L'aereo tedesco ha sfiorato la tragedia è sceso a Zagabria con i serbatoi vuoti di Tito Sansa

L'aereo tedesco ha sfiorato la tragedia è sceso a Zagabria con i serbatoi vuoti Il Boeing dirottato in Libia per liberare tre Fedayn L'aereo tedesco ha sfiorato la tragedia è sceso a Zagabria con i serbatoi vuoti Equipaggio c dirigenti della Lufthansa raccontano le 15 ore trascorse sull'apparecchio earico d'esplosivo - La consegna dei guerriglieri di Monaco avvenuta d'improvviso e senza condizioni perché il Boeing stava per cadere - Polemiche in Germania sulle responsabilità: la compagnia era stata preavvertita del colpo di Settembre Nero -1 5 palestinesi accolti come eroi dal governo libico (Dal nostro corrispondente) Bonn, 30 ottobre. Gli undici passeggeri e i sette membri dell'equipaggio del Boeing 727 della Lufthansa, sequestrato ieri in volo da due guerriglieri palestinesi, (non da tre. come sembrava ancora domenica notte) debbono la vita al comandante dell'aereo, Walter Clausscn. E' stato lui, alle 15.45 di ieri (dopo clic da oltre due ore e. mezzo stava volando in cerchio sopra Zagabria) a dare l'ordine di partenza al Condor sul quale si trovavano i tre terroristi del Villaggio Olimpico di Monaco di Baviera, liberati dalle, autorità bavaresi su richiesta dei pirati dell'aria. "Non c'era scelta" Il comandante Clausscn lo ha detto oggi a Francoforte ai giornalisti, al ritorno da Tripoli, dove iersera il suo I aereo era stalo dirottato dai palestinesi, dopo che a Zaga-1 bria aveva preso a bordo ì j tre terroristi arrivati dalla Germania. « Non avevo altra | scelta », ha detto Claussen, « il carburante si stava esaurendo, benché volassi con la spinta di uno solo dei tre reattori ». Claussen non è entrato in particolari. Ha detto soltanto, senza drammatizzare, di. essere stalo in conlatto radio con il Condor sul quale, insieme con i tre terroristi liberati, si trovava un | allo funzionario della Lui-i thansa, il dott. Herbert Cut- \ maini. i Chiesti aveva avuto ìslru- \ zioni precise dal governo di ' Bonn e da quello della Ba- viera: abbandonare lo spazio)aereo tedesco e dirigersi su Zagabria soltanto se i pirati dell'aria avessero dato assicurazioni che gli ostaggi sarebbero stali liberati. Ma Cui munii non ha rispettato l'ordine. Quando il pilotu del Boeing gli ha detto via radio che « la pazienza dei pirati dell'aria era stata già abbastanza strapazzata», il funzionario ha rotto gli indugi e ha ordinalo al pilota di dirigersi verso la capitale croata. E qui — nuovamente violando le istruzioni ricevute — ha ceduto alle pressioni dei pirati dell'aria: ha fatto immediatamente scendere i Ire terroristi di Monaco al fondo della pista, affinchè dal Boeing che volteggiava a bassa quota fossero chiaramente visibili. La prontezza dei due uomini della Lufthansa è slata provvidenziale: il Boeing con gli ostaggi ha atterrato «al limite», quando aveva nei serbatoi esattamente 50 litri di carburante, equivalenti a Itisi) secondi di volo, per un apparecchio che ha un consumo medio di 4200 litri l'ora. Se il comandante Claussen non avesse dato ul Condor l'ordine di partire e se il funzionario Culmann non avesse agito dì propria iniziativa l'avventura dell'aereo sequestrato si sarebbe forse conclusa con una tragedia. Su ciò, stasera, non vi so- I ' ! ; ' i iI I i | Bonn Qmnto a Monaco di i Baviera sono state aperte in\ chieste giudiziarie per acccri i(lrc ic responsabilità della \ liberazione dei terroristi esen ' ,,, contropartita», quella che ;j governo di Israele ha de)fiHun «vergognosa capitola- I 2ÌOHC » del governo tedesco ' dinanzi ai criminali di Settembre Nero. In Germania tale accusa, formulata in una nota ufficiale di protesta del governo di Golda Meir, vie! ne respinta e definita « ingiustificata ». Perché « si tratta; va di salvare la vita dei cit' tadini tedeschi e di altri Paei si ». Ci si compiace (sia puire moderatamente) che il vaI gabondaggio del Boeing nei I cieli di mezza Europa si sia i concluso « senza spargimento di sangue ». Tuttavia — come vuole, ta Gruendlichkeit (scrupolosità tedesca) — si cercano i responsabili. La minaccia Era già. cominciato domenica mattina, non appena l'agenzia israeliana Itim aveva dato la notizia che il Boeing 727 del volo Damasco - Beirut - Ankara . Monaco - Francoforle era stato dirottato a Nicosia. nell'Isola di Cipro, dove aveva fatto rifornimento di carburante. Due « Stali maggiori di crisi » si sono riuniti immediatamente a Bonn e a Monaco, mentre nella capitale federale veniva convocata una riunione di ministri, presieduta da Willy . . Brandi, per decidere sul da \ lfarsi. Bonn, subito ha lascialo la decisione, al governo bavarese. E questo « prima ancora che i terroristi — frat¬ uncanoavlatachl'avanBfoscndavreè avproincpBgndrbnaintonsgdpdnrtdpPp . . \ li tanto atterrati a Zagabria per j un secondo rifornimento di carburante — facessero conoscere le proprie richieste, aveva dato disposizioni per la liberazione dei tre attentatori di Monaco, ordinando che venissero concentrati all'aeroporto della capitale- bavarese ». Evidentemente — si rfice negli ambienti diplomatici di Bonn, solitamente bene informati — il piano per rilasciare i tre assassini di Monaco era previsto da tempo, da quando i terroristi arabi avevano preannunciato che avrebbero sequestrato un aereo della Lufthansa. « Il cielo è pieno di aerei tedeschi », aveva minacciato in un'intervista al settimanale Quick un portavoce di « Settembre Nero ». E non sembra neppure infondato il sospetto (che c'ircola con insistenza tra i diplomatici e i giornalisti di Bonni che, tutto sommato, gli uomini politici tedeschi non siano proprio dispiaciuti di essersi liberati dei tre terroristi di Monaco che avrebbero dovuto venire processati nella prossima primavera. La avventura, che poteva finire in una tragedia, ha sì guastato le relazioni con il governo israeliano, ma ha nello slesso tempo evitalo che peggiorassero quelle con i Paesi del mondo arubo, fornitori di petrolio. Per Bonn il «lieto fine» dell'avventura del Boeing non e certo una pagina gloriosa. Ma come risulta da tutte le dichiarazioni ufficiaa cominciare da quella del cancelliere Brandt, si e preferito cedere al ricatto Piuttosto che rischiare la ripetizione di un massacro co- me quello del cinque scttem-1 bre a Fuerstenfeldbruck. Con particolare insistenza i por-', Iavoce hanno ripetuto chc\ « il governo era obbligato ad agire come ha agito, per salvare venti vite ». Tanto Conrad Aherls quanto Ruediger voti Wcchmar hanno ricordato che anche altri governi Tito Sansa (Continua a pagina 2 in seconda colonna) I 1 j | nI

Persone citate: Bonni, Brandt, Claussen, Conrad Aherls, Golda Meir, Herbert Cut, Walter Clausscn, Zaga