Tante signore divertenti e assurde

Tante signore divertenti e assurde Tante signore divertenti e assurde Concluse le sfilate di "Maremoda" con un invito all'eleganza estrosa e un poco stravagante Qualcuno pesca nelle suggestioni dei vecchi film musicali - Indossatrici in stile hawaiano (Nostro servizio particolare) Capri, 22 settembre. Che fatica e quanto ottimismo per far nascere la moda dell'estate al mare, proprio alle soglie di un tempestoso autunno. Ieri pioggia dirotta tutto il giorno, Capri in velluto grigio fra mare e cielo e la sera, a meno di mezz'ora dall'inizio della sfilata conclusiva di Maremoda alla Certosa, la scommessa sull'ombrello o sulla luna. Puntuale ha vinto la luna, lo spettacolo-balletto ha avuto luogo, del temuto temporale a ripetizione non è restato che un ritmo accelerato, impresso per scaramanzia allo show, che ci ha guadagnato in calore ed evidenza con Lello Bersani e Luciano Saice ad infilar battute e a distribuire, aiutati da un'Ewa Aulin, procacissima in costume da bagno nero e dalla debuttante Maria Pia Giancaro. in tenero abito estivo, due targhe d'oro (alla Russia e all'Indonesia I, cinque «Tiberi ct'oro»: a Pino Lancetti per l'alta moda femminile — ma il celebre sarto non se visto, ai suo posto ha inviato due messaggere in larghi pantaloni con gonna soprammessa. corpi- no incrociato in fantasia baiadera — a Bruno Piattel- li e a Mariano Rubinacci, al visagista delle dive Cagnié e a Giampiero Baglietto per lo stile delle sue imbarcazioni, Il tempo s'è messo al bello, ma sulla spiaggia o sulla passeggiata a mare la proposta è sempre uguale anche per il li)73: di regola vestirsi all'insegna della follia, meglio travestirsi, pescando a piene mani nelle suggestioni fornite da vecchi film musicali, dal folklore, naturalmente zuccheroso, da colossali romanzi ed isole felici: i famosi Anni Venti e Trenta continuano ad imperversare, sostenuti da canzoni d'epoca, che quest'estate sentiremo uscire, utilmente rispolverate ed arrangiate, da tutti i juke-box. Le indossatrici di Valditevere sono delle hawaiane in pareo, in bermuda sfrangiati, con il reggiseno minuscolo velato da collane di fiori bloccati in legno o plastica; agitano gonne prolisse tutte sfuggenti, cascate di sangal- 10 bianco, in contrasto con 11 tessuto a grandi corolle gialle e verdi. Oleg Cassini saggi indios ha portato in scena un manipolo di indiane del Far West, strette parenti delle figlie dei fiori, gli abiti slim in chiffon stampato a paedi linea porta- foglio con l'abbottonatura , o o e e o . e 7 o è oa n irifbmi, », ic- è urele oolsa dorsale a nascondere i consueti, esigui bikini, con molto rosso e molto color corda mescolati in fantasie popolari a base di totem, scalpi e Toro Seduto: divertenti ma piuttosto assurde, anche nei completi di taglio sportivo, camicia e pantaloni. In quanto alle Rosselle O'Hara di Franco Bertoli, abbigliate in picche e pied-de-poule squisiti a firma della casa tedesca Nino, ma lanciate a capofitto nel più smodato costumismo, meglio non pensarle in riva al mare: le loro lunghe gonne celesti, arricciate, le loro camicie bianche o a righine azzurre, con colli e spalline militari, richiama l'Esercito della Salvezza, anche per via di certe cuffie con visiera inamidata, quanto mai improbabili. Persino Mariano Rubinacci, recente « Tiberio d'oro » 1 per la sua deliziosa collezio: ne dell'anno scorso, ha dimostrato di indulgere, seppure con maggiore raffina' tezza. a richiami l'olkloristici, unendo a leggerissimi pantaloni in shantung di seI ta blu, camicie in taffetas : di tinta unita o a righe, nel! la gamma del pastello, con ; l'attaccatura delle maniche ampia e irrigidita, i polsi ' alti e sottili fino al gomito i e in più tanti ricami in .jais sul tema della libellula. Pio' rucci si è divertito invece a proclamare la più allegra libera confusione fra capo da mare e biancheria intima, disegnando il costume da ba- j gno sul vestito o sulla tuta da clown, infilando il bikini sul miniabito a bolli bianchi e neri, scatenando sul palcoscenico della severa Certosa ballerine in costumi da bagno interi e scuri, ma così sforbiciati da porsi al limite della decenza. A riportare l'equilibrio sono apparse le ieratiche signore di Balestra, in lunghi abiti di chiffon e georgette, tutti dal celeste pallidissimo al blu notte, ricamati con efletti di stelle, la gonna molto iluida, il corpino esile, la schiena nuda, avvolta da sciarpe bordate di cigno, il capo chiuso da un favo di tulle imbrillantato. E due modelli di Emilio Pucci polla spiaggia o la piscina: non più di due grandi cappe lievi, una turchese, l'altra arancio, che le indossatrici assorte aprivano a lunghi intervalli, con lentezza avara sul bikini dallo slip frangiato, ma di eleganza sicura, anche se ancora una volta non per tutte le donne, figuriamoci le giovani che da Maremoda attendono, in grande anticipo, le indicazioni per vacanze da sognare fino alla prossima estate. Le immagini più nitide, più accettabili per freschezza e grazia ce l'ha regalate al solilo Caumont con la sua linea Biarritz. Una gamma foltissima di pantaloni Man' chi, lunghi e corti, di gonne a pieghe, di corpini canottiera in un crèpe de chine a strisce diagonali, a spina di pesce, a scacchi sfalsati nei colori rosso, giallo L- blu, , ora isolati ora addensati nei cardigan e nei lunghi abiti da sera, affusolati e semplici. Lucia Sollazzo spsc\i I i I ! | ii|I|

Luoghi citati: Capri, Indonesia, Russia