Malattia di gioventù

Malattia di gioventù Saper spendere Malattia di gioventù Due ragazze di vent'anni, angosciate dall'acne, chiedono aiuto al dermatologo - "La sola cura esterna non basta. Occorre eliminare anclv la tensione nervosa" - Questione di eredità Vent'anni senza sorriso. Maria Grazia ed Anna soffrono, pur senza conoscersi, dello stesso complesso. « Ho il viso devastato dall'acne — scrive Maria Grazia —. Mi avevano detto che sarebbe scomparsa prima dei vent'anni. Ora ne ho ventuno ed e un vero disastro. Ho provato di tutto, dall'ago elettrico che mi bruciava le pustole lasciandomi piena di croste a cosmetici di marca X con pulizia del viso fatta regolarmente dall'estetista ogni 15 giorni. Un miglioramento si nota soltanto se vado al mare, ma io lavoro e le ferie sono brevi. Mi vergogno tanto del mio viso che in ufficio cerco di parlare con i clienti a testa bassa, per nascondere il mio difetto ». Morale a terra, pochi amici, rare occasioni per uscire in compagnia e soprattutto un bruciante senso d'inferiorità nei confronti di tutti coloro che s'incontrano: è la stessa angoscia di Anna, «tormentala dall'acne su ambedue le guance ». Domanda: « Come guarire? Se schiaccio i miei foruncolctti, mi restano macchie rossastre, simili a cicatrici, che non accennano a scomparire. Ho consultato senza esito un dermatologo, ho provato senza successo tutti i cosmetici che promettono miracoli, ho abolito per qualche tempo dalla mia dieta grassi, cioccolato, panna e tutto ciò che poteva contribuire allo sviluppo dell'acne. Ora sono sfiduciata. Invidio le mie coetanee che possono andare orgogliose della pelle liscia e vellutata del loro viso. Io. ogni volta che esco di casa, vorrei indossare una maschera ». Dopo l'adolescenza verrà la guarigione ** Il desiderio di isolarsi e di nascondersi è una reazione istintiva nei giovani colpiti dall'acne, anche se dovrebbero sapere che il loro malanno, col tempo e lentamente, è destinato a sparire. Questa deturpazione della pelle infatti è malattia tipica della gioventù: se non guarisce puntualmente a vent'anni, si risolverà certo verso i ventitré-venticinque. « Specie nelle donne — spiega la dermatologa, prof. Rita Leone — può durare un po' più a lungo, soprattutto se esiste una causa ormonale od un processo infiammatorio di denti, tonsille, appendice, ecc. che contribuisca ad aumentare la sensibilità della pelle».La natura si dimostra ancora una volta matrigna; distrugge la bellezza proprio nel periodo delicato della formazione fìsica e psichica dell'individuo. Crea nell'adolescente, sempre in lotta con un cumulo interiore di emozioni, di impulsi e di umoriun altro motivo di turbamento e di squilibrio. Rassegnarsi ed accettare l'esistenza dei foruncoli che deturpano il volto è impossibile. Si cercano rimedi, si fanno provespesso si sbaglia. « E' raro che si resista alla tentazione di tormentare la pustola d'acne con la spremitura »Per un'operazione così delicata non tutte le estetiste sono qualificate. Conseguenzale macchie rossastre, simila cicatrici, lamentate da Anna, che « si formano anche spontaneamente in pustole non maltrattate, ma che sono senza dubbio più frequenti in quest'ultimo caso ». La pulizia del viso dieta e cure mediche(f La sola cura esterna — spiega la dcrmatolnga — noè sufficiente per guarirl'acne. La spremitura dei comedoni, la cosi detta "pulizidel viso" praticata dall'estetista, l'incisione delle ptisto le. il trattamento con l'agdelinco hanno effetto lemparanco Persino l'esclusiondalla dieta di cibi grassi, cioccolato, spezie e di tutti galtri alimenti che possonpeggiorare il fenomeno, nobasta. L'acne si manifesta irapporto a cause ghiandola — e d i a a e e n r . e o a rea: o ai aloce oa o, a la. e e a a na e si ani oro aI che agiscono in un periodo ben determinato e ristretto della vita di un individuo e creano le condizioni perché \ la pelle reagisca più vivacemente a molteplici fattori, a microbi ed anche ad alcuni alimenti. Quando l'organismo raggiungerà il nuovo equilìbrio ghiandolare, l'acne scomparirà ». Si può cercare di affrettare la guarigione eliminando con cure mediche la causa o le cause che provocano l'eccessiva produzione di sebo, la chiusura degli sbocchi follicolari, la formazione delle cisti grasse e la loro infezione. « Non esiste però — conclude la prof. Leone — una cura dell'acne valida per tutti. Si tratta di un problema individuale, che deve essere esaminato e risolto, caso per caso, da un dermatologo e da un medico generico. Il mare, ha osservato una giovane, ha un benefico effetto sulla sua pelle. Il motivo non c da ricercare soltanto nell'azione di fattori esterni, come il sole, l'acqua, l'aria, o in un miglioramento della digestione dovuto alla vita più libera, ma soprattutto nella rimozione dei fattori psicogeni che turbano l'equilibrio nella vita quotidiana in città ». La tensione emotiva, lo stato di nevrosi che ci accompagna in casa e sul lavoro non aiuta a migliorare l'acne; ne diventa anzi, in parte, la causa. Incominciate a sorridere, giovani amiche, e a giudicare voi stesse ed il vostro volto con più ottimismo. Chiedete consiglio ad uno specialista, fatevi visitare da un medico e da un dermatologo qualificato, e seguitene con scrupolo e con perseveranza le cure. La pazienza non è un dono della giovinezza, ma è una conquista che darà i suoi frutti. Un tavolo « fratino » nel salotto di MagdaL'arredamento del proprio alloggio risponde a gusti personali e l'esperienza insegna che è meglio non intromettersi mai con consigli o suggerimenti. La signora Magda C. però ci chiama in causa: « Ho una grande stanza rettangolare, metà occupata da una libreria e da un salotto in velluto dì stile moderno. Vorrei arredare la parte restante con una credenza ed un mobile più piccolo, in stile spagnolo. A questo punto mancherebbe lo spazio per il tavolo "fratino". E non mi pare che una tavola rotonda in legno o in cristallo armonizzi con il resto. Qual è il vostro parere? ». * Per spendere bene i propri soldi occorre anche saper scegliere e non accettare troppi compromessi. Risponde l'architetto Teresa V'emetti: « Premessa la difficoltà dreperire sul mercato mobilspagnoli autentici (e se privdi autenticità i "falsi stili" sono sempre da sconsigliare) siamo perplessi sull'accostamento tra mobili di stile diverso. L'esito c per lo più molto discutibile. Ma se la lettrice ha una spiccata propensione per i mobili spaglioleggianti, la scella di un tavolo e estremamente ridotta: quella meno discutibile è proprio il "fratino" per il quale non sembra esserci spazio sufficiente ». Discordia tra fratelli alla morte della madre « Mia madre .— scrive un lettore — dietro le continue insistenti richieste di mio fratello gli fece donazione di una casa. Io ero contrario a fare una rinuncia ereditaria senza alcun motivo, ma lei mi assicurò, confermandomelo anche per iscritto, che alla sua morte, nella divisione dell'eredità, avrei avuto diritto ad una parte maggiore del fabbricato civile con rustico che ci avrebbe lasciato. « Ora mia madre è moria e mio fratello non vuol definire la divisione dei beni. Purtroppo il fabbricalo, dopo anni di incuria, va in rovina: il tetto -ha urgente bisogno di riparazioni e mio fratello mi ha fatto sapere che non intende concorrere nelle spese di ripristino: l'acquedotto privato non funziona, le piante del bosco marciscono, i prati sono incolti. Che fare? ** Soprattutto non litigare come l'uomo della foto ritratto da un «naif» serbo nell'atto di minacciare il fratello. Ascolti piuttosto l'avvocato: « Se ho ben capito, la madre del lettore mori senza aver fatto testamento, a meno che lo scritto in suo possesso non abbia le caratteristiche di un testamento olografo (cosa che si potrebbe giudicare soltanto da un esame diretto). Quindi il lettore non ha alcun diritto a pretendere l'assegnazione di una parte maggiore di eredità quale sarebbe la porzione del fabbricato civile con rustico più grossa. L'unica soluzione sta nel vedere, a conti fatti, se la donazione fatta a suo tempo dalla mamma è o meno lesiva dei suoi diritti di legittima ed in caso affermativo, nel chiedere all'autorità giù diziaria la riduzione della do nazione fino alla reintegra della sua quota. « L'operazione è piuttosto complessa perché dopo la riduzione della donazione si dovrà ugualmente procedere alla divisione ereditaria. Nel caso in cui i due fratelli non riuscissero a raggiungere un accordo amichevole anche la divisione dovrà essere fatta in sede giudiziale, con un non indifferente aggravio di spese. « Il lettore tenga in ogni caso presente che qualsiasi spesa abbia sostenuto e debba sostenere per la conservazione della cosa comune deve essergli, prò quota, rimborsata dal fratello a norma di legge ». I \

Persone citate: Magda C., Maria Grazia, Rita Leone