Heath è in difficoltà perle Trade Unions di Mario Ciriello

Heath è in difficoltà perle Trade Unions Minacce di crisi politica Heath è in difficoltà perle Trade Unions Nel negoziato "triangolare" sull'inflazione la posizione dei sindacati è molto rigida ( Dal no.st ro corrispondente ) Londra, 28 ottobre. Il premier Heath affrante; rà lunedi una delle giornate piti difficili della sua carriera. « La situazione è gravisi sima», dice l'« Observer». Il i duro atteggiamento assunto i dai sindacati nel negoziato | « triangolare », a Downing Street, ha sconvolto le previsioni del governo e ha aperi to la possibilità di una perij eolosa erisi: economica, moi netaria e forse politica. Può I darsi che i rappresentanti delle « Unions » moderino fra 21 ore le richieste fatte giovedì sera, e accettino un compromesso; non tutte le speranze sono svanite. Ma è un weekend pieno d'incertezze e di ansie. I colloqui a tre.— governo, sindacati e imprenditori — mirano a concertare ima strategia che permetta di frenare l'inflazione (ora all'otto per cento I che da tre anni travaglia l'Inghilterra. Mirano anche a porre le basi di un'attiva e costante collaborazione fra le tre parti, nel varo di una politica economica a lungo termine. Heath è cambiato negli ultimi mesi: ha capito I che il suo aggressivo «neo-toI rysmo» stava creando profon- de fratture nel Paese: cerca j adesso la strada del «consen j so nazionale». E' disposto persino a modificare le norme più controverse della «leg- o , ge sulle relazioni industriali», iTutto sembrava andar be- ne, i sindacati discutevano,1 ma non respingevano le proposte del premier: il conflitto è esploso nella notte tra giovedì e venerdì, e soltanto oggi se ne sono conosciuti i particolari. Lo scoglio su cui la trattativa rischia di affondare è quello dei prezzi. Le Unions chiedono ora l'adozione di severissimi controlli, quasi di tipo bellico, sui prezzi al minuto, affinché non salgano di oltre il 5 per cento in un anno. Allo stesso tempo, però, non ammettono che controlli paralleli siano imposti sui redditi. Gli imprenditori, pur essendo scettici sulla possibilità di disciplinare tutti i prezzi, sembrano disposti ad accettare un «pacchetto» complessivo. Cosa avverrà se i sindacati non si mostreranno più flessibili? Le conseguenze saranno assai gravi. Heath dovrà agire immediatamente, perché ogni giorno di ritardo accrescerà la pressione sulla già debolissima sterlina: per cui, al fallimento del negoziato dovrebbe seguire un fulmineo intervento unilaterale del governo, per bloccare l'inflazione e ricreare fiducia nell'economia britannica. Il «piano d'emergenza» nel cassetto di Heath contemplerebbe l'imposizione di draconiani controlli su redditi e prezzi, e indicherebbe, al di là di ogni dubbio, che il governo non cederà a eventuali scioperi. Ma è evidente che una battaglia anti-inflazionistica senza la collaborazione delle Unions, e forse contro di esse, non avrebbe lo stesso successo di una lotta sostenuta da una coalizione delle forze economiche. Ecco perché i dubbi sulla sterlina sono più intensi che mai, ecco perché i commentatori si mostrano pessimisti. Il Sunday Times dice: «Se Heath non riuscirà a risolvere presto il problema dell'inflazione, si assisterà alla caduta della sterlina, ad una crisi negli scambi commerciali e. senza dubbio, alle dimissioni del governo». I volti sono scuri anche sui banchi laboristi: per quanto amino il potere, Wilson e Co. non lo vogliono certo in que sto tempestoso momento. Mario Ciriello

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