Palermo: 13 bimbi rischiano la cecità Sono stati feriti dalle armi - giocattolo

Palermo: 13 bimbi rischiano la cecità Sono stati feriti dalle armi - giocattolo Una pericolosa "tradizione,, che si ripete nel capoluogo Palermo: 13 bimbi rischiano la cecità Sono stati feriti dalle armi - giocattolo (Dal nostro corrispondente) Palermo, 3 novembre. Le armi-giocattolo che per una tradizione del Sud sono donate ai piccoli il 2 novembre nella ricorrenza dei «morti» hanno fatto le prime vittime a Palermo, nel giro di 24 ore: finora tredici bambini sono stati ricoverati nel reparto oculistico dell'ospedale civile e almeno una ventina sono stati medicati e dimessi. Due sono in gravissime condizioni e corrono il rischio di perdere la vista. Sono Giovanni Virzi e Giuseppe Fiorentino, di 9 e 13 anni. Come gli altri, sono stati feriti da pallini di plastica o di gomma sparati da pistole e fucili imprudentemente ini- bracciali dai loro amici o fra- telli. Giovanni Virzi ha una dialisi iridea: cioè l'iride del- l'occhio sinistro si è staccata dalla sua posizione naturale; quasi certamente dovrà esse re operato. Giuseppe Fiorentino, invece, ha una infezione alla cornea sinistra: «E' stato ricoverato in ritardo — spiega il dottor D'Alia — e per que sto è sopraggiunta l'infezione che per ora non consente l'in tervento chirurgico». Gli altri bambini palermita-ni che forse rimarranno eie- chi sono Pietro Perez, di 10 anni; Giuseppe Corsale, 12 an-ni; Ignazio Parisi, 8 anni; Francesco Paolo Giordano, 9 anni; Danilo Parisi, 10 anni; Angelo Patricolo, 8 anni; Stefano Paolozzi, 10 anni; Ferdinando Lassale, 14 anni; Biagio Novello, 5 anni; Francesco Pillitteri, 6 anni; e Mario Pampillonia, 11 anni. Alcuni sono stati colpiti all'improvviso mentre passeggiavano o erano affacciati alle finestre delle case sotto cui si svolge vano le «battaglie». « In Quasi tutti i casi — dice la dottoressa Polo La Lcmin — dobbiamo aspettare neces- seriamente un po' di tempo prima di decidere se operarli o no. E' assurdo che tante piccole esistenze pojsano essere rovinate per tutta la vita». Il professor Giuseppe Colombo, primario dell'ospedale palermitano, uno dei più noti specialisti italiani, è preoccupato e indignato. «Ho paura — afferma — che il bilancio numerico delle vittime di quest'allucinante guerra fomentala dall'incoscienza degli adulti sia destinato ad au- Fin da lunedì, paventando mentore oggi stesso e nei prossimi giorni. Tredici ricoverati in 24 ore sono molti e poiché le armi-giocattolo sono in circolazione soltarito da ieri mattina (la tradizione vuole che nella notte tra il 1" e il 2 novembre le abbiano deposte i «morti» per nipotini e figli, n.d.r.), c'è da prevedere nuovi incidenti». «Non mi rendo conto — aggiunge il primario — dell'irragionevolezza dei genitori che continue"'- a regalare ai bambini oggetti così pericolosi ». quel che poi è successo, il professor Colombo aveva lan- ciato un appello alla cittadinanza. «State attenti — aveva ammonito il clinico — che non si ripeta quanto è accaduto negli anni scorsi». Ma evidentemente l'appello smi stato tramite gli organi d'informazione locali è rimasto inascoltato. Nonostante la loro indubbia pericolosità, le armi-giocattolo sono state vendute in numero ancora maggiore rispetto al passato, Pochi genitori, a Palermo, hanno resistito all'impulso di « armare » la mano dei loro piccoli. Quest'anno c'è stata una novità: le pistole lanciarazzi con una ventina di metri di gittata. Sono state vendute al prezzo di 1500 lire l'una. Ne è stato fatto un largo consumo Un proiettile di sughero del peso di 30 centigrammi, cioè di quelli normali, viaggia a una velocità di 72 chilometriorari: se colpisce da distan- za ravvicinata, acceca sicura- meli te. L'anno scorso, in pochigiorni, fino all'8 novembre, alreparto oculistico dell'ospeda-le civile palermitano venneroricoverati 72 bambini, alcunidei quali persero l'uso di unocchio. a. r.

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