Il giorno più lungo di Emerson "O Rey,, di Michele Fenu

Il giorno più lungo di Emerson "O Rey,, Il giorno più lungo di Emerson "O Rey,, dal nostro inviato Monza, lunedì mattina. Un camion di soccorso fende lentamente la folla trainando la rossa Ferrari di Clay Regazzoni. La portano ai garages e i meccanici di Maranello guardano con rabbia e delusione i tifosi brasiliani che cantano e danzano in mezzo alla pista al ritmo di un'improvvisata samba. Il Gran Premio d'Italia è finito e alla finestra della palazzina della Direzione dell'autodromo si affaccia il nuovo « O Rey », il Pelè dell'auto: Emerson Fittipaldi, vincitore a Monzr e campione del mondo. Si è rifugiato nella palazzina per sottrarsi all'entusiasmo dei suoi ammiratori. Si stringe alla moglie Maria Helena, rice- gli abbracci di Colin Cha' nan, il « patron » della Le . j, che continua a gridare « lovely », ha capelli e baffi scarmigliati e sembra un latino, non un inglese, Emerson, che è uomo molto amabile, non si sottrae alle congratulazioni e firma una valanga di autografi. E' il suo momento e se lo gode. Nessuno ha mai conquistato a 25 anni un titolo mondiale, nessuno ha mai avuto una carriera così rapida. Nel 1969 al volante di piccole mo- noposio di formula minori, nel 1970 il primo Gran Premio in Inghilterra e la prima vittoria negli Stati Uniti, ora il trionfo di Monza. Un pilota che è maturato in fretta, che è stato favorito da un complesso di circostanze, in primo luogo l'esser il « nu-mero uno - della Lotus, mache tuttavia non ha sprecatol'occasione e ha saputo sem•pre correre con il cervello e non soltanto con l'entusiasmo. « A'on ci credo ancora —dice Emerson, slacciandosi latuta — io. proprio io cam pione del mondo. Dovrò abiJ v.u. tuarmi. E' troppo bello ». E bacia Maria Helena, che gira per le stanze della palazzina cercando di reggere l'enorme corona d'alloro e i trofei offerti al marito. Uno è stato consegnato a Fittipaldi da Margherita Bandini, che appare spaurita nella gioiosaconfusione che circonda ibrasiliano. « Sabato — racconta Fittipaldi — non puntavo al successo. Mi accontentavo di un piazzamento per poter conquistare il titolo mondialeMezz'ora prima de! via hopregato solo di poter partire. Abbiamo scoperto unafella nel serbatoio principaledella benzina proprio al momento dì portare la Lotus inpista. Champan e i meccanichanno compiuto un lavoroformidabile e sono riusciti arimediare a questo incredìbile inconveniente. Al mattinoavevo girato qualche minutoper registrare la macchina tutto era a posto. Meglio cost, comunque, se mi fossi doritto fermare m gara sarebbstato peggio, molto peggio »« E' stata la prima emozione e sereno. Sapevo che q Gran Premio contava pili dogni altro per me. mu mi erimposto di correre come sempre. Il via è stato brutto, cotutta quella polvere, con quela confusione. Ickx e Regazom sono scattati bene ed ho cercato di non rimaner■ontano da loro ». E qui Fittipaldi fa una co | fidenza che rivela la sua na-, tura, natura di uomo sensibi- le e non di robot del volan- : te. « Sono uscito dalla "chi- \ cane" Ascari ed ho visto Pa--, ce da una parte e Regazzoni j dall'altra, con la sua Ferrari j che pigliava fuoco. Mi sono i spaventato ed ho avuto pau-'ra, tanta paura per Clay ». I Poi, vuole sapere come è an-1 dato l'incidente e quali spie- 'gazioni hanno dato i suoi col-- leghi. Scuote la testa. « Meno ; male — esclama — che non Isi sono fatti niente ». \«II terzo momento emozio- nante della corsa — dice E-'merson con un sorriso - l'ho provato quando Ickx è |entrato nel box Mi è disoia- i entrato nel box. Mi e aispia ciuto per lui e sono sìncero perche so che cosa si prova a ritirarsi, però in quel mo- \ mento ho anche capito che : ormai avevo vinto il Gran Premio e il titolo. Questo sa- ; rebbe stato egualmente mio, I Perché Stewart si era ritirato \ j ed Hulme era alle mie spalle, però ottenerlo con un succes- \ ! so a Monza era fantastico, i j Non so se sarei riuscito a su j perare Ickx. Non mi conve mniva rischiare e tra le nostre \ tdue macchine la situazione era abbastanza equilibrata: la Lotus mi permetteva di ritordare di più le frenate e di percorrere le curve ad una velocità maggiore, ma la sua Ferrari era più brillante nelle accelerazioni. Forse, sono interrogativi inutili, chi può dire come avremmo concluso la gara?». Arriva il presidente della | Commissione Sportiva Auto mobilistica Italiana, Rogano, e porta sul terrazzo della pa- lazzina Fittipaldi e la moglie. La folla li invoca e scanaisce » nome del brasiliano come un cha-cha-cha. Chapman si e gla dlleeuato- Ma c e 11 PrQb]ema di far ((Sparire)) Fitti- paldi n vincitore dl Monza,, ,.j campione mondiale 1972, finisce in una camionetta! della polizia come un qua- lunque arbitro in fuga e spa-1 dgmprisce, a suon di sirena, nel j camion-roulotte della Lotus nel più protetto recinto dei garage. Ed è questa, forse, 1 ultima emozione aì n-merson Fittipaldi nella sua giornata più lunga e più bella. Michele Fenu Monza. Fittipaldi, neo-campione del mondo con la vittoria al Gran Premio d'Italia (Tel.)

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Maranello, Monza, Stati Uniti