II rincaro della carne e dei fìtti

II rincaro della carne e dei fìtti II rincaro della carne e dei fìtti o (Nostro servizio particolare) Roma, 6 novembre. L'Unione inquilini denuncia oggi un « aumento strisciante » dei fitti, l'Unione degli importatori e commercianti di bovini e di carne bovina un aumento medio del 40 per cento del prezzo all'ingrosso nei primi otto mesi dell'anno. La seconda notizia è sorprendente perché contrasta con le statistiche ufficiali. La rilevazione del prezzo internazionale della carne bovina eseguita dalla Confindustria sul mercato di Londra (merce extra-Mec, proveniente dall'Argentina e dalla Danimarca) dà un aumento contenuto nel 5,3 per cento tra fine dicembre '71 e fine agosto '72. Il prezzo medio della carne bovina importata, prevalentemente dal Mec, registrato all'ingresso in Italia ha, invece, subito un aumento del 14,7 per cento tra fine dicembre e fine agosto. Molto forte, e quasi tutto concentrato in agosto, è, al contrario, l'aumento del prezzo medio di ogni bovino vivo denunciato alle frontiere dagli importatori: 32,3 per cento tra dicembre e agosto. Il rincaro « strisciante » degli affitti è dovuto, secondo il segretario dell'Unione Inquilini, Aldo Pozzetti, all'errata interpretazione che i proprietari danno della recente | sentenza costituzionale: inviano disdette e chiedono aumenti, dimenticando, dice Pozzetti, di dimostrare, come vuole la legge, che il reddito dell'inquilino supera i 2,5 milioni tassabili l'anno altrimenti non si può dare la disdetta. Per ottenere un reddito imponibile di 2,5 milioni occorre un reddito lordo di 3,5 o di 4 milioni. Gli aumenti richiesti dai proprietari, secondo l'Unione, oscillano dal 15 al 30 per cento per abitazioni affittate prima del 1963 e dal 30 al 60 per cento per quelle affittate, la prima volta, dopo il no¬ vembre 1969. g. m.

Persone citate: Aldo Pozzetti, Pozzetti

Luoghi citati: Argentina, Danimarca, Italia, Londra, Roma