Andreotti tra le auto

Andreotti tra le auto IL CAPO DEL GOVERNO HA INAUGURATO IL SALONE Andreotti tra le auto Accolto dalle autorità a "Torino-Esposizioni", ha compiuto una visita lunga e accurata agli stands informandosi soprattutto sui prezzi - Attenta sosta dinanzi alla Lancia Beta e alla più nuova delle piccole Fiat, la 126 Rapido scambio di battute con Agnelli. "Quante ne produrrete?" "Quattrocentomila l'anno; ne esporteremo un quarto, soprattutto in Europa" - Curiosità e interesse del Primo Ministro per le vetture del futuro 11 presidente del Consiglio on. Giulio Andreotti ha inaugurato ieri alle 10,31) il 54" Salone dell'Automobile a Torino-Esposizioni in un'atmosfera eccitata e festosa, attorniato dalla folla di espositori, tecnici ed esperti di tutto il mondo. Il « via » della grande, rassegna d'autunno è avvenuto all'insegna del più vivo interesse, della partecipazione di centinaia di operatori del settore, di « managers » industriali, di quanti hanno fatto dell'auto la loro ragione di vita. E' stata una giornata intensa. Alle 12,30. aperti finalmente i battenti della mostra, una folla di visitatori si è riversata all'interno, attenta, curiosa, impaziente. Sarà così .fino al 12 novembre, tutto fa prevedere che verrà battuto il record delle presenze. Andreotti è giunto puntuale, secondo il programma, a bordo di una Lancia Beta, novità assoluta mondiale, insieme con la 126 Fiat, di questa edizione. Era accompagnato dal prefetto dott. Salerno. Nel Salone ha trovato a riceverlo il presidente dott. Biscaretti di Rutila, il presidente della Regione dott. Calieri, il sindaco Porcellana, il presidente della Provincia Borgogno, il questore dott. Massagrande. Erano presenti anche il ministro del Lavoro on. Coppo, parlamentari del Piemonte, l'on. Savio, presidente della Cassa dl Risparmio, il presidente della Confindustria ing. Renato Lombardi, i rappresentanti delle Case automobilistiche, gli ambasciatori di Argentina, Svezia, Romania, Repubblica Federale tedesca, Francia, Jugoslavia, i consoli e gli addetti commerciali degli altri Paesi partecipanti. Net cinque padiglioni tutto era ormai in perfetto ordine dopo il caotico affaccendarsi della vigilia. Le hostesscs, graziose, in eleganti divise, avevano il sorriso delle grandi occasioni, consce di un ultimo momento di apparente tranquillità prima del grande assalto del pubblico. Riflettori, insegne al neon colorate, eleganti pannelli, fiori dappertutto, a incorniciare le scintillanti carrozzerie delle « vedettes » della rassegna e a sottolineare anche visivamente l'importanza dell'industria, tlcH'operosità delle maestranze che stanno dietro questa vetrina sfavillante. Un panorama, per partecipazione e per la qualità dei prodotti, imponente: 570 espositori di 15 nazioni, su una superficie di 30 mila metri quadrati, 63 marche di auto, 13 di carrozzieri, 16 di veicoli speciali e fuori strada, 1B di pneumatici e ruote, 40 di attrezzature per autofficine, 420 di parti staccate e accessori. Un campo agguerrito della produzione italiana e internazionale, in questa edizione '72 del Salone ehe è l'ultima annuale, poiché d'ora innanzi la cadenza sarà ogni due anni. Andreotti ha iniziato la visita agli stands, accompagnato dal direttore dei Salone dott. Giovannetti, dal suo seguito, da esperti. Ad ogni passo è stato bersagliato dal flashes dei fotografi, accompagnato dal ronzio delle cineprese, sotto il fuoco delle lampade. Gll si è fatta intorno una piccola folla, l'ha seguito un corteo che si è snodato per gli ampi corridoi dei padiglioni, fra le auto esposte, una tappa dopo l'altra, un modello dopo l'altro. Nel salone centrale, intitolato al sen. Agnelli, il primo ministro si è soffermato nel settore dell'Alfa Romeo, accolto dal presidente, ing. Luraghi. In bella mostra, sulle loro pedane, l'Alfasud e t'Alfetta, delle quali 1 tecnici hanno illustrato ad Andreotti caratteristiche e pregi. La visita inaugurale è proseguita nello stand dell'Innocenti, poi in quello della Lancia. Qui il presidente dott. Canonica ha parlato del modello più ammirato della Casa torinese, in confortante ripresa. Ecco alcune battute del dialogo sulla « Beta ». « Quando uscirà sul mercato? » ha domandato Andreotti. La risposta è stata: « Non sappiamo ancora, agli inizi del prossimo anno ». tt puntilo costerà? ». Canonica: « Occorre valutare ancora l'incidenza dei costi, gli oneri che alle industrie toccheranno per il rinnovo del contratto di lavoro dei metalmeccanici, il peso dell'Iva ». Ed eccoci nella parte centrale del grande padiglione, occupato dalla produzione Fiat. Auto delle serie già affermate, popolari, di tutte le cilindrate. E, accanto, la « piti nuova delle piccole Fiat », la berlina 126 che si affiancherà alla 500 nel ruolo dl utilitaria e di « seconda macchina da città ii. Presenti i più alti dirigenti del complesso, il dottor Giovanni Agnelli ha presentato la vettura che è all'attenzione di tutti e praticamente al centro dell'Interesse mondiale per questo Salone. Andreotti ha ascoltato l'illustrazione delle caratteristiche della 126, poi ha chiesto: « Quante ne produrrete? ». Agnelb ha detto: « La produzione dovrebbe aggirarsi sulle 400 mila vetture all'anno, di esse circa un quarto saranno esportate». « Dove?» «Soprattutto in Europa, che noi consideriamo come un mercato domestico ». Quanto al particolari tecnici della utilitaria, il presidente della Fiat ha aggiunto: n Abbiamo curato particolarmente le caratteristiche di sicurezza ». Costi, esportazioni, l'andamento del mercato, le prospettive future delle varie Case: su questi argomenti si è accentrata soprattutto l'attenzione di Andreotti. i Da un padiglione all'altro, l'ha colpito la varietà imponente del- 1 la "scelta" che si offre agli ac- j quirenti, si è interessato alle I particolarità dei motori, alle nuo-1 ve concezioni stilistiche, alla ca- I pacità dei modelli di venire incontro alle esigenze di funziona- j lità richieste dal pubblico. Non poteva trascurare, perciò, i prò- | totipi di auto elettriche, che servirebbero come già è ora interidimento delle utilitarie a decongestionare 11 traffico delle nostre | città. Gll c stata presentata, ad esempio, una vettura sperimentale da città delia Fiat, anco o sentràI difPe« SDla masitunnotuto Coausoto la vicschtattisnumoqutengioUsadpnpud senza motore. Ha chiesto: tt Potrà andare anche ad elettricità? » I tecnici hanno accennato alle difficoltà della "fase di studio". Per ora la risposta è prematura: « Si vedrà ». Dalla Peugeot alla Volvo, dalla Francia alla Svezia, alla Germania, aliti Gran Bretagna, la visita è proseguita celermente, qua uno sguardo, una stretta dl mano, un'informazione, là una battuta, una domanda sulla velocità o sul prezzo. Il presidente del Consiglio, sempre circondato da autorità, fotografi, esperti e personale del Salone, si è soffermato davanti alle vetture straniere, la Skoda cecoslovacca, le Moskvich e Zaz russe, le Opel tedesche, le Simca francesi. Ha ascoltato attentamente costi, dati statistici, chiarimenti. Si è intrattenuto con dirigenti di tutto 11 mondo, esprimendo soddisfazione quando sentiva di aziende che intendono « estendersi » nel Mezzogiorno d'Italia. Il Salone è una vetrina immensa, l'occhio corre da un capo all'altro dei padiglioni, senza tregua né stanchezza. Un settore a sé è quello dei carrozzieri, i « grandi sarti ii italiani delle più belle macchine sul mercato. Bertone, Zagato, nomi prestigiosi, insieme con quelli di altri non meno importanti costruttori. Nei loro stands Andreotti si ò fermato ad ammirare macchine esposte come stupendi gioielli sotto i riliettori, accanto a hostesscs dal sorriso smagliante, statuarie. Ma anche qui il presidente del Consiglio e stato attratto maggiormente da vetture « dell'avvenire », accessibili a tutti. Come la piccola « Zele » 1000 della Zagato, motore elettrico, 40 chilometri all'ora, autonomia di 70 chilometri, consumo lire 2 il chilometro, esente da bollo. L'ing. Lamborghini ha mostrato al presidente uno dei suoi «colossin. Ha detto ironico: « Questa è la più piccola delle nostre uti¬ litarie ii. Andreotti ha replicato: i li Utilitaria si, ma quanto co- I sta? ». Risposta: « Sci milioni ». j Altra sosta davanti a splendide 1 carrozzerie, lunghe sagome con ; motori superpotenti. Rapide bai- ] tute sul pregi, comfort, tenuta j dl strada. Impreziosivano un modello, sedute sul cofano, due splendide ragazze: k Vedo — ha commentato Andreotti con un sorriso — che vi affidate anche a requisiti non tecnici ». Pininfarina, Bono, Giannini, la Marlboro della Brm, vettura di Formula 1, la macchina « corazzata n di Boneschi, le realizzazioni dell'Ita! Design, i fuori strada it per i giovani, secondo la moda li: la visita si ò avviata verso la conclusione. Andreotti ha incontrato sul suo cammino una inserviente, intenta agli ultimi ritocchi. Le ha stretto la mano. Si chiama Carmela Catella. Le ha chiesto: tt Come sta? ». 11 gesto è stato un omaggio spontaneo, immediato, a quanti hanno contribuito anche nelle mansioni I più modeste al successo del Salo ne. Il dott. Giovannetti ha guida to ancora l'ospite negli stands dei pneumatici (qui Andreotti ha in contratti Leopoldo Pirelli) e dogli accessori. Il corteo si e infine fer mato davanti alle grosse e lussilo, iapponesi Mazda e Datsun, a una ; Land Rover che ha fatto il giro | del mondo. E non poteva mancare j uno sguardo a una regina del passato, la Isotta Fraschini del 1020, esposta nel corridoio dell'ingresso. | La visita è terminata alle 12. Andreotti è rlsabto sulla Lancia Beta dirigendosi all'albergo Principi di Piemonte, dove si è svolta la colazione ufficiale. E' ripartito ' alle 15, in aereo, per Roma. In mattinata, appena giunto in treno j dalla capitale, alle 7,45, si era re- jcato in visita privata al Cottolen- igo, dove aveva ascoltato la Messa je visitato il reparto degli spastici e dei subnormali. Antonio De Vito