Paga sempre l'ammalato

Paga sempre l'ammalato VERTENZE NEL SETTORE ASSISTENZIALE Paga sempre l'ammalato Le giuste rivendicazioni di medici e infermieri sfociano in una serie di agitazioni (quattro scioperi nella settimana, altre astensioni in programma) - Ieri difficile situazione negli ospedali: vitto scotto, scarsa pulizia - Un infermiere ogni 40 ricoverati Incontro per la Leumann, i lavoratori propongono di gestirla Quintali di pastina scotta in « brodo » trasparente, pu rea fredda, pezzi di carne bolliti: questo il m?nù « unico » per migliaia di ricoverati negli ospedali torinesi. Polvere e sporcizia nei corridoi, nelle stanze di degenza, nei servizi igienici: parenti di infermi che si sostituivano agli inservienti, sco¬ pe in mano per le pulizie indispensabili. Ogni quaran- ta malati, un infermiere che si affannava tentando di sod- disfare tutte le necessità. Questo è successo ieri per Io sciopero di 24 ore dei di- pendenti ospedalieri. L'agita- stone si è aggiunta a quella , ' , v . ». : proclamata dai medici che finirà questa sera. ce un bel dire che i servizi essenziali sono stati garantiti, che non ci sono stati drammi per gli ammalati. Gente immobile nei let- ti, con le cannule d'ossigeno al naso; giovani e anziani operati di recente; persone sofferenti per le quali le attenzioni di un medico o di un infermiere a volte valgono più delle medicine: tutti questa settimana hanno avuto un carico di disagi che non meritavano. (Dallo sciopero degli in- fermieri erano esclusi solo il Cto, il Nuovo Martini e l'ospedale psichiatrico, dove il personale non ha il problema del cosiddetto ti premio in deroga »). Medici e infermieri, nelle as- scmblee indette dai sindacati pri- ma e durante la protesta, hanno riconosciuto la gravità di questa situazione e hanno escluso dalle modalità degli scioperi le drastiche proposte avanzate da taluno per l'« astensione totale dal lavoro h. Ma il latto che fra le due categorie serpeggi la volontà di risolvere le vertenze a costo di i» clamorose, nuove azioni di lotta n dimostra a che punto di esasperazione si è giunti. Perche? I medici sono certi della legittimità delle loro istanze, hanno la convinzione che « lo sciopero sia rimasto l'unico strumento capace dt jar sistemare in ruolo primari aiuti e assistenti incaricati, i quali di tutto svolgono da tempo mansioni di ruolo ». La loro seconda richiesta riguarda la mancata applicazione del contratto di lavoro firmato nel '70, « che con un abuso di potere si vorrebbe addirittura rimandare al 11)73 ». Gli infermieri si battono per il mantenimento di un compenso speciale che in maggioranza percepivano da 17 anni: il cosiddetto « premio in deroga ». Corrisponde a due mensilità in piti ogni dodici mesi. Questo pre- mio era stato abolito ne! '7(1; nel 1971 ima .serie di agitazioni aveva indotto le lunminist razioni ospe- daliere a darlo come ii anticipo »; quest'anno il Convitato regionale di controllo si è espresso sfavo- revolmente sul suo mantenimento. Da qui è nato lo sciopero. « Ciò che stupisce — dicono i sindacalisti — e che l'amministrazione " pilota " del San Giovanni aveva firmato un accordo con i rappresentanti di Cisl, UH e Cgil dinanzi a un funzionario del Ministero del lavoro. L'ufficio vertenza del ministero ci avevasorretto nell'azione, considerando il compenso speciale dopo tanti anni, parte integrante dello stipendio. Lo stesso presidente del Comitato di controllo ci aveva detto: " Se II ministero del Lavoro è d'accordo, la delibera passerà ". E invece è stata bocciata». Aggiungono: «Ora l'amministra-zione del San Giovanni ci ha prò-posto una soluzione alternativa:accettare una delibera che sancisca il compenso speciale soltanto per quest'anno e soltanto per una parte dei dipendenti ospedalieri. Ha a'iermato che il nuovo documento passerebbe e sarebbe approvato dal Comitato di controllo, perché " ne Ita avuto assicurazione ". Ci sembra evidente il tentativo di dividere ilavoratori, di cercare adesione fraquelli disposti a vendersi per unpiatto di lenticchie. Pochi per /or-tana. Una soluzione del generesarebbe ingiusta; favorirebbe sol-tanto una parte dei dipendenti;riguarderebbe unicamente l'annoiri corso: lascerebbe persino aper-to il discorso della restituzione dell'anticipo avuto nel '71. E per l'avvenire nessuno riuscirebbe più a ottenere quel compenso che da più di un decennio quasi tutti gli ospedalieri torinesi avevano, E poi. come fa a dire il presidente che una delibera di tal generepasserebbe " sicuramente " al Comitato di controllo? ». Nell'aula magna delle Moline! te, unassemblea del personale du. rata dal mattino al tardo pomeriggio ha trattato questo e molti altri problemi. Maione (Cisl), Coccia (TJil), Tibaldi e Basano (Cgil) hanno moderato i numerosi interventi. Alla fine si è votato all'unanimità per la linea indicata dai sindacati: una serie di altri scioperi da programmare; il rifiuto della proposta fatta dall'amministrazione del San Giovanni: l'Impegno di trovare una solu zlone aI problema m un altro in- contro dinanzi al rappresentante del Ministero del Lavoro. In me do che l'eventuale nuova delibera da approvare abbia il crisma dei l'ufficialità, prima di essere pre sentattl al Comitato di ct-" ollD * L'assessore all'igiene del Co STki^nSSSX Si" ieri dall ex ministro dona Sanità, Mariotti, copia di una proposta di legge che il parlamentare pre¬ senterà nei prossimi giorni. Ri guarda il personale ospedaliero che presta servizio di ruolo in seguito a concorsi per titoli o esami. Secondo la proposta, il personale potrà chiedere il trasferimento in altri ospedali, nei limiti dei posti vacanti, con sem- plice domanda. Senza dover sottostare a un secondo pubblico concorso, come dispone l'attuale ordinamento. * * Il consiglio di fabbrica del cotonificio Leumann di Collegno ha preparato un plano di lavoro per l'immediata ripresa dell'attività produttiva. Ieri mattina il documento è stato consegnato al presidente della Giunta regionale dott. Calieri dai sindacalisti dell'azienda, presenti i segretari provinciali dei tessili della Cgil Buscagliene e della Cisl Aloi. Il piano si basa sulle prospettive di mercato. « E' noto — si afferma nello studio — che pur essendo il settore tessile da anni in crisi, ì consumi registrano un continuo aumento. Questa apparente contraddizione è giustificata dalla grande massa di tessuti greggi che vengono importati da Paesi stranieri in fase di sviluppo e orientati ad una economia guidata. Il mancato rinnovo tecnologico e l'allineamento dei salari dei lavoratori tessili a quelli delle altre categorie, spiegano — anche se solo in parte — le difficoltà che le industrie stanno attraversando ». Ma il lavoro della « trasformazione, tintura, stampa e finissaggio dei tessuti greggi cresce, sotto la spinta delle rapide variazioni della moda che guida il mercato tessile ». Partendo da questa premessa, i dipendenti Leumann affermano: « Gii impianti del reparto tintoria e finissaggio della nostra azienda potrebbero riprendere subito il lavoro con la graduale riammissione degli operai nel ciclo produttivo ». I sindacalisti hanno aggiunto che, « dati i notevoli impegni delle tintorie che lavorano per conto terzi, il fatturato annuo potrebbe ammontare ad 1 miliardo e 400 milioni ». Hanno proposto due sbocchi alternativi: cessione della fabbrica privati; affidamento j dell'azienda ai lavoratori che la gestirebbero in cooperativa. E' stato chiesto al dott. Calieri di ii verificare se i proprietari della Leumann sono disposti a cederla e quali sarebbero le prospettive di finanziamento pubblico anche in caso di gestione diretta dei lavoratori ». Una terza istanza riguarda la cassa integrazione. I sindacalisti hanno sollecitato dal presidente della Giunta regionale un intervento presso il ministero per l'applicazione della cassa « speciale » (a tempo Indeterminato). Caesar — L'assessore Fantino ha ricevuto il dott. Tasso, direttore generale ed il dott. Ricci, direttore del personale della General Moda, la nuova società di gestione della Caesar. La riapertura della fabbrica è prevista per il 1» novembre con la riassunzione di 400 dei 600 dipendenti Cesar. L'assessore Fantino ha chiesto di esaminare la possibilità di comprendere nel nuovo organico tutti gli operai, collocandone una parte a cassa Integrazione. Edili — Ieri hanno fatto uno sciopero di 4 ore a line turno per il rinnovo del contratto che i lavoratori collegano « alla soluzione del problema della casa a cut sono interessati tutti i lavoratori ii. L'agitazione proseguirà con 10 sciopero regionale di 24 ore indetto per il 12 ottobre. Durante questa fermata vi sarà una manifestazione pubblica in piazza Solferino con un comizio sindacale sui temi della lotta. Cartiere italiane riunite — L'as. sessore al Lavoro del Comune Fantino ha ricevuto una rappresentanza dei dipendenti e della direzione. E' stato discusso il progettato trasferimento a Roma degli uffici In eseguito alla fusione con la Cedlt, che comporterebbe 11 licenziamento di 90 persone. L'assessore ha assicurato il suo intervento presso la ditta

Luoghi citati: Collegno, Comune Fantino, Roma