Un messaggio del giovane jugoslavo accusato d'aver assassinato il conte: "Sono innocente,,

Un messaggio del giovane jugoslavo accusato d'aver assassinato il conte: "Sono innocente,, Il processo per il delitto nel palazzo sul Canal Grande Un messaggio del giovane jugoslavo accusato d'aver assassinato il conte: "Sono innocente,, Lo ha riferito la sorella dell'imputato - Insoluto il mistero del passaporto - Sopralluogo dei giudici nella casa del crimine - La corte, il 3 novembre, si recherà a Londra per ascoltare due ispettori di Scotland Yard (Dai nostro inviato speciale) I Venezia, 17 ottobre. I.a corte ha compiuto sta- j sera, alle 17, un minuzioso i sopralluogo a Palazzo Dario, esaminando l'appartamento Ol terzo piano e in particolare la biblioteca con attigua camera da letto degli ospiti dove il conte torinese Filippo Giordano delle Lanze fu selvaggiamente assassinato ii l!l luglio 1971). Il palazzo, tra l'Accademia e la Salute, è un bell'edificio rinascimentale, costruito nel 14117 da Pietro Lombardo per Giovanni Dario, già ambascia tore della Serenissima a Co stantinopoli. Le risultanze del sopralluogo non sono favorevoli a Raoul Blazic, l'imputato latitante. Perché lo jugoslavo quella sera e in quelie ore, era a Ca' Dario. Lo vide la governante, Maria Baldissera, seduto su una seggio lina proprio davanti al divano occupato dal conte. Quel divano dove cominciano le tracce di sangue. Dicono i rappresentanti della parte civile, gh avvocati Gianquinto e Spagnoli — Blazic deve spiegare perché, lu sera del delitto, sì recò inatteso a Ca' Durio. perché dopo più di un'ora raggiunse precipitosamente l'aeroporto di Tcssera spiccando il volo per i Londra, perché in tre giorni nella capitale britannica cambio gli alberghi con tre nomi diversi e perché, infine, scomparendo, non ha nemmeno sentito il bisogno di farsi vi- \ vo. anche solo per lettera, per dare unii qualsiasi spiegazione ». La corte, presieduta dal dott. Fletzer, sentiti il p.m. dott. Basarono, le parti civili e il dilensore d'ufficio avv. Pugnici, ha poi deciso, riunendosi nello stesso Palazzo Dario, di recarsi a Londra il 3 novembre per ascoltare i due ispettori di Scotland Yard. George Fenwick e Roland Dowling, che svolsero importanti indagini sul breve soggiorno londinese di Raoul Blazic e della sua amica americana. I due funzionari interrogarono anche la Schaeffer prima che la ragazza partisse per gli Stati Uniti. Sono ritenuti testi essenziali ma le nonne in vigore vietano ì rimborsi delle spese di viaggio in aereo. Il mistero del passaporto di Raoul Blazic, che avrebbe dovuto essere chiarito dal capo della Mobile, dott. Barba, è invece rimasto insoluto. Si sa che l'accusa attribuisce grande importanza ai documento perché Blazic, sprovvisto di visto d'ingresso negli Stati Uniti, sì sarebbe recato a Ca' Dario proprio per ottenere il passaporto del conte, allo scopo di falsificarlo. Lo slavo, innamorato di Nancy Schaeffer, voleva seguire a tutti i costi la sua donna non solo fino a Londra, ma fino in America. Il dott. Barba ha detto che il passaporto jugoslavo di Blazic era scaduto fin dal 27 giugno del '70. La signora Brenner, sorella dell'imputato, sostiene invece: « Mio fratello aveva ottenuto quel passaporto nel '68 con validità di dieci anni ». Sono circostanze che meriterebbero maggiori chiarimenti. La Brenner dice di non aver più avuto notizie, dal congiunto, se non da un ragazzo inglese, certo Paul, che le portò in negozio un messaggio verbale di Raoul: « So- no innocente, difendimi ». E' molto strano che Blazic non abbia affidato all'ignoto amico una lettera, un biglietto scritto almeno per la sorella. La Brenner dice: « Mio fratello tornò a Venezia nel febbraio del '69 e per qualche tempo visse con i suoi risparmi, poi venne a lavorare nella mia "boutique", perì trentacinquemila lire il mese, più una 'camera gratis. I Mio fratello non era un in-j vertito. lo so con certezza. \ Gli piacevanoe le ragazze e poi, ultimamente, si è innamorato di Nancy Schaeffer, la giovane americana lentigginosa, con ì capelli rossi ». La donna cade in qualche j contraddizione, ad esempio |a proposito delle chiavi dell'alloggetto dove abitavano Nancy e Raoul. In istruttoria aveva parlato di due chiavi e in udienza afferma che ce n'era una sola. Nega anche di aver confidato al capo della Mobile che Raoul era dotato di forza non comune, ma ammette che conosceva « alcuni colpi di karaté ». Gino Apostolo