Ferito a rivoltellate da un autostoppista

Ferito a rivoltellate da un autostoppista Misterioso caso a Viareggio Ferito a rivoltellate da un autostoppista La vittima, uno studente ventenne, in fin di vita Aveva dato un passaggio ad uno sconosciuto (Dal nostro corrispondente) Viareggio, 3 novembre. Uno studente di vent'anni Alberto Frediani. residente a Lucca in via Casa del Prete 46, si dibatte da martedì notte tra la vita e la morte in una stanzetta dell'ospedale di Viareggio. E' stato rinvenuto verso runa e trenta da due rappresentanti sul ciglio della strada che da Viareggio porta a Lucca, nelle prime rampe del Monte Quiesa, avvolto ila una nebbia fittissima. Il suo corpo era intriso di sangue e il. volto presentava molte ammaccature. Era in un profondo stato di choc, balbettava frasi senza senso. I due rappresentanti lo hanno accompagnato subito al pronto soccorso della Misericordia di Massarosa ed è stato qui che la gravità delle sue ferite è apparsa in tutta la sua evidenza. C'è stata una corsa frenetica all'ospedale di Viareggio Prima di essere trasportato in sala operatoria —dove il prof. Lucarelli l'ha sottoposto a un lungo e delicato intervento chiurugico — Alberto Frediani avrebbe avuto la forza di raccontare dell'agghiacciante storia. Era venuto, come quasi tutte le sere, da Lucca a Viareggio per fare una passeggiata e, proprio quando aveva deciso di far ritorno a casa, nel cen- tro della città di Viareggio un giovane mai visto gli aveva chiesto un passaggio. Anche lui andava a Lucca. Il Frediani gli ha aperto lo sportello e con la sua 500 è iniziato il terribile viaggio. La macchina ha fatto presto a lasciare dietro di sé Viareggio ed a superare anche Massarosa; prima di iniziare la salita del monte Quiesa la 500 si è fermata una prima volta a Bozzano e una seconda proprio all'inizio della salita: il passeggero non stava molto bene. Durante la seconda fermata sarebbe avvenuta l'assurda ed agghiacciante aggressione L'ospite del Frediani — che ha sempre dichiarato di non averlo mai visto prima — ha estratto dal giubbotto nero che indossava una pistola calibro 7,65, facendo partire quattro colpi a bruciapelo nel ventre del giovane lucchese e, avrebbe poi ancora colpito ripetutamente con il calcio del la rivoltella alla fronte ed al viso lo studente ormai in fin di vita. Il corpo del Frediani intriso di sangue è stato abbandonato sul ciglio della strada ed il suo feritore si messo al volante della 500 fuggendo. La polizia e i carabinieri hanno incominciato ad inda gare su varie direzioni, finché all'alba non è giunta una se gnalazione da parte della polizia stradale della Spezia: una pattuglia in servizio presso il casello di Borghetto di Vara aveva rinvenuto una 500 blu con i seggiolini intrisi di sangue ed intestata al Frediani. Così è stato facile sapere che il feritore dello studente lucchese, invece di proseguire per Lucca, aveva fatto ritorno a Viareggio e da qui proseguito per l'autostrada che porta in Liguria. La polizia ha anche accertato che prima di abbandonare la vettura l'aggressore aveva fatto il pieno di benzina senza pagare e fuggendo di nuovo. Poi, di lì a pochi chilometri, l'abbandono della vettura forse perche si era fatta troppo «scottante». All'interno dell'auto i segni di una colluttazione apparivano evidenti: forse il Frediani ha cercato disperatamente di difendersi. Dalla sua parte i sedili erano intrisi di sangue mentre la polizia ha trovato tutti i suoi documenti, compreso il portamonete con il denaro, due borselli e una parrucca da uomo. Si cerca di trovare un movente logico a questa assurda aggressione. Pare che Alberto Frediani avesse un amico a Genova con il quale aveva trascorso buona parte dell'estate ed è per questo che le indagini si sono dirette anche in quella direzione. f. g.

Persone citate: Alberto Frediani, Bozzano, Frediani, Lucarelli