Le previsioni per il 1973 di Giulio Mazzocchi

Le previsioni per il 1973 L'economia al Consiglio dei ministri Le previsioni per il 1973 II governo autorizza bigliefti da 2 mila e 20 mila lire Nessuna fiscalizzazione, nuovi tentativi per il controllo dei prezzi - Forse per il '72 aumento del prodotto industriale del 4 per cento - Inefficienza della spesa pubblica; occorre trasferire le spese alle Regioni e agevolare gli investimenti delle imprese italiane - Occupazione ed equilibrio dei conti con l'estero (Nostro servizio particolare) Roma. 30 settembre. 11 Consiglio dei ministri ha approvato oggi la relazione « previsionale » per l'anno in corso e « programmatica » per l'anno prossimo. Il fondamento della ij1previsione è un aumento reale del -1 per cento del prodotto industriale, « che — afferma il ministro del Bilancio Taviani — sembrava impossibile alla fine di giugno ». Negativo è l'andamento degli investimenti privati e dell'agricoltura (per colpa del tempo).. Positivo lo sviluppo dei servizi e del commercio. 11 governo non fa stime sull'aumento per il '72 dell'intero prodotto lordo nazionale, ma le tre indicazioni settoriali nu l'anno comunque prevedere un progresso rispetto al 11)71. Cardine del progresso che appare possibile per l'anno in | corso sono gli investimenti realizzati dalle imprese pub: Miche t più 21,1 per cento ri| spetto al 1971) e quelli privati promossi con i finanziamenti j della Cassa per il Mezzogior! no. E' invece fallita l'azione d'investimento direno tentata dallo Stato attraverso i suoi ministeri. Da qui la decisione fondamentale del governo per | il '73: trasferire più veloce mente alle Regioni gli investi- menti finanziati dal bilancio \ statale e trasferire all'Iri una ' serie d'appalti pubblici. Sono 1 i due modi scelti per fare scuole, case, ospedali, poni, sistemi viari attorno alle grandi città. Tutti progetti \ che hanno una copertura finanziaria già negli anni scorsi. L'azione descritta non è ri¬ tenuta sufficiente: per una piena ripresa dell'economia è 1 necessario un forte aumento 1 dei!'occupazione, non conseguibile con la sola spesa pri vata o con i soli investimenti privati. Lo sviluppo deg!i in¬ vestimenti privati sarà infatti troppo lento, data la situazio- ne di mancato guadagno delleimprese. Gli aumenti dei con-I suini non avranno un suiti, i ciente effetto di stimolo, noj nostante la loro ampiezza, do. i vuta agli imminenti rinnovi i contrattuali e agli aumenti 1 delle pensioni. La ripresa globale degli inI vestimenti dovrà essere perì ciò stimolata dal governo at- stpraasacreu | traverso i grandi progetti d'investimento da contrattare in sede di comitato intermini steriale per la programmazio ne economica. Essi non riguardano solo l'industria di I zdpelpsStato, ma anche i colossi dell'industria privata italiana. Entro dicembre saranno definiti i piani di promozione della chimica fine, della parachiI mica e delle fibre chimiche, | oltre a quello per la chimica di base. Per questa parte si s«dsmtrm economico 1973'77 i progetti conta dunque oltre che sull'E- j crli (di Stato), su Montedison, sSir, Snia, Liquichimica ed al- | tri privati. Si intende portare subito a definizione il problema delle centrali elettriche (investimenti Enel), mentre sono già in preparazione i programmi per l'industria elettromecca nica strumentale e nucleare (principalmente Iri) e aero spaziale (Iri-Fiat). . Saranno definiti insieme con il piano per i grandi investimenti delle industrie agricolo-alimenta re, tessile, del vestiario e dell'abbigliamento, meccanica, elettronica, cantieristica e ter- roviaria, settori dove operano dlepdcnmgs. anche le imprese minori Tutti i progetti d'investi, mento delle imprese pubbli-., che o quelli privati e pubblici | lagevolati dallo Stato «al Sud) j «saranno esaminati con il cri- \ dterio dell'economicità. In que- . asto senso il Cipe si farà aiuta- t pro degli analisti delle banche, ra ! La preferenza sarà sempre1 bè o i ¬ data agli investimenti che of- ' trono la maggiore quantità di occupazione rispetto al capi tale investito. Il governo, infine, faciliterà l'equilibrio finanziario delle imprese, rin- ipdlli i novando la legislazione per | c- ; favorire l'afflusso del rispar- j le : mio privato verso le azioni. d1 E' ritenuto certo per il '72 ' t i l'equilibrio dei conti con l'è-1 2 stero (.«da agosto in poi le pressioni speculative sulla lira si sono progressivamente attenuate»), cosicché la massa d'investimenti per il '73 è compatibile con le risorse reali esistenti. Non si fissa un'indicazione per la crescita I zione collettiva (non si pio dei salari (la «relazione» non prospetta ipotesi di «politica elei redditi» suggerita clal pri); si chiede di agire con re- sponsabilità nella contratta-spettano neppure le ipotesi di «contratto sociale» avanzate dal psi). Il governo, nel definire la sua politica economica, afferma che «non intende, e d'ai tra parte non potrebbe, assu mere automaticamente a cari- j co della collettività costi di scendenti dalla contrattazione | collettiva» e quindi non fiscalizzerà alcun onere sociale, lasciando che siano le imprese a pagare gli aumenti che concederanno. Dichiara di voler invece impedire che l'aumento dei prezzi decurti i salari e trasferisca verso i generi agri- colo-alimentari le quote reali di salario che spettano ai pro dotti industriali, Per frenare i prezzi ridurrà le aliquote dell'Iva (mancato incasso), terrà bloccate le tariffe pubbliche, agirà contro le strozzature dei mercati generali, farà «contratti di stabilità» con alcuni produttori e userà «solo eccezionalmente» le misure «amministrative» di controllo (calmiere e simili). Giulio Mazzocchi

Persone citate: Taviani

Luoghi citati: Roma