Voci di un passo europeo per la pace arabi-Israele

Voci di un passo europeo per la pace arabi-Israele Una iniziativa comune dei Dieci? Voci di un passo europeo per la pace arabi-Israele Le riferisce l'autorevole giornale egiziano "Al Ahram" - Nell'imminente riunione di Roma (il settembre) la Cee allargata esaminerebbe la situazione - Particolari sul complotto (maggio '71) di Ali Sabri: l'Urss prese le parti dell'ex vicepresidente nostro servizio Il Cairo, lunedì matt. Due argomenti occupavano ieri la stampa del Cairo: la voce che i dieci Paesi della Cee allargata prenderanno un'iniziativa comune per promuovere la soluzione della crisi nel Medio Oriente (voce che si può collegare ai recenti colloqui di Heikal, direttore di Al Ahram — il giornale che si occupa dell'argomento — in Germania Occidentale e in Italia); e nuovi particolari sul complotto, nel maggio 1971, del filo-sovietico Ali Sabri, ex vice-presidente egiziano, contro il presidente Sadat. In questo complotto alcuni vorrebbero vedere lo zampino dell'Urss. « L'Europa Occidentale studia la possibilità di un'azione europea nella crisi del Medio Oriente », scriveva ieri, per l'appunto l'autorevole Al Ahram. Citando il suo corrispondente a Parigi, il giornale aggiungeva che i dieci Paesi della Cee allargata avranno contatti diplomatici con le parti direttamente interessate per conoscerne le posizioni definitive e per tentare di . risolvere la crisi « sulla base della risoluzione del Consiglio di Sicurezza del 22 novembre 1967 ». Questi contatti, prosegue Al Ahram, avverranno prima della riunione dei ministri degli Esteri dei Dieci in programma a Roma 1*11 e 12 settembre. L'ordine del giorno della riunione di Roma, scrive ancora il giornale, prevede un'esposizione degli sviluppi della situazione nel Medio Oriente, « in considerazione dell'ostilità degli Stati Uniti agli sforzi miranti a trovare una soluzione pacifica nella regione ». Quanto all'altro argomento, la polemica della stampa egiziana sui rapporti con l'Urss e sulle polemiche mosse negli ultimi tempi dalla «Pravda» e dalle «Izvestia» all'Egitto registra oggi un altro intervento, quello di Mussa Sabri, direttore di «Al Akhbar» e ami¬ co personale del presidente Sadat. Egli rileva anzitutto che fin dal principio delle relazioni con l'Urss, gli egiziani hanno sempre esposto con franchezza le loro opinioni, facendo mettere a verbale, durante le riunioni bilaterali, i loro motivi di dissenso. Mussa Sabri fa poi un accenno ai marxisti egiziani, dicendo che quattro anni fa, quando volle recarsi a Mosca, dovette farsi raccomandare da loro per ottenere il visto d'entrata nell'Urss. Egli deplora che nel maggio 1971, quando fu sventato il complotto di Ali Sabri, «amici diplomatici e giornalisti sovietici dicessero che la reazione contro costui era diretta contro l'Urss e contro le relazioni egiziano-sovietiche ». Si ricominciò con i luoghi comuni della destra e della sinistra, «gli incriminati e i loro seguaci passavano per uomini di sinistra, tutti gli altri erano considerati di destra». L'articolo prosegue ripetendo che se l'Urss si è accordata con gli Stati Uniti nell'interesse della pace mondiale, «noi non vogliamo in alcun modo che la nostra amicizia sia un peso suscettibile di nuocere al nostro amico. Questo è un atteggiamento obiettivo che non deve fornire un alibi all'amico nella sua campagna diplomatica facendogli seguire una via che non potrebbe non essere considerata come una manovra della quale il nostro nemico si affretterebbe ad approfittarne». Mussa Sabri chiede poi che queste campagne propagandistiche finiscano e che siano francamente chiariti i limiti nei quali Urss e Egitto possono collaborare nell'interesse comune. (Ansa)

Persone citate: Ali Sabri, Mussa Sabri, Sabri, Sadat