Barzel, una controfigura di Vittorio Gorresio

Barzel, una controfigura LA GERMANIA Dl BONN ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI Barzel, una controfigura Il leader della de tedesca ha 48 anni, e noto per le sue campagne contro la distensione internazionale e a favore d'un cattolicesimo intransigente sul piano politico - Può arrivare alla Cancelleria, ma ha un problema da superare, gli manca la popolarità Conscio della sua debolezza, ha stretto alleanza con il "duro" Strauss, ottenendo così da Gunter Grass il nomignolo di "Strauzel" o e i a , l e e o l e oe e eoo i(Dal nostro inviato speciale) Bonn, ottobre. Il mese di novembre solitamente noria ai tedeschi Ire grandi ricorrenze, religiose o civili, tutte e tre tristi: Volkstrauertag, giorno del lutto nazionale, il HI; Bussi ag, giorno della penilenza, il i'2: e Totenl ag, giorno dei. morii, il 26. Quest'anno, in più. porterà loro le elezioni in coincidenza con il lutto nazionale, ciò che è sembralo a molli di cattivissimo auspicio. Tre. giorni dopo, in ogni modo, gli sconfitti potranno fare penitenza in raccoglimento meditativo — come, in Germania, è: usanza dei buoni cristiani — fino al Totem ag. nuovissimo cristiano, cattolico fervente, il leader della Cdu. Rainer C. Barzel. aspirante alla Cancelleria federale (perciò chiamalo Rainer Candidatus Barzel) non ha mancalo mai in tulli \ questi anni di rilirarsi il 22 novembre nel convento domenicano di Waldclherg (Colonia! per gli esercizi spirituali. Chi se lo augura perdente alle elezioni, prevede che quest'anno egli non verrà meno alla pratica pia; se poi dovesse, vincere, al contrario, è probabile che i frali abbiano ad aspellarlo invano, purtroppo. Per quanto religioso, fedele ancora agl'insegnaménti ricevali in gioventù nel collegio Canisius di Berlino, a suo tempo soppresso dai nazisti per 10 smodato sconveniente suo attaccamento alla Chiesa: per quanto autore d'un libro edificante intitolato Matrici Magislra e politica pratica, Barzel in caso di vittoria a tutto infatti sarà pronto tranne, che a fare penitenza. Im ìiolìlica pratica gli prenderà la mano facendo premio sull'enciclica giovannea del 15 maggio mai, com'è fatale che avvenga, spe eie nel caso di un pollimi come, lui che fu avversalo a lungo anche dai compagni di partilo, ed e quindi supposto portatore di rancori segreti contro molli c desideroso di rivincile su tulli. E' luì stesso a parlarne, d'altra parte, in un tono che può apparire minaccioso. Subito dopo l'annuncio delle elezioni anticipate, il granile settimanale di Amburgo Der Spiegel .se ne usci con un titolo irridente: 11 Può vincere la Cdu-Csii nonostante Barzel? ». e faceva seguire un'analisi comparata dei due leariers in campo. Brandi è più popolare del suo proprio parlilo — in sostanza diceva — e Barzel meno: « Barzel ha un seno problema di immagine, poiche si deve considerare che egli è spontaneo come un robot ». Il robot Barzel si infuria: « IX: r Spiegel — disse al giornalista americano Bruco Vati Voorst di Newsweek — e una fonte di notevoli scorrettezze, nel nostro Paese. E' al servizio dell'attualo coalizione di governo, in tulio e per tulio. Ma io so bene che ogni uomo politico passa un periodo duro prima di spimi aria. Finché non 1 hai vinto hai molti nemici, ma se tu vinci hai molti amici ». Qui si nota una buona dose di cinica brutalità, ma nella lolla politica in Germania essa e consueta. Anche a Barzel, nei tempi che egli si arrampicava ai rerlici della Cdu proponendosi prima quale successore di Adenauer poi di Erhard, laccò di vedere nelle assemblee di parlilo delegati a lui contrari che avevano sul bavero della giacchetta un bottone dì plastica con la scritta: «Haltet Barzel jetzt»,, che significa: fermale Barzel adesso, subilo, prima che sia troppo tardi. Gli ingrati Il vecchio Adenauer lo stimava poco: « Barzel — diceva — non è poi tanto male, ma dovrebbe imparare almeno qualche cosa ». Perfino Strauss, che occasionalmente sì era servito di lui, quando venne il momento decisivo gli preferì Kiesinger, il quale diventò Cancelliere dopo Erhard. Da parte dì Strauss questa era una grossa ingratitudine, perche Barzel gli era sempre stato fedele, e nel fondo gli e affine, politicamente, parlando. Per suggerimento di Strauss, certo con soldi procurali da lui. Barzel nel 1959 fondò un'associazione clic si chiamava Reilet. die Preiheit », salvate la libertà, e clic era del genere di quelle che abbiamo conosciuto anche in Italia in piena guerra fredda e pure dopo tic Pace e libertà», n Europa e civiltà » und so welter). Ila un lato Barzel si batteva contro la distensione internazionale, e dall'altro indicava gli strumenti di lotta più opportuni: ristabilimento della pena di morte, guerra senza quartiere contro gl'intellettuali tedeschi tiu un suo ci libro rosso», che avrebbe potuto essere scrillo da Joe McCarthy, ne denunciò 453 come sospetti di legami con il comunismo) e poi riaffer inazione d'un cattolicesimo intransigente anche nell'ambito della Cdu che per istituzione sarebbe un partito pluriconfcssionale comprendente cattolici e protestanti: « Un parlilo unificato che si richiami a due diverse religioni è una pura utopia iì. affermava l'allievo del collegio Canisius di Berlino, autore di Mat elei Magislra e politica pratica, frequentatore del convento domenicano di Waldclherg nei giorni compresi fra il Busstag, penitenza, ed il Totentag. morti. Comunque, adesso, nelle opportunità della campagna, Barzel elogia Strauss per farsene a sua volta sostenere ed elogiare. La loro alleanza sembra ferma, tanto che ha corso la battuta «Chi vota Barzel vota Strauss », che fa pensare a quella della nostra antica destra. «Chi vota Saragat vota Togliatti ». Infatti Barzel e un risoluto difensore del suo padrino Franz Joseph Strauss: « Parlo sul serio; Strauss, dal 1966 al 1969, è stato ministro delle Finanze e non c'è nessuno, né uomo politico, né banchiere, né tecnico, né sindacalista che possa dire che egli non abbia reso straordinari servigi. La socialdemocrazia tenterà di tutto, ma nessuno può fare di Strauss uno spaventapasseri ». . Tra i due l'affinità tiare talmente ovvia che Giicntcr Grass, lo scrittore che si batte a favore, di Brandt, ha coniato per Barzel un nomignolo che ormai gli resta appiccicato: lo chiama Strauzel, e si spiega dicendo che Barzel non e una persona, ma un riflesso di qualcosa e ehe e dato soltanto come perifrasi: « Non è lui a fare se stesso, è qualche cosa che 10 fa, quel qualche cosa che gli interessi richiedono e che è nell'aria del tempo. Lui si comporta sempre adeguatamente, è adoperabile. Strauss per esempio (che non e adoperabile ) agisce su di lui e ne fa uno Strauzel. Perché lui non esiste, ma sembra esistere, è considerato un essere abile, scaltro, operoso, competente, flessibile. Non è un avversario con il quale bisogna fare i conti; è uno strumento che vorrebbe giungere al potere, ma che in realtà può solo trovare impiego come strumento per 11 potere ». Grass lo ha stroncato, con queste ed altre osservazioni, ne! suo ultimo libro (giugno 1972) intitolalo Aus dem Tagebuch einer Schnecke, diario di una lumaca, che in questi giorni preelettorali è un bestseller che fa la divertente delizia di tutti gli avversari della CdiiCsu. Di Barzel si era sempre, detto ch'egli e scivoloso come un'anguilla (Aalglatt, in tedesco), che bene gli si addice lo sport che egli preferisce come hobby (pattinaggio sul ghiaccio) perché è abilissimo a slittare via con piroette; ma Grass rincara la dose con animosità più penetrante: « E' liscio in superficie, imprendibile. Niente, nessuna resistenza. Sgocciola tutto. Ti sta alle costole, senza distanza, ti sfiata addosso tutto ciò che è fermo, che è distante, che è distanziato, irrancidito, eppure in commercio: i gesti bigotti ehe benedicono ogni imbroglio, la dignità vuota ehe spia se slessa, la furbizia fissa che sfrutta anche il più futile vantaggio, la casistica elusiva della realtà, sempre teso ad evitare la bugia crassa con le mezze verità, povero di fonila e ricco di particolari... ». Un'invettiva Grass, che e spietato nelle sue. invettive, ne ha fatta una in versi ch'egli ha composto — come avverte nel libro pag^'.'tì!) — mentre uri nana sul limitare d'una boscaglia dell'Oldenburg meri dionale. E' diretta ti colpire i tipi alla Barzel. « ... Le loro dichiarazioni che sdrttc dolano sul sapone tenero il loro strofinare .siigli occhiali I i loro cattolici sguardi laterali su impudichi paesaggi I la loro assiduita screziata di grigio I la loro tinta abbronzata da sciatori, esente da imposte I la loro ibri¬ da autosufficienza I la loro tiepida bastardaggine...». Afferma ancora. Grass che il contegno Barzel è entrato nella lingua tedesca arricchendola di nuove espressioni: si dice infatti ormai correntemente che qualcuno « barzelt », harzelisce, che si comporta barzelmente, che appartiene alla barzelità. 'Barzel diviene quindi emblematico e starebbe a indicare tutta quanta la democrazia cristiana tedesca, ai fini di quella propaganda esasperata che in Germania ha corso durante una campagna elettorale, quando non si usano mezzi termini e nessun colpo è escluso dal costume politico. Im. Cdu, con Barzel alla testa, altro non sarebbe, ehe Schwarze (nerume a inchiostro) o ancor meglio schwaerze Galle (fiele o bile) o. in una formulazione più gentile che tiene l'onta dell'impegno democristiana a proteggere il buon popolo tedesco, essa è un ombrello: « E si può anche votare per un ombrello, purché sia nero », è il commento sarcastico degli avversari del parapioggia Strauzel « che si fa scolare tutto di dosso ». Giorni di noia l.u stessa asprezza del linguaggio esime in un certo modo dalla polemica sensata, e quindi Barzel — come gli altri candidati — praticamente non è tenuto a difendersi punto per punto. Lo stile d'una campagna elettorale non lo richiede, in Germania; ma è cerio che qualcosa lacca Barzel e che soprattutto il cosiddetto problema dell'immagine lo fa soffrire. Nel recente congresso democristiano a Wiesbaden egli infatti ha cercato d'ìmporsi la maschera del duro perche gli pareva opportuno scansare l'accusa — la più diffusa contro di lui — di essere anguilla inafferrabile, ombrella nero che si fa scolare tutto di dosso. Strauss. dal suo canto, affettò pacatezza, una virtù ch'egli sente di aver bisogno di accreditarsi, ma come i isullalo a Wicsbuden — una città elegante con le sue terme liberty ed i suoi alberghi dì lusso di vetrocemento affondati nei boschi — per tre giorni la noia ha regnata, forse dovuta alla percezione d'una mancanza di credibilità. I delegali a! congresso cantavano volonterosamente un motivetto banale impostato su paroline sciocche: « Io voto Cdu I perché non voli pure tu I Cdu, Cdu...», ma si sentiva nell'aria un'disagio che era proprio Strauzel a determinare per le sue componenti contraddittorie. Piuttosto giovane (48 anni) culi deve riuscire ad imporsi ni tedeschi con l'immagine del buon padre, che molli vorrebbero invece più matura in ricordo de! vecchio Adenauer. dell'anziano Erhard. del posalo Kiesinger. Cattolico oltranzista, egli è nativo d'una regione (Prussia orientale) dove la stragrande maggioranza e evangelica. Accomodante, flessibile, polivalente, si deve to¬ gliere di classo le carntlrrisliche ereditate dal padre, sottufficiale e maestro dì scuola prussiano. Uomo dell'ordine, lui una figlia di 23 anni dottoressa in filosofia, Claudia, che ha avuto naie con i poliziotti perché colta a guidare l'automobile in stato di ubriachezza. Mi dice un amico socialdemocratico che il suo vero punto di forza sta nella mo¬ glie, anzi nel nome di sua moglie, figlia d'un droghiere di Colonia, che si chiama Crimilde. alla nibelungica. Ma anche qui c'è un'incognita: « Può incutere paura — dice l'amico — per le implicazioni di vendetta che vi sono connesse; ma la paura può sempre indurre a due soluzioni diverse, a sottomettersi o a fuggire ». Vittorio Gorresio Bonn. Rainer Candidus Barzel durante una seduta del Bundestag: in primo piano cancelliere Erhard (Tclcl'oto Ap)