Ickx al comando si ritira nel finale Fittipaldi vince corsa e "mondiale" di Giorgio Viglino

Ickx al comando si ritira nel finale Fittipaldi vince corsa e "mondiale" Sfortunate le Ferrari a Monza nel Gran Premio d'Italia Ickx al comando si ritira nel finale Fittipaldi vince corsa e "mondiale" Stewart costretto al ritiro dopo soli seicento metri - Regazzoni, in testa, urta l'auto di Pace alla « chicane » ed esce di pista - Un principio d'incendio presto domato - Ickx fermato da un banale guasto alla batteria dal nostro inviato Monza, lunedi mattina. Non si può vincere sema un po' di fortuna e ieri alla Ferrari la fortuna è mancata non una ma tre volte, tanti guanti erano i suoi piloti in gara. Regazzoni e Ickx sono finiti fuori gara direttamente dalla posizione più bella, quella di leader, e Andretti ha concluso con la consueta onestà professionale una prova resa opaca da una fermata ai boxes che lo ha relegato nel «purgatorio» dei doppiati. Tutta la corsa, centrata nell'interesse degli spettatori sulle vetture italiane, ha finito per trovare alla fine un vincitore diverso, un pilota simpatico a tutti, ma che nella delusione del momento ha avuto dal pubblico pochi applausi ed una salva di fischi. E' stato un Gran Premio dal- \ la storia assai semplice, con tre momenti salienti che ne hanno condizionato lo svolgimento. Unarrpn/a L'introduzione pdl leuid ieUe chìcanes ha posto per gli organizzatori del Gran Premio il problema della partenza. Più esattamente, realizzata la « chicane » al tondo del rettilineo delle tribune, ci si è accorti che non si poteva lanciare il gruppo scatenato in quell'imbuto posto a soli quattrocento metri dalla linea del via. Cosi si è deciso di eliminare lo sbarramento al primo passaggio, sperando di scongiurare ogni pericolo. Si è commesso un errore, però, dimen- tleando di spazzare la pista (na¬ dove tre giorni di prova e le gare del mattino avevano accumulato sull'asfalto il terriccio, proiettato all'esterno dalle vetture in virata. Quando Ickx ha posto le ruote per primo su questa pozzanghera di polvere si è sollevata una nuvola sempre più fitta, dalla quale si è temuto di veder comparire un groviglio di vetture una sull'altra. Non è invece successo nulla di cruento, ma diradata la polvere, si è vista un'auto uscire lentamente a mo- | (ore ormai spento per fermarsi I olire le protezioni di paglia della chicane. Era la Tyrrell di Jackic Stewart, che stabiliva il record del Gran Premio più breve con circa seicento metri per- | corsi. Nella frenesia della partenza per conquistare la prima piazza il grande Jackie aveva bruciato la frizione, e con essa le ultime speranze, più teoriche che reali, di poter ancora lottare con Emerson Fittipaldi per il titolo mondiale. La chicane Eliminato Stewart, il plotone si sgranava subito dimostrando l'utilità delle « chicanes ». D'altro canto proprio ad uno dei due sbarramenti è successo l'incidente che si temeva. In testa era un gruppetto di cinque vetture con Ickx, Regazzoni, Fittipaldi, Amon e HaUwood. Le posizioni rimanevano immutate per tredici giri, poi Regazzoni scavalcava Ickx per passare a condurre. In un solo giro Clay guadagnava mezzo secondo, e sembrava in grado dl imprimere una svolta decisiva alla gara. La sfortuna però gli faceva trovare Pace praticamente fermo (si muoveva soltanto con il motorino di avviamento e la prima innestata) nella chicane piazzata alla - curva Ascari. Il percorso obbligato è come una parentesi sulla sinistra e il pilota ticinese, che ormai si trovava in uscita, cercava di forzare il passaggio alla disperata: la sua ruota posteriore sinistra urtava nell'anteriore di Pace, la sospensione si staccava e la vettura dopo una serie di zig-zag finiva a lato della pista. Si sprigionava qualche lingua dl fuoco, ma mentre Clay saltava fuori dall'abitacolo un vigile del fuoco scongiurava ogni pericolo. Ickx riprendeva la testa del gruppetto ora ridotto a 4 unità e la corsa continuava quasi senza La batteria tensione. La seconda pattuglia era formata da Hulme e Andretti, ma Vitalo-americano rimaneva per poco in quella posizione, una foratura lo costringeva a fermarsi ai boxes per cambiare la ruota anteriore destra e perdeva praticamente il giro rientrando in pista proprio davanti a Ickx. La selezione cominciava a farsi sentire al trentesimo giro quando HaUwood perdeva contatto dai compagni per un calo di potenza nel motore della sua Surtees. Poi toccava ad Amon, che tirava dritto alla «chicane» delle tribune per rientrare dalla scappatoia e prepararsi all'inevitabile ritiro per il totale consumo dei freni. Non c'era quasi suspense: Ickx dava l'impressione di correre con sicurezza, e Fittipaldi si sforzava di disinteressarsi completamente di una vittoria che non gli sarebbe servita più di tanto. Invece al quarantacinquesimo passaggio giungeva sola la nerisslma Lotus, che transitava in piena velocità mentre ai boxes arrivava sullo slancio Jackie Icks ormai a motore spento. Si scopriva dopo qualche tempo che era stata la batterla, una speciale batteria a secco a cedere. Un guasto veram"nte banale. Emerson Fittipaldi rallentava per correre senza rischi verso il successo e lo rimontavano in minima parte tanto HaUwood che Hulme e Revson. Una reazione rabbiosa l'aveva pure Andretti. che tentava di finire la corsa a giri pieni con un inseguimento rabbioso. Chiudeva invece a trecento metri dal rivale, trecento metri più un giro, per i un settimo posto che rimane | l'unica posta all'attivo nel biI inficio deficitario della Ferrari. Giorgio Viglino \ Monza. L'auto di Regazzoni ha preso fuoco: il pilota balza fuori, gli estintori sono già entrati in azione (Telefoto)

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