Proposto dagli Stati Uniti al Fmi uno schema di riforma monetaria di Ennio Caretto

Proposto dagli Stati Uniti al Fmi uno schema di riforma monetaria Dopo il duro intervento di Nixon all'assemblea Proposto dagli Stati Uniti al Fmi uno schema di riforma monetaria Il progetto, illustrato da Shultz, più conciliante dei previsto - Sostenuto l'abbandono graduale ma definitivo dell'oro come strumento di riserva e la sua sostituzione con i " diritti speciali di prelievo " (il dollaro resterà " inconvertibile ") - Interventi dei ministri europei e giapponese - Le tesi di Malagodi (Dal nostro niviato speciale) Washington, 26 settembre. A ventiquattro ore dall'aspro discorso del presidente Nixon, il ministro del Tesoro americano, George Shultz, ha oggi presentato all'assemblea del Fondo monetario internazionale un importante progetto di riforma. Esso costituirà, ancor più del rapporto della direzione del 1 ini, la base dei negoziati in seno al « comitato dei Venti », composto dalle nazioni industrializzale e dai gruppi regionali dei Paesi in via di sviluppo. Il documento di Shultz è equilibralo e costruttivo, ispirato al principio della « stabilità senza rigidità». Il punto focale e l'abbandono dell'oro liliale strumento di riserva a favore dei « diritti speciali ili prelievo »: il dollaro quindi resterà inconvertibile. Successo del Mec Il progetto contiene altre affermazioni di principio, soprattutto riconoscimenti espliciti della realtà nuova: il processo integrativo del Mercato Comune, la crescente limitazione delle sovranità nazionali. Altri discorsi hanno polarizzato l'attenzione dell'assemblea, fi ministro Malagodi, che ieri sera aveva incontrato Shultz in privato, con il governatore della Banca d'Italia Carli, ha posto l'accento sul «mantenimento dell'unitarie¬ tà del mercato attraverso la rìafjerinazione della volontà politica di ricercare ragionevoli assetti di coesistenza nel campo commerciale e finanziario tra le grandi aree». Malagodi ha anche auspicato «l'associazione al Fondo, e l'accettazione delle sue regole, dei Paesi ad economia socialista». Per la sollecita riforma del sistema monetario internazionale si sono pronunciati anche il cancelliere dello Scacchiere inglese Barber, il ministro dello Finanze tedesco Schmidt e quello giapponese Ueki. Barber ha dichiarato che la sterlina cesserà di fluttuare in tempo per l'ingresso dell'lngliilterra nel Mercato Comime. Schmidt ha annunciato che i controlli sui movimenti di capitale finiranno «appena passata la tempesta, contro cui sono un temporaneo ombrello». Ueki ha respinto tutte le pressioni, in particolare quella Usa, per una seconda rivalutazione dello yen, assicurando che l'eccessivo surplus della bilancia dei pagamenti del suo Paese «sarà ridimensionato da altre misure fiscali e valutarie». Nel discorso di Sliultz si sono distinte due parti, una mtroduttiva, intitolata «Principi della riforma», una specie di carta della pacifica coesistenza economica; l'altra specifica, intitolata «Progetto della riforma». Tassi di cambio. Shultz ha proposto il mantenimento delle parità fisse, ma con l'estensione al dollaro dei margini di oscillazione concessi alle altre valute tra di loro. Rispetto al dollaro, le altre valute oggi possono oscillare del 2,25 per cento sopra e 2,25 sotto la parità e quindi possono oscillare del 4,50 tra di loro. Ciò significa che la funzione di «tallone» del dollaro finirebbe. Shultz ha pero precisato, ed il punto è estremamente importante, che gli Usa appoggiano la decisione dei Paesi del Mercato Comune di restringere i margini interni. Negoziati collaterali Strumenti di riserva. «Prevediamo — ha detto Shultz — che i "diritti speciali di prelievo" diverranno il "numerario" formale del nuovo sistema monetario». Il ministro del Tesoro americano ha aggiunto che «le riserve in vuluta straniera non dovrebbero essere ne bandite né incoraggiate», e che «dovrebbero essere convertibili in "Diritti"». oltre che, naturalmente, tra di loro. In quanto all'oro, egli ha dichiarato: «Non credo possa scomparire di colpo, ma si dovrebbe ridurre ordinatamente in futuro la sua funzione di riserva». Aggiustamento delle bilance dei pagamenti, Shultz ha chiesto che esso venga imposto non solo a chi ò in cronico passivo, ma anche a chi è in cronico attivo. Controllo dei movimenti di capitale. Secondo il ministro del Tesoro americano, «esso non dovrebbe essere permesso come mezzo per mantenere sottovalutata una moneta». Del pari, controlli commerciali «dovrebbero essere permessi solo momentaneamente e solo nella forma di sovrattasse sulle importazioni». Qui il ministro Usa ha inserito il quinto paragrafo, sui negoziati collaterali a quelli monetari, mettendo in rilievo il loro parallelismo, ma aggiungendo che non è necessario che per gli uni si aspettino i risultati degli altri e viceversa: una concessione, questa, inattesa. L'ultimo paragrafo del progetto della riforma e quello deUe «implicazioni istituzionali». Il governo americano intende «armonizzare gli statuti del Gatt e del Fondo e il loro funzionamento». Accrescere i poteri e il prestigio dei due organismi, nominando ai posti-chiave alte personalità della politica e dell'economia. Anche qui, una sorpresa: gli Usa hanno sempre ostacolato gli orientamenti sovrannazionali, ed il cambiamento potrebbe essere un omaggio al successo del Mercato Comune, sottolineato, non a caso, da tutti gli oratori. Ennio Caretto

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