Il problema è "decontaminare,, senza diminuire la produttività di Renzo Villare

Il problema è "decontaminare,, senza diminuire la produttività Le conclusioni del convegno di Volpiano Il problema è "decontaminare,, senza diminuire la produttività Tre punti essenziali: aziende specializzate per progettare impianti "puliti"; consorzi interindustriali e interregionali per il disinquinamento? calcoli più precisi per determinare e ripartire le spese - Gli "Environment Central Systems" La consolidata attualità del problema ecologico e la co- i scienza dei pericoli che derivano dal deterioramento dell'equilibrio ambientale, hanno determinato problemi immediatamente successivi, e cioè come far fronte tecnicamente alla catastrofe ecologica e come ripartire all'interno della collettività il costo della difesa. L'« ipotesi per una politica economica del disinquinamento » è stato il tema affrontato nel secondo incontro organizzato a Volpiano dalla « BP Italiana » ì e dalla « Soris ». In effetti — ha detto Rug| gero Cominotti, amministra| tore delegato della Soris — j se molti sono ormai i conj tributi in indagini e pubblij cazioni sul tema del disinI quinamento, « assai minori sono gli apporti concreti for' niti sinora in materia di siI sterni di decontaminazione e I di costi da sopportare ». Gli aspetti economici — ha affermato ancora Cominotti ; — possono essere suddivisi in tre categorie, e precisa; mente: ripartizione dei costi della difesa ambientale; of) ferta di sistemi idonei per | il controllo dell' ambiente Environment Central 1 ' Ecs: Systems); collegamenti fra I domanda ed offerta di, tali si ! stemi in un mercato che ha caratteristiche assolutamente atipiche. Sul primo punto oc I corre formulare proposte sui progressivi livelli di de contaminazione socialmente desiderabili, tenendo presente le politiche svolte dagli altri I Paesi di pari sviluppo economico e considerando i proble ! mi di competitività che de- e n . a 0 e terminati aggravi di costo, imposti alle imprese inquinanti, possano causare in un libero mercato nei confronti dei prodotti forniti da imprese estere non sottoposte a simili oneri; per quanto riguarda l'offerta degli « Ecs », lo sviluppo di questi sistemi può fornire alla struttura industriale del nostro Paese serie opportunità di avanzamento tecnologico favorendo, tra l'altro, la formazione di nuovi e qualificati posti di lavoro; sul terzo punto, infine, tenendo conto che il mercato degli « Ecs » non è regolato dai tradizionali meccanismi - i di domanda ed offerta, si rile d à va la posizione determinante dell'operatore pubblico nella formazione della domanda di « Ecs ». La situazione italiana, a questo proposito, è assai più grave che in altri Paesi, soprattutto per l'evolversi troppo lento della struttura burocratica. Ad illustrare le esperienze compiute, invece, in Gran Bretagna, è stato il professor Kenneth Mellamby, direttore del principale Istituto di ricerca inglese per i problemi dell'ambiente, il quale ha tra l'altro affermato che «si è ottenuta una buona riqualificazione ambientale in molti settori grazie, soprattutto, all'introduzione di nuove tecnologie e nuovi combustibili in linea con le esigenze economiche più efficaci che non le varie legislazioni ». Dal canto suo, il professor Jean Ternisien, consigliere scientifico del ministero francese dell'ambiente, ha detto che le autorità del suo Paese hanno ottenuto apprezzabili risultati nell'inquinamento atmosferico sia sul piano urbano (circolazione) che su quello industriale. I maggiori progressi sono, però, stati compiuti nel settore delle acque, dove già esiste una struttura organizzativa che provvede a fatturare agli utilizzatori di acqua i costi d'impiego. Tali costi prevedono sconti o penalità aggiuntive in rapporto alle condizioni di maggiore o minore purezza del liquido che viene restituito alle fonti di prelievo. Riferendosi, ai livelli di spesa del 1975 che presenteranno tassi più elevati, si può calcolare — ha aggiunto Ternisien — che la totalità dei contributi da pagare dalla collettività per bonificare le acque di Francia ammonterà a meno di 8 franchi all'anno (mille lire circa) per ogni abitante, in rapporto ad un reddito annuo medio procapite di 13 mila franchi (circa due milioni di lire). Il vicedirettore dellTtalimpianti ing. Carolei ha illustrato, invece, l'attività della sua società nel settore (un centinaio d'impianti di trattamento eseguiti per una spesa di circa 70 miliardi) e il professor Saracco del Politecnico di Torino ha avanzato una interessante proposta operativa per abbattere l'inquinamento provocato da medie e piccole industrie, impossibilitate, per ragioni economiche, a risolvere, su base singola, i problemi della decantazione. Occorre — ha detto Saracco — creare impianti consortili di depurazione che permettono economie di scala di vario genere giungendo ad abbattere completamente l'inquinamen- 1 ! 1 to. Come esempio, ha citato il caso delle molte aziende ! galvaniche di Torino e cintura che producono scarichi estremamente tossici (cromo e cianuro), per le quali è più che mai urgente proporre un impianto del genere. Su queste relazioni si è aperto un animato dibattito, fra gli intervenuti l'ingegnere Fox, dirigente del dipartimento ecologia della Fiat, ha concordato sull'opportunità di ampliare le esperienze di tipo consortile, ricordando come la Fiat, insieme con altre 80 imprese, abbia dato vita al consorzio per il bacino del fiume Sangone; l'ing. Castellani dell'Olivetti ha come « la vera soluzione del problema ecologico non consista tanto nella "decontaminazione", quanto nella "non contaminazione", ed è in que¬ invece sostenuto sto senso che, da parte nostra, si sta facendo un considerevole sforzo per la ricerca di tecnologie sostitutive di quelle suscettibili di arrecare danno alla natura ». Renzo Villare

Persone citate: Castellani, Cominotti, Jean Ternisien, Kenneth Mellamby, Saracco, Soris

Luoghi citati: Carolei, Francia, Gran Bretagna, Torino