Puzo scugnizzo miliardario di Ennio Caretto

 Puzo scugnizzo miliardario w scritt0ee del "padrino,, racconta come giunse al successo Puzo scugnizzo miliardario E' nato 52 anni fa a Manhattan da immigrati napoletani, ebbe un'infanzia dominata dalla madre e dalla povertà: "Avevo tutte le intenzioni di diventare un criminale, ma non mi fu possibile" - La lettura e la guerra gli consentirono "una fuga innocente dalle cose e dalle persone amate" - Ora assomiglia fisicamente a un "pezzo da novanta" della mafia: conserva, delle origini, la difesa gelosa dell'intimità famigliare, la semplicità e lo scetticismo (Ual nostro corrispondente) New York, ottobre. « Devo rassegnarmi — dice Mario Puzo — non sono più imo scrittore. Sono un azionista della società II Padrino ». PUZO esagera. Il New York Times ha classi licalo un suo vcccliio romanzo. The Fortunate Pilgrim, tra i classici della letteratura americana. Un nuovo romanzo — «il migliore naturalmente », egli dichiara con la sua tipica ironia — verrà pubblicalo l'anno venturo. In più di un'università si sono aperti corsi sulla « narrativa della mafia ». Ma Puzo noti ha neppure torto: Il Padrino e diventato un giro d'affari e il suo creatore un industriale della penna. L'America la i conti in lasca a Mario Puzo. Il libro è stato tradotto in oltre venti lingue e In tiratura ha superalo i 15 milioni di copie, il film ha già incassuto 200 milioni di dollari e /orse raggiungerà il mezzo miliardo: « La mia percentuale 6 del due e mezzo per cento — dice Puzo — e appena l'ho sapulo ho formato un ufficio conlabilità per il controllo della Casa produttrice ». Hollywood gli ha chiesto altri due copioni, uno dei quali, 11 Padrino, parte seconda, e pronto. Una sua raccolta di saggi. Il dossier del Padrino e altre confessioni, figura nella lista dei best-sellers. Vecchia storia Mario Puzo è miliardario, e il lardello della ricchezza non gli e greve: « La mia è la tipica storia dell'italiano d'America. Non e bella come quelle di Joe Di. Maggio e Frank Slnatra, ma mi basta», La moglie e i cinque figli abitano in una splendida villa di Long Island. alle porle di New York, ed egli fa « il pendolare » con Los Angeles in aeroplano. Qui l'appartamento d'albergo gli costa 500 mila lire alla settimana, e altrettanto egli perde al gioco. I suoi sigari sono lunghi venti centimetri, e ne. fuma dieci al giorno. Tra gli scrittori solo Harold Unbbins (The Adventurers, The Carpe.tbaggers), detto « La macchina da scrivere dai tasti d'oro », vive pia lussuosamente. 11 Padrino ha cambialo anche l'aspetto fisico di Puzo. A 52 anni, egli assomiglia a un « pezzo da novanta » della malia newyorkese, e ne ha lo stesso odio per le interviste e le fotografie. Busso, pesante, coi traili del bull-dog, nasconde gli occhi dietro lenti mollo spesse e la slcmpiatura sotto i capelli impomatati. Il diabete non gl'impedisce di giocare a tennis, una passione cresciuta col benessere, ma il ventre denuncia la sua sconfitta, quotidiana nella lotta contro la tentazione della birra e della pasta. Non sopporta le calze, che non indossa mai, né la cravatta, che indossa solo nei ricevimenti a cui non pub sottrarsi. Ha conservato l'abitudine di farsi prestar soldi da chiunque gli capiti vicino. Il fenomeno Puzo ed II Padrino riesce incomprensibile fuori dall'America, dove la letteratura e altresì commercio, dove un libro fortunato vale quanto un giacimento d'uranio. Puzo e nato a Manhattan da immigrali napoletani, penultimo di cinque fratelli e due sorelle: « Sono cresciuto nella Decima Avenue, dalla Trentesima alla Trentacinquesima Strada, nel rione del West Side chiamato la "Cucina dell'inferno", tra i vagoni e le rotaie della ferrovia, traboccanti di vacche e porci destinati al mattatoio». Dai vagoni frigoriferi i ragazzini rubavano gelali che vendevano sottocosto per aiutare i genitori, ed alcuni dei piii grandi penetravano - nottetempo nelle fabbriche locali, in un rito d'iniziazione alla mafia. L'infanzia di Mario Puzo fu dominata, dalla madre e dalla povertà: «Avevo lutle le intenzioni di divenire un criminale, ma non mi fu possibile. La struttura della famiglia italiana e formidabile». Rimasta vedova, la signora Puzo resse la casa come un patriarca delle sue campagne. Nel periodo della depressione, riusci a trovare lavoro ai figli: i maschi alla Stazione Centrale, le femmine in sartoria. « A casa non vidi mai il freddo o il vuoto — ha scritto Pino —. C'era odore di buona cucina, e mia madre ci aspettava con un manganello in mano: nessuno seppe mai come se 10 fosse procuralo». Il ragazzo si sottrasse alla rigida tutela con una borsa di studio per l'Hudson Guitti, « come i mariti ricchi cercano rifugio dalle mogli nei loro club ». Umorismo amaro Nella descrizione della sua adolescenza, contenuta in 11 dossier del Padrino e altre confessioni, Puzo rivela sensibilità, introversione ed umorismo amaro. « Mi sentivo prigioniero della mia ignoranza, credevo davvero che avrei fatto per sempre l'operaio delle ferrovie, che non avrei mai visto l'Europa, che i battesimi, i funerali e le visite a mia madre i pomeriggi della domenica sarebbero stati i principali avvenimenti della mia vita ». La lettura e la guerra lo salvarono. Scopri Dostoevskij ed Hemingway e con essi la speranza: « Ero figlio d'analfabeti, ma scelsi l'arte come fede». Lo chiamarono alle armi allo scoppio della seconda guerra mondiale: « Fu la mia liberazione, senza senso di colpa, ed eroica, una fuga innocente dalle cose e dalle persone amate ». Per quello ch'enti definisce «un falso retrospettivo», Mario Puzo ricorda con gioia gli anni del conflitto. L'Europa, doiie combattè, gli permise di realizzare tutti i sogni, soldi e donne, whisky ed automobili, il soggetto d'un libro e una moglie italiana. Ma il ritorno in America fu un trauma. Ormai padre di due figli, dovette lavorare per lo Slato. Scriveva racconti, ma in cinque anni guadagnò solo 300 dollari. Il suo primo romanzo. The Dark Arena, pubblicato nel 1955. gliene fruttò 11500 e qualche buona recensione. Un decennio piii tardi. Athctienili stampava The Fortuna¬ le Pilgrim: le recensioni furono entusiaste, ma i dollari scesero a 3000. «In tulio quel tempo — dice — sopravvissi con prestiti, critiche teatrali e cinematografiche, fiabe per bambini ». Maturare è tutto l i i Il 1965 trovò Mario Puzo con 20 mila dollari di debili, un mutuo sulla casa e in lite col fisco: « Avevo 45 anni, ed era il momento di maturare e di prostituirsi » (una famosa battuta del defunto comico Lenny Bruce). Lo scrittore sostiene d'aver sempre saputo come creare «un grande romanzo commerciale». All'Atheneum. avevano dichiarato che, con un po' più di. mafia. The Fortunate Pilgrim avrebbe raggiunto una tiratura mollo alla. In pochi giorni. Puzo preparò un canovaccio di dicci pagine ambientato nell'u onorata società »; Atheneum lo respinse, ma Putman lo accettò con un anticipo di 5000 dollari. Per tre anni, Puzo compì ricerche e scrisse. Nel luglio del 'tifi, terminato 11 Padrino, portò la famiglia in Europa per la prima volta. Spese 8000 dollari, soprattutto nei casinò. Puzo ha sempre parlato con riluttanza delle fonti e del materiale del suo libro. A sentir lui. Il Padrino è nato in biblioteca, da saggi e inchieste d'epoca, e le immagini più vive sono uscite dalle rievocazioni di sua madre della vita di quartiere: la sua conoscenza della « sottocultura » degl'immigrati italiani, « i negri e i portoricani di quei tempi », ha fatto il resto. « Non ho mai incontrato un gangster genuino in tutta la mia vita» dice Puzo, quantunque la mafia sia convinta ch'egli abbia ascoltato le confessioni d'un « pezzo da novanta ». Quanto alla madre, essa sospetta che Al Capone fosse in rcultà un irlandese, e che le autorità gli avessero dato quel nome per diffamare napoletani e siciliani. Il contralto per la pubblieazìone di 11 Padrino nei tascabili in America ha procurato allo scrittore 410 mila dollari, quasi 250 milioni di lire. Puzo ha narralo mirabilmente gli eventi di quelle settimane: la madre che respingeva la realtà, insisteva che si trattava soltanto di 41 mila dollari, e rifiutava di dirlo agli altri figli: la moglie che. per levarselo di rasa dopo 25 anni, gli consigliava di aprire un ufficio nel cuore di Manhattan: le case cinematografiche che si contendevano i diritti, già ceduti — a sua insaputa — alla Para moti ut da un snn ex-agente. « Nessuno poteva capacitarsi che l'idiota di famiglia, quello da aiutare senza rimproveri né rancore, avesse tatto fori una e abdicasse ». Mario Puzo afferma d'essersi recalo a Hollywood « comi- Damele nella fossa dei leoni ». Il produttore Al lìuddy iquello che promise ai mafiosi di Joe Colombo, qui a New York, di non usare la parola «mafia», che non figurava comunque da nessuna parici e il regista Francis Coppola modificarono pia volte il suo copione. Sulla New York Review. Puzo ha cosi suddiviso i melili del successo del film: il 50 per 1 ceto sccePaSevopadotepedireamlol'e«ppzostritetipticvmSDE cento al. libro, il 14 per cento a Coppola, anch'egli di discendenza italiana, il 10 per cento a Marion Brando e Al Pacino, il resto a se stesso. Sembra che Frank Slnatra volesse originariamente la parte del Padrino: ma quando incontrò Puzo al ristorante, gli diede del « lenone » per aver tradito la fiducia di Cosa Nostra. Secondo George Mandel, redattore, di Life, scrittore e amico intimo di Puzo, il ruolo di miliardario s'addice all'ex scugnizzo del West. Side «perché egli s'e sempre comportato come tale ». Ma Puzo, aggiunge, è rimasto sostanzialmente legato ai valori tradizionali della sua gente, nella gelosa difesa dell'intimità familiare, nella semplicità dei modi, nello scetticismo di fondo: e osserva che. talora, i mafiosi condividono queste persuasioni. Il matrimonio delle due figlie. Virginia e Dornthy, non sarebbe diverso da. quello della figlia di « Don » Vito Corleone. Ma che pensa Mario Puzo del Padrino? Ha detto a George Mandel: « Prima l'ho giudicato una porcheria. Adesso mi pare molto buono, anche se non sarà mai il mio romanzo proferito. Se l'avessi preso seriamente, quando ho incominciato a scriverlo, sarebbe forse divenuto un capolavoro ». Ma ha distinto: « Se avessi incontralo allora lui li i mafiosi che ho conosciuto poi, mi sarebbe stillo più diffìcile renderli romantici». E ha concluso: «Detesto i critici che distruggono II Padrino soltanto perche ò un bc.s(sclter. Dietro ci sono trent'anni di tecnica e sudore ». Ennio Caretto New York. Il relax di Mario Puzo: « Non sono più uno scrittore, sono un azionista della società "Il Padrino"» (Foto C cp)