Cede il balcone: un morto, la moglie grave Giochi proibiti in ascensore, bambino ferito

Cede il balcone: un morto, la moglie grave Giochi proibiti in ascensore, bambino ferito Le insidie, a volte tragiche, che si annidano fra le pareti domestiche Cede il balcone: un morto, la moglie grave Giochi proibiti in ascensore, bambino ferito La prima sciagura in via Verdi - La vecchia ringhiera arrugginita si è spezzata, due coniugi sono piombati nel vuoto - Il secondo incidente in corso Venezia - I bimbi del caseggiato salivano sul tetto della cabina per divertirsi con i "relais" elettrici - Uno è rimasto attanagliato mezz'ora tra il muro e la lamiera per una risalita improvvisa Ore 14: la vecchia ringhiera di un batcone cede, precipita in strada con un volo di 10 metri, trascinandosi dietro due anziani coniugi: li marito muore, la moglie è ferita gravemente. Ore 15: un bambino rimane Incastrato a testa in giù fra la parete del vano-ascensore e la cabina: i pompieri abbattono un muro per salvarlo. I medici lo giudicano guaribile in tre mesi. Sono due vicende di ieri. Tragedia e dramma fra mura domestiche. L'incidente mortale è avvenuto all'angolo di via Verdi, vicino al nuovo palazzo dell'Università. Al secondo piano di una casa costruita intorno al 1880 abitano Antonio Camusso, 89 anni, e la moglie Aurelia Barbaro, 72 anni. Una coppia benvoluta dal vicinato, dalle tranquille abitudini. Lui è un pensionato, ma ancora fa qualche lavoro di falegname, il suo mestiere d'altri tempi. Lei è la seconda moglie, si sono sposati 25 anni fa. Anche ieri, come ogni giorno quando non piove, dopo aver mangiato escono sul poggiolo per prendere una boccata d'aria. Spalla a spalla si appoggiano alla ringhiera, guardano gente e macchine che passano sotto; il cielo che per qualche minuto, a quel- l'ora, fa scorgere il sereno tra le nubi. Una vite arrugginita e logora (che fissa la balaustra più lunga a uno dei due settori più corti della ringhiera) cede d'improvviso. Il peso dei due coniugi preme sulla protezione ormai mezzo divelta, i ferri d'angolo incastrati nella soletta del balcone sono sradicati. « Ho sentito un urlo, come una invocazione — racconta una vicina — e mi sono affacciata alla finestra. Antonio Camusso era immobile sull'asfalto, sua moglie si muoveva ancora, accanto a lui. Mi è sembrato che invocasse aiuto. A mezzo metro da loro la ringhiera, peserà più di un quintale. Sono corsa giù, ho trovato molte persone che come me cercavano di aiutare quegli sventurati ». Per Antonio Camusso non c'è più nulla da fare. Ha urtato con il capo, la sua morte è stata istantanea, òua' moglie forse è caduta una frazione di secondo più tardi, battendo in parte sul cirpo del coniuge. Ha fratture esposte al braccio sinistro, il sangue le imbratta il volto. « Per carità sollevatemi la testa — dice prima di svenire — sento tanto male. Avvertite mio marito, che è su in salotto, al secondo piano ». Delira. La adagiano su una autoambulanza della Croce Rossa che la trasporta al Maria Adelaide. I medici riscontrano un grave choc, fratture multiple, la sospetta incrinatura delLa colonna vertebrale. La prognosi è riservata. Sulla sciagura è stata aperta un'inchiesta. Si dovrà stabilire se esistano responsabilità in ordine alla manutenzione della casa. « L'ultima volta che sono slate dipinte la facciata e le ringhiere è stato 15 unni fa — dicono gli inquilini — avevamo deciso di rifare tutto la prossima primavera il. Il drammatico Incidente dell'ascensori' è avvenuto un'ora più tardi, in una moderna casa ili corso Venezia 71, Protagonisti tre ragazzini «terribili», uno dei quali ha rischiato di morire per un gioco proibito che soltanto l'incoscienza dell'età poteva consigliargli. Da mesi gli inquilini dello stabile si lamentavano per il cattivo funzionamento dell'ascensore, per le « pazzie ii che la cabina compiva all'improvviso: partenze ancor prima che le porte si fossero chiuse, arresto a piani che non corrispondevano a quelli n richiesti ii con il pulsante, cigolìi poco rassicuranti. La ditta costruttrice aveva mandato più volte i tecnici per un sopralluogo, tutto era apparentemente in ordine. Invece un gruppo d! ragazzini ave¬ va trovato il modo di manomettere alcuni dispositivi di sicurezza; e addirittura di viaggiare appollaiati sul tetto dell'ascensore. Qui avevano trovato un apparecchio con dei comandi autonomi, che servono ai tecnici in caso di guasti. Riccardo Ravera, 9 anni (abita al quinto piano), verso le 15 ha invitato Antonello Roseta, e Mario Ceccarelli, suoi coetanei e compagni di classe (quarta elementare) a una « scarrozzata di tipo speciale ». I due bambini abitano a pochi passi da Riccardo. « Lui ha fatto scendere l'ascensore al pian terreno — racconta Ceccarelli — poi ci ha detto di aspettare sul pianerottolo. Ho visto la cabina sparire a metà verso il seminterrato e fermarsi. Riccardo ha aperto le porte a mano, è balzato al nostro livello e poi mi ha invitato a salire sul letto. Io l'ho fatto subito, lui mi doveva seguire ». « Ma proprio mentre stava per raggiungermi, l'ascensore si è messo in moto verso l'alto. Ho visto Riccardo che faceva una giravolta su se stesso, le gambe dalla mia parte, la testa e le braccia verso il basso. Gridava come un ossesso, per fortuna l'ascensore si è fermato. Io ero al buio e non capivo più niente n. Il terzo ragazzino, Antonello Roseta, è scappato. Sono accorsi numerosi Inquilini, il padre di Riccardo. E' un operaio Fiat, Matteo, 39 anni. Sposato con Domenica Ravera, 36 anni, ha altre due figlie, gemelle, Daniela e Barbara di 16 mesi. Per mezz'ora Riccardo è rima¬ sto intrappolato a testa in giù, ricoperto dal sangue che gocciolava dalle ferite alle gambe. Il padre, salito su una sedia, cercava di rincuorarlo e lo sosteneva. Un medico, il dott. Florio, ha praticato al bambino un'iniezione antidolorifica. Infine 1 vigili del fuoco sono riusciti a liberarlo, abbattendo un tratto di parete e spostando le lamiere dell'ascensore con una leva. Mario Ceccarelli, che era sul tetto dell'ascensore, è stato tratto in salvo dalla porta del secondo piano. Trasportato all'Astanteria Martini, Riccardo è stato sottoposto a cure di rianimazione. I medici hanno rilevato fratture agli arti inferiori, vaste ferite alle gambe, la sospetta frattura del bacino. Guarirà In tre mesi se non ci saranno complicazioni. i 4 HI 11 morto, Antonio Camusso, 89 anni, e la moglie Aurelia, 72 anni, gravemente ferita - La figlia riconosce ia salma del padre - Riccardo Ravera all'ospedale assistito dal padre