Sorpresa alle elezioni canadesi Trudeau perde la maggioranza

Sorpresa alle elezioni canadesi Trudeau perde la maggioranza Il Canada si avvia verso una difficile crisi politica Sorpresa alle elezioni canadesi Trudeau perde la maggioranza I liberali, che avevano 146 seggi su 264, ne hanno ottenuti solo 108; i conservatori ne hanno guadagnati 34 - Il voto dei diciottenni non ha "salvato" il premier - Possibili nuove elezioni (Dal nostro corrispondente) New York, 31 ottobre. A una settimana dalle elezioni presidenziali americane, iiuclle legislative canadesi hanno avuto oggi un esito inaspettato e drammatico. A risultati quasi completi, si profila una vittoria «tory». Nel 1968, su 264 seggi, il partito liberale del «premier » Pierre Trudeau ne aveva ottenuti 140. Ieri, ne ha ottenuti solo 108. Il partito d'opposizione, quello conservatore di Robert Stanfield, ne ha guadagnati invece 36, salendo a 109. Dei rimanenti seggi, 30 sono andati ai nuovi democratici (socialisti) 14 al credito sociale e 2 agli indipendenti. Restano ancora da assegnare tre seggi, e alcuni conteggi andranno rifatti. Pierre Trudeau ha dichiarato che nrenderà una decisione questa sera (domattina, per l'Italia) sulla base degli ultimissimi risultati. Robert Stanfìeld s'è detto pronto a formare un governo di mi- o dei diciottenni no noranza. Vi è la probabilità che nuove elezioni vengano indette entro pochi mesi L'impasse coglie il Canada in un momento particolarmente difficile. Il paese è agitato: dal problema del separatismo della provincia di j Quebec, sfociato spesso nel terrorismo; dall'alto tasso di disoccupazione, il 7,1 per cento a settembre, il più alto dell'ultimo decennio, nonostante l'espansione economica; da una crisi urbana di tipo statunitense, alimentata dal fatto che i due terzi della popolazione vivono in quattro città (Toronto, Montreal, Vancouver e Winnipeg); dai contrasti economici con gli Stati Uniti, dove viene esportato il 13 per cento del prodotto nazionale lordo; dalle prospettive di ripercussioni negative dell'ingresso dell'ex madrepatria, la Gran Bretagna, nel Mercato Comune. L'incredibile regresso di Trudeau è da attribuire in gran parte alla sua incapacità di risolvere sollecitamente ta- i o e li questioni, e allo scarso peso che, sul voto canadese, ha avuto la sua ardita politica estera, assai simile a quella di Nixon: apertura alla Cina, con allacciamento delle relazioni diplomatiche, patto con l'Unione Sovietica, fluttuazione del dollaro, un certo distacco dall'Europa pur nella lealtà all'Alleanza Atlantica. Ma, senza dubbio, ha influito anche il subentrare della «trudeaufobia» alla «trudeaumania». Nel '68, l'allora quarantanovenne premier affascinò gli elettori col suo anticonformismo, il suo coraggio, il suo romanticismo di ex playboy. Oggi, sposato e padre, egli è in sostanza il conciliatore mancato dei canadesi di discendenza francese con quelli di discendenza inglese, e l'uomo di una grave inflazione. Il Canada non è nuovo a governi di minoranza, gli ultimi durarono dal '62 al '68, ma mai i principali partiti si sono trovati su posizioni di tale parità. Il leader politico che ne controlla l'equilibrio, il nuovo democratico (o socialista) David Lewis, ha annunciato che rifiuterà qualsiasi coalizione, ma che appoggerà fuori dal governo « chiunque affronterà, i problemi della disoccupazione, del carovita e delle eccessive concessioni fiscali alla grande industria ». Non è escluso che l'abile e esperto Robert Stanfield, a 58 anni il più eminente conservatore, riesca, in consultazioni private, a ottenerne l'alleanza ai danni di Trudeau. L'attuale premier è, però, ideologicamente più vicino a Lewis. Le prime analisi della perdita della maggioranza in Parlamento dei liberali si concentrano sulla provincia deU'Ontario, la più popolosa del Paese, dove sorge Toronto. Nel '68, Trudeau ottenne 62 dei suoi 88 seggi. Questa volta, i conservatori hanno conquistato 41 seggi, e i liberali solo 35. La sconfitta è tanto più indicativa in quanto Trudeau aveva dedicato all'Ontario la maggior parte della campagna e'ettorale. Va notato che per la prima volta ieri votavano i diciottenni, ed essi sarebbero dovuti essere la forza del « premier ». L'esito è stato determinato dai risultati separati dei 264 distretti elettorati. Su scala nazionale, per quanto riguarda il complesso dei voti, i liberali hanno ricevuto il 38,3 per cento, i conservatori il 35,2. Sono stati battuti quattro ministri, tra cui quelli del Commercio e del Lavoro, Pepili e O'Connell. Negli Stati Uniti, le elezioni legislative canadesi hanno avuto profonde ripercussioni. Era infatti considerato certo un trionfo di Trudeau. a cui gli ultimi sondaggi d'opinione attribuivano il 44 per cento dei voti contro il 31 per cento di Stanfield. La sorpresa, e il dramma hanno introdotto una nota di cautela nelle previsioni straordinariamente ottimistiche dei repubblicani sulla vittoria di Nixon il 7 novembre. L'affluenza dei canadesi alle urne è stata buona, i tre quarti circa dei 13 milioI ni di elettori, ma negli Stati Uniti si teme che il 7 novembre sarà minore, e ciò andrebbe a danno del Presidente. e. c.