La donna rapita con i due figli scompare all'arrivo della polizia

La donna rapita con i due figli scompare all'arrivo della polizia Sempre più fitto il mistero della bella francese La donna rapita con i due figli scompare all'arrivo della polizia Il custode di uno stabile, viste le fotografie sul giornale, segnala la presenza dei tre in un alloggio di via Monte Albergian - Accorrono le radiomobili, ma non c'è più nessuno - Costretti a seguire i rapitori in un altro rifugio? E' stato trovato l'alloggio dove JacquelineCouriol. scomparsa in circostanze misteriose con i due figli da Ventimiglia, è vissuta fino alla notte di sabato con il suo « rapitore ». Quando la polizia ha fatto irruzione nell'appartamento, la donna e i j bambini erano scomparsi. I Fuggiti con uno sconosciuto? Oppure ancora una volta costretti con la violenza a cambiare precipitosamente casa e forse città? E' quanto l'inchiesta tenta ora di chiarire. Jacqueline Couriol, 32 anni, era sparita la seconda settimana di agosto da Ventimiglia dove viveva con il marito Robert Ricard, trentottenne, e i due figli Jean Paul, 11 anni, e Marise, di 12, in via Tenda 7. Pochi giorni prima aveva confidato in famiglia: « Due giovani mi hanno proposto di fuggire con loro. Visto che esitavo, mi hanno minacciata: " Sarà peggio per te ". Ho paura ». Dopo questo episodio, si era dimostrata inquieta, spaventata. Tanto che il marito aveva deci- so di accompagnarla in Francia dove avrebbe trascorso qualche settimana in casa dei parenti. La partenza era fissata per il 13 agosto. Le valigie erano ormai pronte quando un pomeriggio Jacqueline e i figli scomparvero. Costretti a salire su un'auto con la forza, riferirono i vicini al marito. Da allora della donna e dei ragazzi non si trovò più traccia. Ma Robert Ricard potè indicare con sufficiente sicurezza i nomi dei presunti rapitori della moglie, Alberto Condina, 32 anni, e Franco Carini, diciannovenne, già ricercati per violenza privata e lesioni. I due furono catturati la sera di venerdì nei pressi d'un bar in corso Massimo d'Azeglio. Interrogati, si dichiararono estranei alla vicenda e si chiusero in un ostinato mutismo. La notizia dell'arresto e di tutta la misteriosa vicenda comparve sui giornali. Ed ecco la notte c'i sabato alle due presentarsi in Questura un pensionato di 65 anni, Ettore Arsieni, portinaio notturno del condominio in via Ormea 164. Chiede di parlare con un commissario ed è accontentato. Poco dopo è davanti al dottor Capomacchia. Dice: « La donna rapita, quella Jacqueline Couriol che cercate, è in casa mia, in via Monte Albergian 15. Sono stato poco fa a controllare: la luce in cucina è accesa ». Immediatamente due radiomobili sono partite per l'indirizzo indicato. Gli agenti hanno inutilmente, suonato alla porta. Nulla. Dall'interno, nessun rumore. Ettore Arsieni è stato allora accompagnato in via Monte Albergian. La porta è stata aperta. L'alloggio era sottosopra, dai cassetti mancavano alcuni maglioni e della biancheria. Ma gli inquilini erano scomparsi. Ettore Arsieni è stato riaccompagnato in Questura per chiarire la vicenda. «Ho conosciuto i due arrestati e la donna dodici giorni fa — ha detto — quando sono venuti da me, al condominio di via Ormea, per cercare un alloggetto. Subito avevo detto che non c'era alcuna possibilità: volevano un contratto di tre mesi e nel caseggiato di via Ormea i contratti si fanno sol. tanto per un anno ». La vicenda sembrava conclusa qui. « Invece — ha proseguito Arsieni — ho incontrato ancora una volta Franco Carini con i due ragazzi in un bar di corso Massimo d'Azeglio. Mi hanno salutato. Il Carini mi si è avvicinato per chiedermi ancora l'alloggio. Mi ha supplicato di aiutarlo dicendo che si trovava in una pensione dove pagava SO mila lire al giorno». « A questo punto — racconta il portinaio — mi sono impietosito e gli ho proposto di passare alcuni giorni, finché non avesse trovato un'altra soluzione, nel mio alloggio di via Albergian 15 che non adopero. Carini ha accettato ». Il giovane con Jacqueline Couriol e i due figli sarebbe andato ad abitare in via Albergian, assicurando che in pochi giorni avrebbe lasciato libera la casa. Invece ben presto il suo tono sarebbe mutato. « Si è fatto arrogante, mi ha imposto di non farmi più. vedere ». Ettore Arsieni è dovuto tornare in via Albergian suo malgrado: « L'amministratore si era lamentato; ho dovuto chiedere che se ne andassero. La sera dell'arresto, viste le foto del Carini e del Condina sul giornale, mi sono ancora recato nell'alloggio. Qui mi si è presentato un altio uomo che ha rifiutato di farmi salire. Mi ha detto di chiamarsi Rocco e di essere cugino dei miei ospiti. Mi ha assicurato che se ne sarebbero andati domenica ». Come già detto, al momento dell'irruzione, la polizia non ha trovato nessuno. E' probabile che Jacqueline Couriol sia ormai in un'altra città. «Prigioniera — insiste il marito — Non sarebbe mai fuggita senza una spiegazione ». Ma il racconto del portiere sembrerebbe avvalorare invece un'altra tesi: quella secondo cui la donna abbia seguito spontaneamente il Carini, inscenando un rapiI mento per motivi che tuttora rimangono oscuri. Ettore Arsicni nell'alloggio di via Ormea dopo la precipitosa fuga della donna I Jacqueline Couriol, 32 anni

Luoghi citati: Francia, Ventimiglia