Tre votazioni contrarie a Brandt Domani si deciderà sulla fiducia di Tito Sansa

Tre votazioni contrarie a Brandt Domani si deciderà sulla fiducia Confermata la necessità di rinnovare il Parlamento Tre votazioni contrarie a Brandt Domani si deciderà sulla fiducia Solo il voto negativo "deliberato" autorizzerà il Cancelliere a chiedere al Capo dello Stato nuove elezioni Negli scrutini di ieri, in materia di pensioni, è stata determinante l'assenza dell'ex ministro Schiller I i j (Dui nostro corrlsnr)vd.ente) | Bonn, 20 settembre. Il governo di coalizione socialdemocratico-liberale è stato battuto oggi tre volte in Parlamento a Bonn, proprio nella giornata in cui il cancelliere Willy Brandt ha posto la Questione di fiducia (per la prima volta nella storia della Repubblica federale) per ottenere venerdì mattina I quel voto negativo « deliberato » che gli è necessario per I chiedere al Capo dello Stato di sciogliere la Camera e in- \ dire elezioni politiche anticipate. Rimanendo in carica, rischierebbe infatti di venire rovesciato in qualsiasi momento con un ti voto di sfiducia costruttivo », nel caso che il candidato democristiano Rainer Barzel riuscisse a ottenere la metà più uno (cioè 249) dei voti del « Bundestag ». La triplice sconfìtta odier-1 na (peraltro senza alcun ef¬ fetto pratico, perché un can celliere rimane in carica an che se talune leggi vengono bocciate, come è accaduto oggi), conferma quanto sia giusta la decisione di Brandt di voler arrivare a elezioni anticipale. Per la prima volta, oggi il governo si è trovato in minoranza, in tre votazioni consecutive sulle leggi (assai popolari e facilmente sfruttabili a fini elettorali) per la riforma delle pensioni. Nella votazione per appello nominale sulla pensione per i liberi professionisti e le casalinghe, l'opposizione democristiana ha raccolto 248 voti, per il governo hanno votato 247 deputati; nella votazione per i limiti flessibili di età per la pensione, il risultato è stato di 248 a 24(ì; in quella sull'anno di compenso per le puerpere si è tornati a 248 dell'opposizione contro 247 del governo. Stasera e domani si continuerà a votare, sono previste altre sconfitte del governo. E' venuto a mancare, oggi a Willy Brandt il voto dell'ex ministro dell'Economia e dei I le Finanze Karl Schiller, di messosi clamorosamente il 7 ì l"olio scorso. Dopo aver j " c"n. Vo'}Posìzlone' chiedendo il dicastero della economia in caso di una vittoria elettorale dei democristiani (che gli è stato negato) Schiller è diventato il personaggio chiave nelle votazioni parlamentari. Se avesse votato per il governo, dal quale è uscito sbattendo la porta, si sarebbe pregiudicato l'avvenire politico con Barzel, se avesse votato per l'opposizione si sarebbe pubblicamente squalificato. Ha i preferito abbandonare al lo | ro destino gli amici del par jtito , socialdemocratico (del quale fa sempre parte, pur avendo rinunciato alle cariche nel direttivo e nella presidenza) scrivendo al presidente del Parlamento Von Hassel che oggi, domani e venerdì sarebbe rimasto assente. E oggi il suo seggio era l'unico vuoto nell'aula del Parlamento. Con l'astensione. Schiller] ha permesso all'opposizione di accumulare vittorie. Non si è trattato — come potrebbe sembrare — di una « prova generale » per la votazione decisiva di venerdì mattino sulla fiducia chiesta da Brandt, con il desiderio di non ottenerla. La realtà è amara per il cancelliere; si è trattato di sconfìtte autentiche, che avrebbe volentieri evitato. Se fino a ieri, Willy Brandt ed il suo rivale Rainer Barzel chiudevano aritmeticamente alla pari — ciascuno con 248 voti, l'uno non più in grado di governare, l'altro senza possibilità di rovesciare il governo — da oggi i rapporti di forza sono mutati. E quando venerdì mattina Brandt ripeterà, come ha fatto oggi, che vuole essere battuto perché la sua sconfitta è l'unico mezzo per giungere al rinnovo del Parlamento, difficilmente riuscirà a dissipare l'impressione che verrebbe battuto in ogni caso, anche se non volesse, e che la sua decisione è soltanto una mossa per anticipare l'avversario. Oggi Brandt, per nulla emozionato, ha detto che « sarà l'elettore a decidere come deve andare avanti i) e ha puntato il dito accusatore contro i « transfughi » socialdemocratici e liberali che hanno portato voti parlamentari all'opposizio- ne « falsando la volontà del-1 l'elettorato ». j Oggi non sono volate paro- j le grosse, ma sono previste per venerdì, quando verrà la « resa dei conti ». Soltanto al- I cuni deputati socialdemocra- ticì hanno deriso Barzel auan- j do ha difeso i transfughi o lo \ hanno ostentatamente ignora. '- to. leggendo il giornale. I Sarà l'elettore a decidere sulla futura composizione di questo Parlamento che ha mutato il proprio volto in tre anni. Gli ultimi sondaggi danno per favoriti ì democristiani. Secondo l'istituto di indagine Wickert, di Tubingu, 53 tedeschi su cento prevedono una vittoria di Barzel, 47 su cento che vinceranno gli alleati attuali di governo, socialdemocratici e liberali. Ma — sì ricorda — i ■sondaggi hanno sovente sba gliato: da ultimo nella scorsa primavera nel Baden-Wuert- temberg, dove previdero una vittoria socialdemocratica, e nissero i democristiani. Tito Sansa 1 Willy Brandt

Luoghi citati: Baden-wuert, Bonn