Accordo o scontro?
Accordo o scontro? Accordo o scontro? (Dal nostro inviato speciale) Buenos Aires, 15 novembre. Un accordo per la riconciliazione nazionale, uno scontro nelle piazze fra peronisti e soldati, una rinuncia pubblica di Perón alle ambizioni di potere, o un patto fra tutti i partiti politici contro la giunta militare: tutto questo può accadere in Argentina da venerdì in poi, cioè dal momento in cui Perón tornerà a Buenos Aires. Fra queste ipotesi drammatiche, e in questa attesa, l'Argentina sta vivendo una crisi storica. I segni della tensione sono dovunque. Il movimento giustizialista di Perón ha ricoperto le mura della città, e la strada che conduce dall'aeropor to internazionale di Ezeiza fino al centro, di scritte e manifesti che inneggiano al ritorno di Perón, lo invitano a riprendere il potere, mobilitano la popolazione per il giorno 17. Tutti i simboli e la mitologia peronista sono emersi da un letargo di 17 anni con una forza che ha sorpreso gli avversari del peronismo. Il viso di Evita Duarte si affianca a quello di Isabel Martinez. Ma riusciranno i peronisti ad andare all'aeroporto? E se troveranno ostacoli, si fermeranno a cercheranno di superarli? Il governo militare ha predisposto misure rigorose. Solo 300 persone (i peronisti prevedono di raccogliere almeno un milione di simpatizzanti) saranno autorizzate ad avvicinarsi alla pista dell'aeroporto. Gli stessi giornalisti saranno trasportati con un aereo da un altro aeroporto fino a quello di Ezeiza. Tutt'intorno, e lungo l'« autopista » che porta in città, sarà schierata una divisione blindata, comandata dal generale Federice Mourglier, che bloccherà la strada e occuperà ogni ponte, ogni edifìcio, ogni altura. In città, altri trentamila uomini, fra soldati, gendarmi e polizia, controlleranno le grandi strade, e pattuglieranno soprattutto i grandi « barrios » popolari dove i peronisti sono una moltitudine, come Avellaneda, Matanzas e Lanus. Ogni manifestazione, ogni « pueblada » è proibita in base alle leggi sullo stato d'assedio che è in vigore da anni. I permessi di porto d'armi sono stati revocati, le stazioni radio e televisive sono vigilate in tutto il paese, dalle pampas alla Terra del Fuoco. I conducenti di autobus e di vetture private da oggi devono chiedere con otto giorni di anticipo il permesso per ogni viaggio straordinario. I militari vogliono fare il vuoto intorno al De 8 dell'Alitalia che riconduce Perón sul Rio de la Piata. Ormai, anche loro, ì militari, vogliono che Perón torni, ma temono che il suo arrivo si trasformi in un plebiscito popolare. I peronisti, che hanno conAndrea Barbato (Continua a pagina 2 in quinta colonna)
Persone citate: Barbato, Evita Duarte, Federice Mourglier, Isabel Martinez
Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires
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