Panico alla Italsider di Trieste per il sabotaggio agli altiforni di Giuliano Marchesini

Panico alla Italsider di Trieste per il sabotaggio agli altiforni Quattro manomissioni compiute in pochi giorni Panico alla Italsider di Trieste per il sabotaggio agli altiforni Nonostante le scrupolose misure di sorveglianza dell'azienda e degli stessi operai, un misterioso attentatore agisce indisturbato - Mercoledì mattina tutto era regolare dopo un'ispezione alle 7; un'ora dopo era stata chiusa una valvola, con il rischio di fare scoppiare un altoforno I Dal nostro invialo speciale) i Trieste, 16 novembre. Quattro tentativi di sabotaggio in pochi giorni nello stabilimento Italsider di Trieste. La situazione è andata facendosi sempre più inquietante. Un misterioso individuo prende di mira con accanimento gli impianti degli altiforni, ripete manomissioni che comportano un grave perìcolo per decine di operai. La direzione dell'azienda ha denunciato alla magistratura il succedersi degli episodi, ma Onora non s'è potuto trovar traccia dell'ostinato attentatore. Trieste in questo periodo, soffre in modo particolare della psicosi del sabotaggio. E' ancora vivo il drammatico ricordo dell'attentato all'oleodotto transalpino: quattroenormi serbatoi pieni di car-Durante incendiati nell'ago-sto scorso con cariche diesplosivo, una terrificante va-langa di fiamme, una gigante-i sca nube di fumo denso che si stendeva minacciosa sull'intera città. Mentre ancora l'incendio divampava, « Settembre nero » si attribuì la paternità dell'impresa. Nel caso dei tentativi di sabotaggio all'Italsider, comunque. e escluso che si trattd'« incursioni » da parte dqualche aderente all'organizzazione terroristica palestinese. Restano tuttavia le preoccupazioni per questo ripetersi di sconcertanti episodi. La prima manomissione stata scoperta sabato scorsola valvola che regola l'immissione di sostanze per ii raffreddamento in un altofono, è stata trovata inspiegabilmente chiusa. Immediatointervento dei tecnici che hanno potuto rimettere in funzione tempestivamente il congegno. Sembrava che tutt ' fosse tornato tranquillo, m i il giorno successivo altro a j larme, nuovo convulso Inte | vento per riaprire una valvo i la « strozzata ». E lunedi u ; terzo misterioso episodio h ; del gas. 1 Lo stesso consiglio di lab I brica ha denunciato questo | gettato scompiglio tra gli operai dello stabilimento: questa volta era stato bloccato un ! impianto per la conduzione j i 1 o 1 - j - | o | susseguirsi di atti di sabotaggio, in una nota in cui era detto tra l'altro: « Le maestranze dello stabilimento si dichiarano completamente estranee a questi gesti che recherebbero loro, comunquesottunto danno». I componen-ti il consiglio invitavano quindi i colleghi addetti agli altiforni a « restare vigilanti affinché simili atti non si ripetano » a n a Nonostante le scrupolosemisure di sorveglianza degloperai, ieri mattina s'è aggiunto un altro anello alla catena dei sabotaggi: di nuovo era stata chiusa la valvolaae eici tci oiir larln ota a — i o ono ». dell'impianto di raffreddamento dell'altoforno. La scoperta della manomissione è avvenuta verso le otto; circa un'ora prima, una squadra dtecnici aveva compiuto un minuzioso controllo, e tutto era apparso perfettamente funzionante. Chi si avvicina agli impianti e «strozza» le valvolequale motivo lo spinge coinsistenza a questo gesto? Sono interrogativi che finornon hanno trovato una risposta. Dopo che la direziondell'Italsider triestina ha. presentato un esposto all'autorità giudiziaria, polizia e rabinieri si sono mossi in dverse direzioni, ma le indagni si profilano ardue. Anche per i dirigenti dellstabilimento la serie di epsodi non trova per il momen' to alcuna concreta spiegazione. Tutti gli impianti, e imodo paricolare gli altifoni — hanno fatto presente responsabili dell'azienda —sono sottoposti ad una attenta vigilanza, per cui non possibile pensare che quache estraneo riesca a pennaie nello stabilimento peandare a manomettere le va' vole. Con questo, aggiungo; no. non si intende dire ch: sia qualcuno dei fonditori i compiere atti del genere: gca j 1 \ operai, del resto, sono chiaramente consapevoli dei rischi che comportano le interruzioni di funzionamento di simili congegni. Il pericolo, in casi come questi, non è immediato, ma insorge e va aumentando sensibilmente se la scoperta della manomissione non è tempestiva: l'eccessivo surriscaldamento dell'altoforno potrebbe provocare uno scoppio, le cui conseguenze sarebbero gravissime. Finora si è i riusciti a scongiurare il rischio, per la prontezza con cui sono intervenuti i tecnici dell'azienda. E si spera che I l'episodio di ieri sia l'ultimo della sene- che la .rigorosa I sorveglianza in ogni angolo dello stabilimento induca l'accanito attentatore a ri' nunciare irtfine all'impresa Giuliano Marchesini

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