È cominciata la "bagarre,,

È cominciata la "bagarre,, È cominciata la "bagarre,, Una formidabile zuffa nell'alta classifica indicherà, tra l'odierna «sesta» di campionato e la «settima» di domenica ventura, quali club vantano le più chiare aspirazioni allo scudetto. Il novembre dei tre derbies tal Comunale di Torino una settimana fa, oggi a Rema, tra sette giorni a San Siro) trova negli incontri .stracittadini solo il più evidente dei suoi leit motiv, un filo rosso che tutti scrutano e manipolano ma che non deve — non dovrebbe — nasconde- duela, fatGiaveril tarEBeta,litàsergnnoE forre la vastità degli impegni. \ GePerché se la Roma oggi, fru-1 hastata da Helenio, attaccherà i | palaziali, domenica prossima ; dedi rocevrqunodemOrsiomloPi« Gdovrà sostenere l'assalto del «tremendismo» granata a Torino; se il Napoli confida nei suoi ambiziosi e talora litigiosi ragazzi per far bella mostra di sé di fronte all'Inter a San Siro, dovrà ricevere tra una settimana i campioni bianconeri; il valore incostante dei viola di Liedholm è messo alla prova in questo pomeriggio dai quadrati rossoneri di Rocco-Rivera, e poi volerà a Cagliari, ultima chance per Riva, che solo I lasul terreno casalingo riesce a far spremere soccorsi da j focompagni ormai definitiva-1 chmente al limite della pensio- e ne. I esEcco tutta la verità che si, Cmaschera dietro i derbies, co- j mlossali richiami di spettacolo : lama depositari di verdetti che i recontano solo se esaminati en- \ qtro una cornice generale. ; coPer Roma-Lazio — si capi- j usce — è altro discorso. La su-1 npremazia nella capitale conta I lopiù per i riflessi di costume sche per il calcio vero. Vi sono Mtifosi che rinuncerebbero a duno scudetto pur di non vede-1 fre sconfitti i proprii beniami-1 ni nella battaglia tra fratelli: jja conferma che il football è I —illogico anchp quando dovreb- j njbe obbedire a precise leggi di interesse e di traguardi. «Roma nun fa' la stupida stasera» è già il motivo di chi invece vuole spettacolo ma pensa an- mtamunmche alla classifica: essere in i zotesta alla graduatoria può, edcreare stimolo e produrre j deslanci ulteriori. Anche a Ro- giima c'è gente che sa vedere nocalcio e pensa al futuro. Un peHelenio, malgrado tanti difet- : va ti e pericoli connessi al suo \ untemperamento, riesce pur ; to,sempre a seminare un pizzico Obdi «verbo pallonistico». Inventore di giovani, anche se li giospreme come limoni, HH ha . stogià vinto il suo derby «sulla ogparola». Il risultato in campo brnei dovrebbe mancargli, ben-, piche la Lazio sappia amrmni- Mstrare gioco secondo regole noquasi classiche, con ali che defanno le ali anche se non so- chno vere ali, con centrocampi- msii geometrici anche se lenti, ^Ccon difensori che accorrono Medalle retrovie appena la manovra li invita. Se Maestrelli portasse il colpo gobbo, sa-! rebbe veramente una sorpresa: ma non si vede come possa riuscirvi, con quei giallorossi di grande tenuta atletica e che si muovono su schemi puntuali, liberando a rete un miracolato Mujesan o uno Spadoni che al presente è tutto d'oro. Per conto nostro, speriamo di scampare alla tempesta di razzi: questo è un derby da elmetto, ove il gioco può costituire soltanto un puro accidente. L'arbitro adatto sarebbe senz'altro Hitchcock e il commissario in tribuna Fellini. Vi saranno assembramenti da ragionieri e geometri anche nel centrocampo di Firenze, dove Nereo e il suo allievo Liedholm giocheranno di tattica manovrando pedine più o meno illustri. I tifosi viola sperano che il redivivo Chiarugi non voglia amareggiarli proprio su quell'erba che lo vide giovinetto viziato, campione strambo e infine transfuga (ma con la pelliccia, non la valigia di fibra). Rive ra ha sulla coscienza ia partita col Legia, giocata secondo errori più che nel rispetto delle regole spicciative, necessarie in Coppa. E bisogna che i! Milan tutto operi per Prati, che a detta degli stessi rossoneri non viene appoggiato a sufficienza. Inter e Napoli, ovvero: quali virtù saranno premiate? I nerazzurri affrontano una gara in precarie condizioni d: schieramento, ma hanno fortuna nelle vele e un Boninsegna in crescita, oltre al prò fessor Corso, docente in re già. Gli uomini di Chiappella costituiscono una barriera di fensiva ottima, formano un centrocampo solido, ora hanno scoperto anche i gol. A Sun Siro verrà l'acquolina in bocca a chi vorrà riflettere su I due elementi: e cioè Chiappe! la, un saggio milanesone «sca fatosi» al Sud e un nuovo | Gianni, quell'Improta che diversi valutano — non solo per il nome — come un Rivera | targato Posillipo. Ecco le torinesi: i granata a Bergamo confermeranno grinta, slancio, ordine, implacabi¬ lità negli affondi che li distin- |sero durante il derby? Già-1 rgnoni non deve perdere terre no per restare tra le «grandi» E Corsini schiererà certo una formazione prudente: già a Genova, sette giorni or sono ha dimostrato di non voler passare come il fìgliol prodigo della Serie A. L'indigestione di reti l'ha smaltita a San Siro. E' il momento di Pulici: certo «Gordon» Paolino (l'avremmo visto volentieri in qualche specialità olimpica) non deve crearsi il complesso del gol. Già lo subì, negativamente, per un paio d'anni. Ora deve respingere l'ossessione positiva. Molti bellissimi gol nascono casualmente, lo riconoscono esperti quali Piola o Gigi Riva. Paolino « Gordon » giochi, non fallirà I la mira. Juventus ristrutturata a j forza contro la Sampdoria, 1 che è «al minimo» di uomini e di speranze. Se Heriberto I esce con uno zero a zero dal , Comunale, la Juve ci rimette j moltissimo, perché questa è : la giornata in cui può rosica i re almeno un punticino a \ qualche attuale leader. I bian; coneri debbono rispettare j una nuova cadenza in campio1 nato: orchestrando gioco vea I loce, arioso, non convergente su grappoli d'uomini in area, o Magdeburgo non fu casuale: a da oggi si riprenda a spingere -1 forte. 1 sette giorni fa, presentando jj derby torinese, parlammo I — grazie a uno di quegli iro j njCi imbrogli che solo la me- moria sa creare — d'una carta dei tarocchi, il Bagatto, numero uno, dicendola «buona, unica, che la si sfodera, la si mostra, la si ripone nel maz- zo)). Puntualmente, un fedele ed immancabile «montanaro delje valli di Lanzo» ci consi giia di limitarci al pallone e non sfruculiar le carte infide, perché non è il Bagatto che va mostrato e riposto, bensì un'altra figura tipica, il Mat to, detto «'l fol». Giustissimo, Obbiezione accolta. Sorry. gione per aggiungere che que sto « iol » lo si vedrà apparire oggi. in mano a chi? Al più bravo tra Roma e Firenze? Al piu fortunato tra Bergamo, Milano, Torino? Ce lo diran no i campi, con buona pace dei tarocchisti tradizionali che beati loro - muoversi secondo ^Cjenza ttl—oleeqasMerci. Ma anche ottima ra-1 Crcpossono maggior Giovanni Arpino | | |*V5? » ?sj^|^'#ff*B 1 r^*\'-^*iP ' ". ~ n o . , i o à a , i o l e è aa laqsvr Chinaglia, a sinistra, qui contrastato da Mastropasqua, è il solo dubbio del derby