Due boss delle bische braccati dui "killer,, di Liliana Madeo

Due boss delle bische braccati dui "killer,, Indagini in tutta PItalia Due boss delle bische braccati dui "killer,, La "gang" dell'ex pugile, ucciso in via Tormarancia, vuole eliminare i due presunti mandanti del delitto (Nostro servizio particolare) Roma, 6 novembre. Mentre proseguono le indagini sul duplice delitto di Tormarancia, una partita drammatica si sta giocando fra polizia e malavita. La posta in gioco è la vita di parecchie persone. Il tempo ha un ruolo primario: chi arriva primo, vince. La concatenazione degli episodi, che hanno avuto epilogo il 18 ottobre con la sparatoria in cui sono morti l'ex boxeur Sergio Maccarelli e il suo amico Italo Pasquale, è stata ricostruita. L'ex pugile, tra le sue altre attività, controllava un certo numero di bische ed era a capo d'una banda costituita da «duri» come lui. La sera del 12 ottobre c'è un'irruzione in un locale che egli «protegge»: due uomini spianano le pistole e si fanno consegnare il denaro in possesso dei giocatori; i due sono mascherati e nessuno li riconosce, ma al tavolo da gioco siede «Toni il siciliano» ed è l'unico che non consegna il denaro. Il 14 la «banda Maccarelli» dà una «lezione» a Toni e scopre chi è l'organizzatore del colpo: «Er calabrotto» (Francesco Costanzo), che però rifiuta la restituzione del denaro di cui si è impossessato. La banda Maccarelli è pronta a vendicare lo «sgarro»; la banda del «calabrotto» previene la mossa e spara per prima: il 18, Maccarelli muore. L'identità dei due principali indiziati è stata scoperta sulla scorta delle indicazioni fornite dal cervello elettronico della Criminalpol. La polizia ha incominciato a dargli la caccia, ma non è la sola a farlo. Anche i «gorilla» del Maccarelli sono sguinzagliati alla loro ricerca, ovviamente con altre intenzioni. E gli uomini del «calabrotto», a loro volta, sono in azione per proprio conto, pronti ad attaccare sia per difendersi sia per «coprire i due «boss» in difficoltà. Sembra che Roberto De Conciliis, «braccio destro» del Maccarelli, arrestato qualche giorno fa a Milano, fosse appena sfuggito a un agguato che gli era stato teso e che si trovasse nel capoluogo lombardo con altri complici per braccare «Toni il siciliano». Sembra anche che, a Roma, nei giorni successivi al dupli ce delitto un gruppo di giovani stesse per catturare Toni non vi riuscì, ma gli insulti e le minacce, reciproci, furono sanguinosi. Le indagini si svolgono in tutta Italia: a Roma, dove la «banda Maccarelli» e la «banda dell'Alberone» hanno il loro quartier generale; a Milano e Busto Arsizio, dove «Toni il siciliano» (Michele Carella) ha «lavorato» per qualche anno e può contare su numerosi amici; a Torino, dove il ricordo delle sue imprese non si è spento (né nell'ambiente della malavita, né in quello ecmddvFbcdspv della polizia, che ha un voluminoso dossier a suo carico o della magistratura, che ha emesso nei suoi - confronti mandato di cattura per duplice tentato omicidio nella primavera scorsa). La mobile romana ha fretta di mettere le mani addosso ai due personaggi chiave della vicenda, Michele Carella e Francesco Costanzo, «er calabrotto». Ma si muove con cautela, alle prese con gente decisa a tutto, educata alla scuola della violenza, con proprie leggi e forme nuove di connivenza in cui neppure la vecchia malavita si riconosce. Il personaggio più sorprendente, man mano che si prò cede nelle indagini, si sta rivelando il Carella. «Sembrava un gregario, agli inizi — dicono di lui i dirigenti della mo bile —. Ha invece la statura del boss, è riflessivo, autorevole, mobilissimo»'. Trentenne, Carella può vantare un curriculum di tutto riguardo: esordisce con uno scippo a porta Cicca, a Milano, quando ha 14 anni, e con un soggiorno in riformatorio che dura cinque anni; prosegue con rapine, colpi d'arma da fuoco, carcere, ricatti, tentativi di evasione, sfruttamento della prostituzione, violenze private, traffico di droga. Liliana Madeo

Persone citate: Carella, Francesco Costanzo, Italo Pasquale, Maccarelli, Michele Carella, Roberto De Conciliis, Sergio Maccarelli

Luoghi citati: Busto Arsizio, Italia, Milano, Roma, Torino