Buona notizia a Genova La "Fincosit,, non va via

Buona notizia a Genova La "Fincosit,, non va via Dopo l'intervento della Regione Buona notizia a Genova La "Fincosit,, non va via La Montedison aveva progettato il trasferimento della società a Milano (Dal nostro corrispondente) Genova, 29 settembre. Colpo di scena, a meno di 48 ore dall'annuncio del trasferimento a Milano: la Fincosit resta a Genova. La vecchia società (70 tra dirigenti e tecnici, un migliaio di opeI rai), che ha costruito mezzo porto di Genova e il bacino di carenaggio, rimarrà nel capoluogo ligure. La direzione della « Fincosit » e i centri direzionali della « Montedison », al cui gruppo la « Fincosit » appartiene, hanno ceduto alla « insurrezione » dei dipendenti e dell'opinione pubblica della città e, in pratica, hanno ritirato il progetto di trasferimento. La decisione è stata presa ieri in seguito ad un colloquio che si è svolto a Genova tra il presidente della Regione, Gianni Dagnino (de) ed uno degli assistenti del presidente della Montedison, Eugenio Cefis. Sui termini del colloquio, che si è svolto nell'ufficio di Dagnino nella più i grande riservatezza, non sono state fatte dichiarazioni uffi- Pi8!1!,^;^ff 1 ?^f",e',ln. terpellato in proposito, si è limitato a dire: « Ho fatto presente l'assurdità della decisione oltre chc, naturalmente la sua impopolarità. Posso aggiungere che, una volta tanto, i nostri sforzi locali hanno trovato alleati decisi in sede romana ». Di più Dagnino non ha voluto aggiungere. i In serata, l'ufficio stampa ; della Reeione ha emesso un comunicato ufficiale, nei quale era confermata la notizia. In calce al comunicato è detto che Dagnino e il presidente della « Fincosit », Giuseppe Bartolotta. si incontreranno nei primi giorni della I Prossima f "^ana «per un I javoro della stessa ». I di I pendenti della'sede di Geno I va hanno immediatamente ! espresso la loro soddislazio- ne per il risultato raggiunto jn extremis, quando già si | preparavano al trasferimento 1 Fin qui le reazioni ufficia ! li: la situazione, però, ap ' pare per molti aspetti assai j complessa e difficile. Intan- to, sembra appurato che per i far tornare la « Montedison » I sui suoi passi Dagnino abbia n i dovuto usare argomenti mol-, j to persuasivi. In questi due - j giorni, prima dell'incontro -1 con l'inviato di Cefis il pre- 1 sidente della Regione ha avu-e i o to alcune telefonate con Roma, presumibilmente con esponenti del governo, piuttosto accese. In pratica, Da¬ i ' gnino ha fatto presente che a ! nel giro di due mesi la «Mon- ! tedison» era giunta ti chiudei re ouattro stabilimenti in Lio : guria («L'Ape» di Vado, lo e ; « .Iutificio » e la « Galileo » di - La Spezia ed ora la « Fincoe; sit »), senza che da parte del -; governo si facesse nulla. Daa gnino ha insistito sul fatto l che alla vigilia del rinnovo idei contratti di lavoro si sta-' va creando in Liguria un eli- ma di tensione insopporta-a I hile. Da parte sua, l'inviato di Cefis ha cercato di difendere il punto di vista della « Montedison », spiegando che è nelle intenzioni della società, nel corso dell'attuale piano di ristrutturazione, concentrare in un'unica azienda tutte le imprese di costruzione o edili che appartengono al gruppo e che solo in questa prospettiva era stato deciso il concentramento delle direzioni a Milano. Fatta questa premessa, è stato poi convenuto che una attività tipicamente legata al mondo del mare e dei porti, come la « Fincosit », non può avere che come sede naturale la città che dispone del maggior porto d'Italia. La tempesta, perciò, sembrerebbe al momento placata. Quello che fa pensare, invece, è il modo in cui questa vicenda è sorta, si è articolata e si è poi conclusa. Tutto, allo spettatore « non addetto ai lavori », è apparso legato ora a capricci, ora a disperate impennate di singoli individui, sia pure dotati di poteri e di responsabilità. p. 1.

Persone citate: Cefis, Dagnino, Eugenio Cefis, Gianni Dagnino, Giuseppe Bartolotta