Ma il cinema non ha colpa

Ma il cinema non ha colpa CRIMINE E FOLLIA Ma il cinema non ha colpa (iiiidn Ceronclii (rir. Mortici cnicmii?, I .t Suini fui. ') seti. Iq72) protesta contro l.i degradazione del cinema, cinema d'orrore c cinema erolieo. Protesiti contro i SaiyriLiin e contro i Decameron, contro Pcllini e contro Pasolini, come pure contro la truppa volgare dei loro imitatori, negandosi, parrebbe per prin cipio, a far differenze Ira i primi e i secondi, (ili uni c gli altri, |kt lui, dannali ed empi, pure nel civettale, e an cor di più per questo, con immagini, e ligure della ira dizione cristiana. Contro di essi Ceronctti scioglie la sua invettiva, ma la scioglie sul Ilio eli un paradosso che lìnisce con l'imprigionarlo in una in.micia clic spero gli sia spiacevole. Ceronetti non deve amare il cinema; o, |»cr lo meno. In ama alla luce di una sofisticate/,/a, ahimè!, risaputa. Egli scrive: «.SV può giocare ut pia bel film del moiulo, sicuri che non ne entreranno più in gioco; tra l'ultimo muto c il primo sonoro il cinema Ini detto tutto quel che poteva dire ». E' questa una di quelle affermazioni che va presa per buona dentro la logica di chi la pronuncia. Clic è una logici asseverativa, fondala sul principio che il passalo va lune, e il presente va male. Però \icne voglia di scantonare, e dire no, clic il cinema è il cinenia, che è un latto espressivo, e come tale la sua tecnica, muta o sonora che sia, non vale sulla bontà dei risultali. Ci sono bei film muti come ce ne sono di brulli; ci sono lui lilm sonori come ce ne sono di brutti. Ma la questione ria discutere comincia più oltre: quando Ceronctti, col brio che gli si riconosce, se la prende con la massa di titoli orrendi c ridicoli clic stanno imputridendo sui cartelloni ilei nostri cinema. Lucertole dalla pelle più o meno liscia, orchidee più o meno insanguinate, ragazze più o meno imbrattate: sappiamo di che si tratta. Ceronetti se ne scandalizza, e dice: siamo a questo punto? A quel punto ci siamo da chissà quanto tempo, sino da quando esiste una narrativa d'appendice. Ceronctti ha dimenticato per caso II bacio di inni molta, dove erotismo e necrofilia vanno a braccetto esibendo le più slacciale nefandezze? Ma a Ceronctti alcune dislocazioni temporali, probabilmente, non interessano; non interessano al suo moralismo paradossale, il quale punta a pronunciarsi piuttosto che a distinguere. Così che l'Ottocento delle Inveì ni/io C, (pici che vi nacque e ci lasciò in eredità, deve lasciarlo del tulio indille icnic 1 avendo egli occhi che per la sua età dell'oro; la (piale deve forse affondare fra le ombre quasi impenetrabili della tela d'un pittine del manierismo controriformista. Tornando al Bacio di una inorili: non sto qui a difenderlo, ma a sostenere che esso è tramontato, pur con mite le sue migliaia di lettori, Ira l'indifferenza generale. Ciò va delio perche il veléno dell'argomento di Ceronetli all'ioni in questo istante, I )i paradosso in paradosso, alla i-oiulusioiic della sua invettiva, accendendo i razzi liliali, egli dice die quel cinema, cerio deprecabile, è « propaganda lidia violenza, del liuto tua scasso, titilli rapimi armata, della menzogna utile, del dinaro, del parricidio, dello stupro, della droga, del ricatto, della strage», eccetera. Il passo a i ii lue (leu- l'intervento del censore è breve: « Con la toniplnila di censure più fittile di un pennello da hai bicir, il t incniii oggi propaganda totalitariamente tutto tjttcl che natura e la gabbia sociale inquinata e troppo stipata possono t onsigliare di « rimini ». Qui la distinzione ci vuole, altrimenti imi.ime imbracati ni e bissa quale altra gabbia, la M iis.i d essere Pseepl'dedpcsmuEcelvmcfpmipasdnlgsmatvvmscmccidCnedmigaci (piali . imi la se usa sana e pillila, s.uà senz'altro pili sudicia d'un puri ile. Ceronetti chiede veramente che il ((iisore alzi il dito e, come all'asso piglia liuto, spedisca in gattabuia, o in una clinica per il risanamento mentale, Fcllini, i Pasolini e liniera schiera dei seguaci? Non posso crederci. lì dunque: o Ceronetti non erede al contenuto delle sue paiole, e erede soliamo ncll'empito paradossale del suo discorso (ma è possibile che egli voglia accedere alla figura di un redivivo P.ipini? ); oppine, se ii crede, sarebbe il caso che attendesse alla consistenza reale di quel clic afferma, e uscisse dal paradosso coli un autentico totip de théàtre, E' sul serio Ceronctti convinto che il cinema, con quella che egli chiama propaganda totalitaria del delitto, induca a veli e propri delitti? E' bello parlare di inquinamento della melile, ina, nel caso del cinema, il rapporto fra immagine e azione va capovolto. Vale a dire: questo mondo in cui viviamo, tanto incline a genocidi di massa replicali, ad orribili terrorismi e ad ancor più orribili ritorsioni sanguinose, e dove il prezzo d'una vita umana è quello d'uno zero e quel elle (Olila e la logica della potenza e della ragion di Sialo; non e forse questo mondo, cosi quotidianamente inquinato dal sangue, ad esigere di intrattenersi soltanto con immagini di pseudoviolenza, per dimostrare che la violenza vera non è poi quel mostro che si dice? Ma forse Ceronetti voleva sostenere qualche alita cosa: che questa società così lietamente permissiva die ci circonda, ci spinge a cancellare il confine Ita bene e male. Ira ingiusto e giusto, e ci chiede di affermare che lutto, sempre, giusto. Su questo so C nelle e no d'accordo. Una ,tale società e permissiva con quel clic può digerire senza sforzo: è permissiva, perché è prima di tulio ipocrita. Ad esempio, meglio proseguire le Olimpiadi a Monaco dopo la strage degli israeliani, piuttosto che interromperle: meglio la lesta, anche coi carri armari intorno, clic il lutto: Allo stesso modo, la violenza reale in cui alloghiamo è preferibile sia disinnescata con tavole, sostanzialmente innocue, di sangue ed eros, ma dove il sangue e l'eros sono la stupida smorfia di se stessi. Su qucslo, ne.indie per paradosso vale la pena d'invocare l'intervento del censore, pei die, comunque, la ligura di costui è quella di dii rovescia su gli alni quel che ha da rimproverare a se stesso. Egli ci spinge nella zona della maiali ia e della coercizione. Occorre dire che, nonostante unto, desideriamo, speriamo, un inondo della libertà e della salute. Enzo Siciliano

Persone citate: Ceronetti, Enzo Siciliano, Pasolini

Luoghi citati: Monaco