Quattro musici bene affiatati

Quattro musici bene affiatati Concerto all'Auditorium Quattro musici bene affiatati La stagione aperta dal Quartetto di Torino Nell'auditorium di via Ver- cli' eccezionalmente affollato, hanno avuto inizio lunedi c'uei " Concerti di musica da camera » che sono ormai di¬ venni i un impegno fisso e un'abitudine autunnale della Rai. Essi avranno luogo setti manalmente ogni lunedì, con ].eccezione di martedì 24 ot- tobre, fino al 20 novembre. La stagione è dedicata qua- Si interamente al ricupero 0| diciamo, alla ricognizione della musica da camera ita iiana dell'Ottocento, ma l'al tra sera l'inaugurazione av venne coi due Quartetti per archi e pianoforte di Gabriel Fauré, nell'esecuzione del Quartetto di Torino: il pianista Luciano Giarbella, il violinista Alfonso Mosesti, la viola Carlo Pozzi e il violoncellista Giuseppe Petrini. Quattro musici che già da molto tempo lavorano insieme, congiungendo l'esperienza sinfonica degli archi e la classe solistica del pianista. Nella loro equilibrata ese- dizione i due Quartetti di Fauré, che non appartengono all'epoca più matura del compositore, hanno spiegato le loro doti veramente cameristiche, di studiosa correttezza formale, di eleganza e di discorsività lirica che si tiene sempre al largo da eccessi drammatici di espressione. Il primo, op. 15 in do minore, è del 1879 e rivela una conoscenza della produzione cameristica brahmsiana sorprendente per quell'epoca, soprattutto in un ambiente musicale come quello francese, rimasto per tanto tempo refrattario all'arte di Brahms. Il secondo, op. 45 in sol minore, è del 1886 ed appare più originale, più « francese » nonostante la dedica a Hans von Bùlow. (Talvolta il gioco delle dediche contrassegna il cammino della musica: il giovane Ravel dedicherà a Fauré il suo Quartetto). Una poesia in sordina, propizia alla « rèverie », un'eloquenza sommessa che culla l'ascoltatore senza afferrarlo veramente e senza occuparlo per intero: quanti, l'altra sera, ascoltando con un orecchio, leggevano intanto la bella prefazione di Alberto Basso per l'opuscolo dei programmi! Infatti la struttura logica della musica di Fauré non è cosi ferrea che non ci si possa sempre rientrar dentro quando si vuole: e l'intensità degli applausi agli interpreti provò la soddisfazione dell'ascolto, magari intermittente, m. m.

Persone citate: Alberto Basso, Alfonso Mosesti, Brahms, Carlo Pozzi, Gabriel Fauré, Giuseppe Petrini, Luciano Giarbella, Ravel