramente il nostro valore». Stamane la Roma concluderà la preparazione al Combi, con un leggero allenamento. Herrera ha condotto a Torino quindici giocatori: Ginulfì, Sulfaro, Peccenini. Morini, Scaratti, Bertini, Salvori, Bet, Santarini, Mujesan, Spadoni, Cappellini, Franzot, Cordova, Pellegrini. f. Cav. Herrera a Torino fa il misterioso La Roma è arrivata ieri sera: 15 giocatori, squadra da decidere - Stamane i giallorossi s'allenano al "Combi" E' una Roma che risente ancora della sconfitta nel derby, quella giunta ieri sera a Torino in vista del match con i granata. I volti dei giocatori non sono dei più allegri, lo stesso Herrera è apparso teso, preoccupato. Il « mago » evita di parlare con i giornalisti. L'ottima classifica dei giallorossi ha subito un arresto inaspettato con la Lazio e logicamente Helenio teme che un eventuale, ulteriore passo falso con il Torino possa rappresentare una parabola discendente per la squadra. « Con il Torino — dice Herrera — saranno novanta minuti molto difficili, ci sarà da lottare. Con la Lazio abbiamo subito un gol fortunoso, ora tentiamo la riscossa immediata ». — Chi teme maggiormente del Torino? a Sala, Bui e Pulici — risponde Herrera — sono giocatori d'un valore indiscutibile. Quando parlo del Torino non faccio elogi, ma esprimo timori concreti. E' una squadra fortissima. Da dodici anni non vinciamo in trasferta con i granata... Un pareggio per noi sarebbe un risultato ideale ». Herrera dice che i giocatori fisicamente stanno bene, il morale è buono. Quindi si congeda. La formazione rimane avvolta nel mistero. Più loquace si dimostra il presidente Anzalone. Gli chiediamo di spiegare il « momento » della Roma. Non ha difficoltà nel fornire delucidazioni. « Non è certo una parentesi felice — dice. — Perdere il derby in quel modo non ci ha fatto piacere. Potevamo uscire sconfitti in tutti gli altri incontri, ma non con la Lazio ». « Dicono che la Roma si sia fermata davanti al primo impegno importante». Anzalone replica con sincerità. Ammette le pecche della squadra, la deconcentrazione, la mancanza di uno spirito di reazione con gli azzurri e riconosce i meriti degli avversari. « Quando è stata la voi-
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