II vertice
II vertice II vertice (Segue dalla 1" pagina) ministro e persona vicinissima a Pompidou. L'importanza di questo programma di governo europeo può emergere solo da un elenco dei 14 argomenti che lo compongono, ciascuno con la sua data limite: tutti meno uno (quello di cooperazione politica) affidati per l'esecuzione alle «istituzioni comunitarie». Ecco il quadro completo, nell'ordine del comunicato, con la data di scadenza fra parentesi: Istituzione del Fondo monetario europeo (1-4-1973); Presentazione delle relazioni tecniche sulla cooperazione monetaria e sulla messa in comune delle riserve (30-9 e 31-12-1973); Adozione di misure contro l'inflazione (31-10-1972); Istituzione del Fondo di sviluppo regionale (31-121973). Un rapporto generale sui problemi regionali dovrà inoltre essere preparato dalla commissione «senza ritardo». Programma d'azione sociale (1-1-1974); prevedeva anche proposte per la collaborazione dei lavoratori agli organi d'impresa; Programma di politica industriale, scientìfica e tecnologica (1-1-1974); Programma di politica ecologica (31-7-1973); Programma di misure d'aiuto ai Paesi in via dì sviluppo («studi e decisioni nel corso del 1973»); Piano di riforma del commercio mondiale (1-7-1973); Piano di cooperazione politica (30-6-1973); Piano di ripartizione delle competenze fra la Comunità e gli Stati all'interno dell'Unione economica (1" magalo 1973); Piano di miglioramento delle procedure del Consiglio dei ministri della Comunità (30-6-1973); Rapporto sull'«Unione europea» (entro la fine del 1975). L'esperienza di lavoro della Comunità dice che quando si fissano date le cose in genere si fanno. La politica e i programmi comunitari, affidati per l'esecuzione ad organi amministrativi la cui efficienza è notevole, che disporranno presto di bilanci cospicui, e sui quali il Parlamento europeo eserciterà controlli crescenti, dovrebbero quindi farsi sentire sempre più fortemente nei prossimi anni nella vita economica e sociale di tutti i Paesi, in materie così diverse come la difesa della natura, lo sviluppo regionale, il rinnovamento delle industrie in decadenza, la partecipazione operaia, la difesa del¬ la stabilità dei prezzi, il finaliziam'znto delle ricerche. A noi dunque sembra oggi che il vertice di Parigi sia stato un successo, ossia un momento costmttivo e importante nella lunga e difficile vicenda dell'unificazione europea. I Nove hanno preparato un piano di governo europeo per i prossimi otto anni. Rimane ovviamente da fare un lavoro duro e impegnato. Una responsabilità immensa ricade perciò sulla nuova Commissione, i cui membri francesi, inglesi, belgi, olandesi, danesi, irlandesi, tedeschi, saranno personalità politiche di primissimo piano, quasi tutti ex ministri di grande prestigio e carriera. Questa potrà essere la Commissione più forte e autorevole nella storia della Comunità. L'Italia non ha ancora indicato chi saranno i due italiani membri della Commissione. A noi sembra che il governo verrebbe meno alla propria vocazione europea (che si è affermata anche nel vertice di Parigi con una partecipazione costruttiva) se non nominasse due personalità dì grande prestigio politico, ovvero di prestigio europeo, pari a quelli degli altri. 1.
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