Rapinato e gettato in un canale I'ingegnere spezzino sparito? di Filiberto Dani

Rapinato e gettato in un canale I'ingegnere spezzino sparito? Scomparso da sette giorni; nessuna traccia Rapinato e gettato in un canale I'ingegnere spezzino sparito? E' una delle ipotesi più probabili - Esclusa la fuga sentimentale o per ragioni economiche - Oggi i sommozzatori nel porto-canale di Ravenna (Dal nostro inviato speciale) La Spezia, 3 novembre. Settimo giorno: il «giallo» di Federico Po è ancora al punto di partenza. Non un Passojtvanti nella ricerca del l'ingegnere spezzino scomparso con un'auto la sera di venerdì 27 ottobre in Emilia-Romagna. Il professionista era atteso a Ravenna da un amico, il dottor Aldo Ricciuti, j procuratore della Repubblica di quella città. Tornava da i Milano, era rimasto coinvolto | in un incidente stradale a Fiorenzuola d'Arda ma aveva proseguito il viaggio con "P^1110 Presa * "0'f!*fÌ2' «600» targata PC 114356. Lamico magistrato, a Ravenna, la moglie alla Spezia, erano stati telefonicamente informati deil'accaduto dallo stesso ingegnere: «Sono stato tamponato — aveva detto — ma me la sono cavata senza o i a . n e a e . a l e o , un graffio. Ho affittato una macchina, arriverò a Ravenna tra un paio d'ore». Erano le 8 di sera. Da quel momento Federico Po, 51 anni, è sparito nel nulla. Alla Spezia, da sette giorni, la moglie Wanda, 48 anni, i tre figli, Alfonso, 18 anni, Gianluca, 8 anni, Alessandra, 7 anni, aspettano notizie, e cosi pure i genitori, il fratello, gli amici. A Ravenna, polizia e carabinieri non si risparmiano, continuano a setacciare il territorio circostante l'Autostrada del Sole, interrogano gente. Niente di mente finora. La realtà, a volte, è più intricata di un libro giallo. Sentiamo che cosa ne pensa il dottor Aldo Ricciuti, il magistrato amico di Federico Po. «Brancoliamo ancora nel buio, ci dice al telefono, e non riusciamo a renderci conto di come un uomo possa scomparire senza che affiori un indizio, che resti una traccia, che si ritrovi almeno il cadavere». II professionista aveva lasciato La Spezia martedì 24 ottobre: era andato a Milano per affari, poi aveva raggiunto Ravenna, dove, per due giorni, era stato ospite del procuratore della Repubblica d'amicizia tra i due risale a molti anni fa, quando il magi strato era sostituto procuratore alla Spezia). Venerdì 27 ottobre, Federico Po era tornato a Milano: aveva con sé un quadro dipinto dalla moglie del magistrato e l'aveva mostrato ad un critico d'arte (la pittrice intendeva allestire una mostra personale e desiderava conoscere il parere di un esperto). La sera stessa, l'ingegnere aveva ripreso la strada per Ravenna al volante della sua «Giulia»; poi, l'incidente, il cambio della macchina, le telefonate a Ravenna e alla Spezia. L'ultima persona che vede Federico Po è un meccanico di Fiorenzuola d'Arda. «Ha imboccato l'Autostrada del Sole», riferisce. E' da questo punto che il resto della storia appartiene alle ipotesi: la figura dell'ingegnere spezzino si dissolve alle ore 20 di venerdì 27 ottobre, in un'utilitaria color grigio chiaro. Soltanto ipotesi, dunque. I Ma quali? Ce ne sono tante, anche se quelle più logiche non sono molte. Tre almeno, a giudizio di chi conosce bene il professionista, sono da escludere: quella di un'amnesia improvvisa: Federico Po non ha mai sofferto di perdite di memoria e comunque è impensabile che in sette giorni nessuno l'abbia visto; quella di una fuga sentimentale: Federico Po è dipinto come l'opposto di un dongiovanni facile alle gonnelle, cioè un uomo tutto casa e lavoro; quella di una fuga per coprire un dissesto: lo studio tecnico di Federico Po (un geometra, una segretaria) è piuttosto florido, ha clienti in tutta Italia. Restano due ipotesi, le più probabili: l'aggressione per rapina seguita dall'omicidio e la disgrazia. Il procuratore della Repubblica di Ravenna è più incline alla seconda, ma non esclude la prima. Al momento della scomparsa. Federico Po aveva in tasca non meno di 200 mila lire in con- tbcli tanti: qualcuno può averlo bloccato all'arrivo a Ravenna, depredato, ucciso e gettato con l'auto nel canale che collega la città al mare (ipotesi romanzesca, è vero, ma non irreale). Se non è rimasto vittima di un'aggressione, bisogna concludere che a Federico Po è capitata una disgrazia. Non sulla strada, perché a quest'ora la polizia e i carabinieri avrebbero trovato la «600» e il corpo. Dove, allora? «Nel canale o in mare, a sei chilometri dalla città», ipotizza il procuratore della Repubblica di Ravenna. L'ingegnere spezzino, ci spiega il magistrato, è sempre stato soggetto a violenti attacchi di asma e quando gliene veniva uno, doveva respirare a pieni polmoni per farselo passare. «Niente di più facile, dice, che quella sera, arrivando a Ravenna, abbia avuto uno di quegli attacchi. Per trovare aria aperta, potrebbe essersi diretto verso il canale o verso il mare: in quelle condizioni, può aver compiuto un'errata manovra, finendo in acqua con la macchina». Delitto o disgrazia, le ricerche verranno ora localizzate lungo i sei chilometri del canale e alla sua foce. E' stato nuovamente richiesto l'intervento dei sommozzatori che già nei giorni scorsi hanno scandagliato, per quanto possibile, gli acquitrini attorno a Faenza. «Lavoriamo attorno a delle ipotesi e forse non caveremo nulla», conclude con tono sfiduciato il magistrato di Ravenna. Questa storia è fatta tutta di incertezze: neppure un indizio, non un punto fermo, un ancoraggio. Una storia che ha dell'assurdo: come si può scomparire o morire così incredibilmente? Filiberto Dani j i | L'ing. Federico Po