Cisl: "braccio di ferro" dopo serrate trattative

Cisl: "braccio di ferro" dopo serrate trattative Il Consiglio oggi decide tra Storti e Scalia Cisl: "braccio di ferro" dopo serrate trattative Nella notte una commissione ristretta tenta "in extremis" di unificare due documenti - Dure critiche alla "linea Storti" - Scalia afferma: "Non si può continuare con la politica dei rinvii e dei silenzi. L'attuale segreteria non corrisponde più alla realtà dell'organizzazione" (Nostro servizio particolare) Ron.a, 25 ottobre. Si tenta un accordo « in extremis » al consiglio generale della Cisl, ma forse ci sarà soltanto una nuova « prova di forza » fra i due schieramenti opposti dopo un dibattito aspro ed acceso. Dal mattino alla sera si è discusso ininterrottamente in un clima di tensione, mentre nei corridoi si svolgevano serrate trattative per tentare il recupero di due o tre voti in favore del « gruppo Storti » o del « gruppo Scalia ». Dopo una breve sospensione s'è iniziato l'esame del risultato dei lavori d'una commissione ristretta. Era stata nominata, in seguito ad un tentativo di conciliazione del segretario generale della federazione dei pensionati Costantini, per cercare di unificare i due ordini del giorno presentati dai seguaci di Storti e di Scalia e di valutare l'effettiva consistenza dei dissensi. A notte inoltrata la seduta era ancora in corso: si voterà domattina alle 1U. Dure critiche alla « linea Storti » sono state espresse dal segretario generale della Federenergia Frandi e dal segretario generale degli elettrici Sironi. Frandi ha ironiz- zato il tentativo del «fratello» I Storti di « far finta che non j sia successo niente » e di |« presentarsi al di sopra del- le parti ». Sironi ha definito j« inesistente, spaccata, di-1strutta » l'attuale segreteria. ;Si deve eleggere una nuova |segreteria — ha detto — del tutto nuova: « Non accetto che si congeli la presente situazione; se così fosse, per quanto mi riguarda, ne trarrei le dovute conseguenze ». I metalmeccanici sono stati attaccati duramente da Romano Leonardo, segretario generale della federazione dei lavoratori del commercio e seguace di Scalia. Egli ha anche sostenuto l'ipotesi che gli attuali problemi non possono trovare soluzione in sede congressuale: è il consiglio generale che ha avuto il mandato dal congresso e questo deve rispondere. Molto vivace un intervento di Scalia, che ha lanciato altri « strali » contro Storti, tt Non è vero — ha detto — che non c'è niente da chiarire. E' assurdo procedere per assiomi e continuare a dire che la crisi è di importazione, che i lavoratori non hanno interesse alle nostre decisioni, che i problemi che ci travagliano sono di natura personale ». Non si può continuare « con la politica dei rinvii e dei silenzi »; non si può più procedere « per dimenticanze o per omissioni ». « E' esistita da sempre — ha proseguito Scalia — una nostra disponibilità per una gestione unitaria, ma bisogna rendersi conto che l'attuale segreteria non rappresenta una gestione unitaria e non corrisponde più alla realtà dell'organizzazione ». Quindi, secondo l'ex segretario generale aggiunto, se si andrà alla « conta finale ». chi otterrà la maggioranza dovrebbe invitare l'altra parte ad una gestione paritetica, chiaramente rappresentativa delle diverse forze. st. f. Roma. Bruno Storti e Vito Scalia (Foto Team)

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