Accolta in un istituto la tredicenne dopo i "mesi di provo,, dal fidanzato

Accolta in un istituto la tredicenne dopo i "mesi di provo,, dal fidanzato La sconcertante vicenda della ragazza di Ivrea Accolta in un istituto la tredicenne dopo i "mesi di provo,, dal fidanzato lili rapporto è stato inviato al Tribunale dei minorenni di Torino, che deciderà sul futuro della ragazzina - In carcere a Cuorgnè il padre e il pretendente si disperano - "E' stata disonorata, dice l'uomo, che cosa potevo fare?" - "Io le voglio bene e la sposo" conferma il giovane Nell'Istituto delle fanciulle di Salerano, alla periferia di Ivrea, Adelina Capellupo, la tredicenne aI centro della sconcertante vi- cenda di ratto e violenza, ha ri trov-ito finalmente un poco di se renila: suore e assistenti l'aiutano a riprendersi dalla triste esperienza vissuta nell'alloggio in cui il pretendente l'aveva relegata, con il consenso dei genitori. La ragazza è stata affidata all'istituto dal giudice tutelare dottor Oliva In attesa della decisione che prenderà il tribunale dei minorenni di Torino. Lasciarla a casa finirebbe per subire le pressioni dei genitori e dei conoscenti che, inevitabilmente, la I SfiSS*"0 8' matrlmonio r1' p , Adelina, almeno da quanto e emerso negli interrogatori degli asenti e del procuratore della Repubblica dottor Fazio, è sem b«» particolarmente riluttante all'idea del matrimonio. Intanto la ragazza è stata inserita fra le coetanee che frequentano la quarta elementare. A Fossato Serralta, dov" aveva vissuto fino ad un anno fa, aveva frequentato soltanto la terza. Poi, i genitori l'avevano tenuta a casa per aiutare ad accudire ai fratellini più piccoli, ii Sono due anni che non vado più a scuola — ha detto al magistrato — e veramente non mi piace tanto studiare ». Adelina ha dato l'impressione di essere una bambina ancora immatura alla quale sono manI cati affetto e guida. Tuttavia, messa davanti alla prospettiva di un matrimonio, si era ribellata, ottenendo però soltanto la vloi lenta reazione dei genitori. La triste vicenda non sarebbe probabilmente mai venuta alla luce se Pietro Pascente, il pre- tendente dteicttenne, e il padre di Adelina, Antonio, di 48 anni, entrambi calabresi, non si fossero presentati a denunciare in commissariato la scomparsa della ragazza, dimostrando un'estrema ignoranza della legge. Pietro, ciuffo ribelle, volto imberbe, si è rivolto al sottufficiale di turno: « Mia moglie è fuggita. Aiutatemi a ritrovarla ». Poi dando nome e cognome, aggiungeva: ii Ha tredici anni ». 11 sottufficiale Insisteva nell'interrogatorio e al- lora interveniva il padre della ragazza a fornire spiegazioni e a raccontare fin dall'inizio e minuziosamente come si era giunti all'unione « more uxorio «dei due ragazzi. « Pietro si presentò un giorno d'agosto a casa mia a chiedere in sposa Adelina. Mi sembrò un ra-gozzo a posto e In linea di mas sima acconsentii. Bisognava peròattendere che la ragazza compis se I 14 anni. Permisi che si vedessero qualche volta in presenza nostra. Tutto regolare. Poi un giorno, insieme decisero la "fuita" e al ritorno fui costretto a non accettarla più in casa. Caveva disonorati. La mandai a vivere con Pietro in attesa del | matrimonio riparatore ». Gli agenti si misero alla1 ricerca j della ragazza e la ritrovarono: I era stata ospitata da alcuni amici. Confermò il racconto del pa: dre, aggiungendo però di non voler vivere con Pietro. « Non è il mio tipo. E di dormire con lui non ne ho voglia. Proprio non mi I piace quello che mi fa. Per queI sto sono scappata. Anzi, ero già I 1 scappata altre volte, tornando a casa mìa. ma papà e mamma \ ?i sempre mi avevano cacciata dopo j| h«I Mi picchiata costringendomi j c I | j j n | a tornare da lui » Il procuratore della Repubblica ha deciso l'arresto del Pascente per ratto e violenza e dei genitori di Adelina per concorso in violenza. «E' un episodio triste, che riassume il grave problema degli immigrati — ha osservato il procuratore — i quali per quanto vivano al Nord hanno ancora radicate convinzioni di carattere pseudo etico-sociale che spesso purtroppo sfociano in simili drammi. Taluni vengono alla luce, molti, probabilmente, rimangono sconosciuti per un falso senso dell'onore ». In carcere, a Cuorgnè, dove sono stati rinchiusi, Antonio Capellupo e Pietro Pascente si disperano (la madre, arrestata è stata rimessa in libertà provvisoria in considerazione dei figli cui deve badare). I due, ai loro avvocati difensori, Musumeci e Maggi, hanno ri sfgrdnrfitfmLztdpdvd—gò I badito la loro innocenza. «Questo n a i a arresto non lo capisco — ha det to il padre di Adelina —. Che potevo fare io se non cacciarla di casa dopo che si era disonorata? ». Pietro Pascente ha aggiunto: « lo i le voglio bene. Che male c'è se ' siamo statt insieme. Tanto la sposo ». ' | ; i J ' | ! ; Adelina, tredici anni

Persone citate: Antonio Capellupo, Capellupo, Maggi, Musumeci, Pietro Pascente

Luoghi citati: Cuorgnè, Fossato Serralta, Ivrea, Torino