TITOLI IN VETRINA

TITOLI IN VETRINA TITOLI IN VETRINA 11 potere persuasivo e suggestivo di un'opera celebre, la sua presa ideale, la sua fortuna culturale, la sua rispondenza ai bisogni del pubblico, il variare delle tendenze e dei gusti dei lettori: tulio ciò si può misurare con sufficiente approssimazione dal lempo che separa una edizione dall'altra. La Vita di Gesù, di Ernest Renan fu pubblicata per la prima volta nelIVUniversale economica » di Feltrinelli nel 1951; la seconda edizione esce adesso (L. 800). L'intervallo e piuttosto lungo, specie tenendo conio che entro c fuori del Concilio giovanneo una delle esigenze che il mondo ealtolieo ha manifestato negli ultimi anni con maggiore determinazione e quella di una lettura più libera e spregiudicata delle sacre scritture, in nome e sull'esempio di un cristianesimo « primitivo » non ancora marmorizzalo in gerarchie e dogmi; e la ricomparsa di questa biografia un tempo tanto discussa (la slessa definizione « biografia » apparve poco meno che sacrilega) non è fortuita e riempie un vuoto non marginale nella cultura contemporanea, cattolica e laica. Non che urga una « riscoperta » di Renan e della sua interpretazione positivistica, ma anche intimistica del Vangelo; e però utile rintracciare nella sua coraggiosa revisione, che risale a più d'un secolo fa, l'origine di molte successive acquisizioni della esegesi biblica più spregiudicala. # # Non è frequente che mi indagine sociologici!, anche ove investa aspetti singoli e circoscritti della vita associata, si accentri in modo preminente su un problema come quello della abitazione che, secondo certe scuole, e riflesso e secondario rispetto a quelli delle forme di convivenza e delle interrelazioni di classe. Con Case c catapecchie (Einaudi, 2 voli. Lire 15.000) Gilberto Freyre ci offre un eccellente esempio di come lo studio deli evoluzione dei modelli residenziali possa allargarsi a visiona organica di un panorama degli antagonismi, delle svolte e degli accomodamenti onde è tessuta la storia sociale di un paese. Oggetto dell'inchiesta è la decadenza del patriarcato rurale brasiliano con il conseguente prevalere della famiglia urbana; e merito principale di Freyre è quello di saper risalire con acutezza dall'analisi degli stili residenziali a quella delle tendenze evolutive di un melting pot cinico e sociale, elementare nelle sue componenti qtiuiilo complesso per gli scarti e i conflitti continuamente alimentali da uno sviluppo economico abnorme, squilibralo e impetuoso, * * Quali che (ossero ie risposte, gli interrogativi che si posero i primi filosoli greci erano di carattere scientifico. Ma porsi degli interrogativi, afferma |ohn (ì. Kemcny nell'introduzione a Il filosofo e la scienza til Sag- gialorc, L. 1200), c un'attività filosofica; dare delle risposte è un'attività scientifica. E ancora: il iilosofo si occupa di domande alle quali lo scienziato non risponde o non può rispondere, e alcune di queste domande riguardano proprio la natura, i lini, le conquiste e gli insuccessi della scienza. Fare filosofia della scienza, insomma, non e l'are scienza; eppure — è questa la lesi di fondo dell'opera — è necessario che i filosofi continuino a svolgere la loro funzione di critici e di « sollevatori di domande » per stimolare il progresso del sapere. m. b.

Persone citate: Einaudi, Ernest Renan, Freyre, Gilberto Freyre