Pino Rossi rispetta sempre il cavallo di Elvio Rossi

Pino Rossi rispetta sempre il cavallo Pino Rossi rispetta sempre il cavallo E' il segreto del driver di Vinovo arrivato alle prime posizioni della categoria - Domani ripresenta nel St. Leger, a Milano, Sharif di Jesolo che ha già portato al trionfo nel Derby - Il problema della tattica di corsa Conquistato il 30 settembre il ruolo di leader dei giovani trottatori italiani, Sharif di Jesolo si accinge domani a difendere il suo titolo a Milano nel ii Saint Leger »; e lo difende nella condizione più diffìcile, perché la sorte lo ha con finato in seconda fila in partenza, assegnandogli il peggior numero di avvio, l'« undici ». Mentre sono in prima fila Patroclo, che a Roma gli fu secondo solo In fotografia e soprattutto Bourbon, il cavallo che finora la sorte aveva sempre avversato. Pino Rossi ha completato sulla pista di Vinovo la preparazione del suo allievo; niente di eccezionale, perche il cavallo era stato tenuto su un elevato livello di forma; un allenamento un po' più severo alla fine della settimana scorsa, poi lunghi trottoni. Pino Rossi ha accolto senza drammi l'Infelice posizione di partenza: «Certo sarebbe stato meglio non concedere nulla, a quelli lì ». Nell'imminenza della corsa, le preoccupazioni si ingigantiscono, ma ricordiamo quel giorno, a Ro ma, subito dopo il trionfo del Derby. Eravamo nell'ufficio della scuderia dove era ospitato Sharif di Jesolo, non era ancora arrivata la folla dei giornalisti, degli amici a fare confusione; Pino Rossi parlava tranquillo, come se avesse vinto una corsa qualunque sull'amica pista di Vinovo: « E' un grande cavallo, ma finora non hanno visto che cosa può fare. Io so che, se potessi correre all'attesa, Sharif di Jesolo è in grado di fulminare qualunque avversario: finora ho sempre dovuto andare all'arrembaggio subito perché avevo il numero di partenza in prima fila e mi conveniva fare la lepre. In queste corse dì tre anni siamo sempre un mare, mica si può correre il rischio di farsi imbottigliare. A Torino perché ho perso'' Perché lui voleva andare e io lo tenevo li, ad aspettare. Quando gli ho mollato le redini ha avuto una mezza incertezza, Patroclo è passato; gli è tornato addosso con una grinta feroce, ma troppo tardi ». L'abbiamo incontrato a Vinovo, il discorso è caduto naturalmente sulla corsa di domimi: « Allora sei tranquillo, finalmente puoi correre all'attesa ». « Sì, ma speriamo che gli altri vadano a pieno regime fin dalla partenza, perché se mi fanno un giro tranquillo allora tutto può diventare difficile ». A giudicare dalle posizioni di partenza, con Gruber. Patroclo e Bourbon tutti in prima fila c'è da pensare che ci sia subito lotta alla morte. L'ideale per Sharif di Jesolo. Questo Sharif dì Jesolo che é senza dubbio la più bella « realizzazione » di Pino Roesi, milanese di nascita, ormai torinese; arrivo a Vinovo quando il nuovo ippodromo del trotto comincia| va appena a funzionare, appena uscito dalla scuola di William Gasoli. In dieci anni è diventato l'idolo del pubblico torinese, ha avuto in scuderia quasi tutti i migliori cavalli apparsi sulla nostra pista. Un ragazzo che si è fatto da sé, con tanta tenacia, con tanta volontà. Un driver che ora è ai vertici del trotto italia¬ no — a 35 anni —, che è riuscito a vincere il Derby, corsa che ancora manca nel carnet di suoi colleghi di grafide nome. Uno dei suol grandi meriti è di aver sempre seguito il cavallo da pochi soldi con la stessa cura e la stessa attenzione che usava per i migliori. Già con Sharif di Jesolo in scuderia, l'inverno scorso è andato a Paler- I mo per poter curare tutti i cavalli in un clima migliore. Qui ha ritrovato Rodengo, che lui \ aveva avuto anni prima in alle- 1 namento a Vinovo; il cavallo cor- I reva senza infamia e senza lode, uno dei tanti. Pino Rossi ha convinto i proprietari della Seti- ; deria Spartana a comperarlo. E, una dietro l'altra, ha infilato set- : te vittorie, a Palermo, a Milano. a Torino; ancora oggi ò uno degli anziani più validi in attività. Gulliver è un altro esempio della sua passione per il mestiere, e della sua abilità. Era un cavallo pieno di ditetti, un lazzarone pronto a « rompere » non appena gli pareva che correre diventasse una fatica. Pino Rossi non ha mai perso la pazienza, ha cercato di capire l'indole di questo suo difficile allievo, lo ha provato e riprovato, I guidato ora con mano dura, ora con mano leggerissima; alla fine ha trovato il modo di far capire a Gulliver che doveva correre e sabato il cavallo gli ha dato, davanti al suo pubblico, una vittoria contro avversari che soltanto due misi fa non osava nemmeno incontrare. Pino Rossi domani andrà a Milano a guidare il suo campione: a La tattica la sceglierò all'ultimo momento, perché non sono soltanto io a decidere: bisogna vedere che cosa faranno gli altri. Sharif Comunque non mollerà tanto facilmente il suo titolo di prin.j della classe ». Glielo augura di cuore tutto il pubMi co di Torino, che gli vuol bene e che lo ha in tale considerazione da essere persino ingiusto, quando perde: pretende il successo da Pino Rossi anche se guidasse un mulo contro un ca vallo. Elvio Rossi 11 driver Pino Rossi alla guida di Sharif di lesolo in pista a Vinovo