Nessun incontro ufficiale prima del voto negli Usa

Nessun incontro ufficiale prima del voto negli Usa Continuano i contatti segreti Nessun incontro ufficiale prima del voto negli Usa Lo ha dichiarato Kissinger - Nixon conferma : "Porremo termine al conflitto" - Accuse di McGovern (Dal nostro corrispondente) New York, 4 novembre. Non ci saranno negoziati tra gli Stati Uniti e il NordVietnam prima deUe elezioni presidenziali di martedì prossimo. Lo ha dichiarato ieri sera ad un gruppo di giornalisti il consigliere della Casa Bianca, Kissinger. Egli ha fatto capire che contatti segreti sono in corso dietro le quinte tra Washington e Hanoi tramite Paesi terzi (sentimi la Francia e l'Urss) e che la pace « non è in pericolo ». Ma non ha voluto precisare quando sarà firmato l'accordo definitivo. La « New York Post » parla stamane di « parecchie settimane » di intervallo prima della cessazione delle ostilità. La «Washington Post» manifesta il timore che « la occasione venga sprecata ». In contrasto con l'ottimismo dei giorni scorsi, la stampa americana è ora molto apprensiva, teme il crollo « dell'edificio della buona volontà » faticosamente costruito a Parigi. L'atmosfera è peggiorata non solo negli Stati Uniti, ma anche nel Vietnam. Nei discorsi elettorali di ieri ed oggi, il presidente Nixon è stato molto vago. «Porremo termine a questo conflitto» ha detto «in modo da gettare le fondamenta della pace per gli anni a venire». E ancora: «Le elezioni non provocheranno né ritardi né anticipi nella firma dell'accordo». Il Presidente ha introdotto una nota di durezza chiedendo agli americani di «dimostrare al mondo che noi non ci ritiriamo né ci arrendiamo». «Rafforzate la mia posizione» ha aggiunto «mentre passiamo dal confronto alle trattative». Il candidato democratico McGovern lo ha accusato di «crudele inganno politico»: «Suscita speranze mentre chiude la porta della pace... Sotto Nixon, ci aspetteranno altri quattro anni di guerra». Il discorso di McGovern alla televisione è stato molto forte. Le critiche del Nordvietnam e del Vietcong al comportamento degli Stati Uniti si sono fatte molto aspre, e vi si sono aggiunte quelle cinesi. Radio Hanoi ha affermato che «il Presidente viene meno agli impegni e sabota l'intera soluzione del problema vietnamita, rimettendo in discussione i punti centrali dell'accordo per distruggerlo». Riferendosi alle nuove forniture militari americano al regime di Saigon, ha aggiunto: «I colloqui di pace sono stati solo un trucco per consolidare il potere di Thieu, la politica della Vietnamizzazione e nhpst«nirLpHil neocolonialismo». Il Vietcong ha ricordato invece che nei piani Usa «consiglieri civili» sostituiranno gli ufficiali attualmente nel Sudvietnam: «E' un tentativo di ingannare noi e l'opinione pubblica inondiate. Quei consiglieri saranno in realtà dei militari». L'agenzia Nuova Cina ha appoggiato le proteste sia di Hanoi che del Vietcong, concludendo che il ritardo nel firmare il trattato di pace non è che «un nuovo atto di guerra» da parte degli Stati Uniti e di Nixon. Grave appare altresì la situazione in Sudvietnam. Il Pentagono ha ammesso di avere inviato a Saigon nuovi caccia F5A, trasporti aerei pesanti C130 ed elicotteri. e. c.

Persone citate: Kissinger, Kissinger - Nixon, Nixon, Thieu